Le stronzate di Pulcinella

Posts written by Nihil Obest

view post Posted: 24/12/2021, 18:15 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi

Il Borgo marinaro di Boccadasse, unico al mondo all'interno di una città (Genova), augura a tutti una Serena Festa della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo ...



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Piero
view post Posted: 9/11/2021, 18:44 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi

ANTICA DROGHERIA CASALEGGIO
saponi - specialità liguri - coloniali



Nella città vecchia, in Vico delle Erbe, tra il caruggio detto "Canneto il lungo" e Piazza delle Erbe, si trova questa antica drogheria, presente da oltre un secolo, che ha cambiato solo tre proprietari ma che conserva la tradizione di famiglia.
E' un negozio come ce ne sono sempre stati e che, nonostante gli ormai imperanti e volgari, dispersivi e scadenti a livello qualitativo, centri commerciali, resiste come punto fermo per chi, come lo scrivente, cerca qualità, sicurezza, una sana gestione famigliare, baluardo di certezze.
La sua clientela è molto variegata, qui entrano persone di tutti i ceti sociali, per una età che parte dai quarant'anni, a salire.
Anche gli stranieri, in visita nella Superba non disdegnano di entrare e acquistare articoli tipicamente liguri ... esempio: i canestrelli, morbidi biscotti dell'entroterra o liquori tipici come il Corochinato o l'amaro Camatti ...
I prodotti, sia quelli dedicati all'igiene, al bucato, alla toilette, ai golosi, agli amanti dei liquori, sono artigianali in una percentuale di oltre il 95% e sono qualitativamente eccellenti.
Oltre alla produzione locale e nazionale, vi sono prodotti che, mantenendo fede alla più classica e sana genovesità (Genova è storicamente terra di navigatori e commercianti), provengono da Francia, Inghilterra, Germania, Siria e Palestina.
Non mancano, ad esempio, i caratteristici saponi di Nablus, Aleppo, di Marsiglia e alla glicerina britannici ...
Le possibilità che questo negozio prosegua la sua attività, a detta di Andrea, l'attuale proprietario/gestore sono probabili ma non certissime ...
e adesso, spazio alle immagini


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Foto 1 - la vetrina attigua all'entrata

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Foto 2 - tutti prodotti per la toliette, barba e profumi per signora

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Foto 3 - per tutti i golosi

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Foto 4 - Andrea, il gestore, serio e competente, all'interno del negozio; notare l'ordine e la perfetta disposizione degli articoli

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Foto 5 - all'interno del negozio è conservato questo articolo che, l'edizione genovese di Repubblica, dedicò allo stesso

NB: tutte le foto sono state eseguite dal sottoscritto
view post Posted: 26/5/2021, 17:51 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi

AGGIADDA



Oggi si va in cucina con questo condimento da usare con varie pietanze, noi lo usiamo con il fegato e posso garantire che è davvero squisito

INGREDIENTI :

8 Spicchi Aglio
3 Panini Mollica
2 bicchieri Aceto bianco
1/2 bicchiere Vino bianco
1 Cucchiaio Olio di oliva extravergine
q.b. Sale da cucina

NOTE:
Salsa rustica, forse precedente al pesto, viene abbinata ai lessi di magro e al pesce.
Deve essere versata calda sulla pietanza.
Ne vengono riconosciute le proprietà disinfettanti e corroboranti oltre che alla regolazione dell'ipertensione.
Consigliato prepararla nel mortaio di marmo.

PREPARAZIONE

Sbucciati gli spicchi d'aglio, vengono messi nel mortaio assieme alla mollica di pane, precedentemente bagnata in aceto, e alla giusta quantità di sale, quindi il tutto viene pestato amalgamandolo ed aggiungendo eventualmente altro aceto , vino bianco e olio.
Fatto bollire l'amalgama in una piccola pentola per pochi minuti, versare ben caldo direttamente sulle pietanze.

DA UN MANUALE DI CUCINA DEL XIV SECOLO

" Agliata a ogni carne, toy l'aglio e coxilo sotto la braxa, poi pestalo bene e mitili aglio crudo, e una molena de pan, e specie dolce, e brodo; e maxena ogni cossa insema e fala un pocho bolire e dala chalda."




alla prossima
saluti
Piero
view post Posted: 17/5/2021, 18:08 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi

Francis Lombardi autore del Raid aereo da Roma a Mogadiscio



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L’11 novembre 1934 il Re Vittorio Emanuele III, in viaggio ufficiale nell’Africa Orientale festeggiò il suo sessantacinquesimo compleanno a Mogadiscio, nella Somalia italiana, la più lontana colonia che aveva raggiunto con il piroscafo reale “Savoia”. Viaggio reale preceduto solamente, nel 1928, da quello del Principe di Piemonte Umberto.
All’epoca non esistevano ancora collegamenti aerei regolari fra il Regno e il Corno d’Africa, ma in occasione del viaggio reale la compagnia aerea “Ala Littoria” organizzò un volo speciale da Roma per sperimentare la possibilità di realizzare un servizio postale veloce con i possedimenti coloniali.
Per l’occasione le Regie Poste emisero il 5 Novembre sei francobolli di posta aerea, che avrebbero avuto validità solo per quel volo, stampati in 75 mila esemplari ciascuno e un francobollo “Servizio di Stato” ottenuto sovrastampando il francobollo da lire 10 della serie, con colore cambiato (grigio anziché bruno), con una coroncina e “Servizio di Stato” per la sola corrispondenza ufficiale tra ministeri e autorità.
Inoltre, in date successive venne emessa una serie di dieci francobolli speciali per ciascuna delle colonie Cirenaica, Somalia, Eritrea e Tripolitania, oltre ad un francobollo “Servizio di Stato” da lire 25+2 sempre per ogni colonia.

Per attuare questo nuovo collegamento aereo fu chiamato il genovese Francis Lombardi, asso dell’aviazione, al quale furono affiancati come secondo pilota Vittorio Suster, il motorista Luigi Giacomello e il radiotelegrafista Pietro Cavalieri.
Nel 1930 effettuò parecchi voli di ricognizione sull’Africa per verificare la possibilità di istituire linee aeree in quei luoghi.
Il trimotore Savoia Marchetti S.71 pilotato dall’aviatore Francis Lombardi decollò dall’aeroporto Littorio di Roma il 10 Novembre.
L’S.71 fece due scali per i rifornimenti a Tobruk e Massaua e nel pomeriggio dell’11 novembre atterrò a Mogadiscio dopo aver percorso circa 6.200 chilometri in 35 ore e 35 minuti, soste comprese, ad una velocità media di circa 215 Km/h. Praticamente Lombardi aveva collegato Roma a Mogadiscio in meno di 32 ore effettive di volo, stabilendo così il nuovo record del collegamento.
Come corriere trasportò 248 kg di lettere: gli aerogrammi dovevano essere affrancati per il porto normale delle lettere o cartoline, oltre al francobollo speciale a seconda della destinazione. I francobolli ordinari vennero annullati con l’annullo postale della località di spedizione, mentre quelli speciali con l’annullo speciale del volo.
In atterraggio all’aeroporto “Petrella” di Mogadiscio l’aereo cappottò, subendo ingenti danni ma l’equipaggio rimase incolume, solo Lombardi riportò una ferita al braccio destro.
Malgrado l’incidente nella fase di atterraggio, il volo costituì un esperimento di tutto rilievo e di grande importanza per lo sviluppo dei trasporti aerei civili nel nostro Paese.
Alla fine del 1935 Lombardi fu assunto dall’Ala Littoria per compiere i primi voli regolari del servizio aeropostale sul percorso Roma-Asmara-Mogadiscio.
Per le sue imprese fu decorato con tre medaglie d’argento al valor militare e con due al valor aeronautico. Il 5 marzo 1983 moriva a Vercelli, all’età di ottantasei anni.


... Carlo Francesco Lombardi, meglio conosciuto come Francis Lombardi, è stato un militare, aviatore, designer e imprenditore, aeronautico e automobilistico italiano, altamente decorato con una medaglia doro e tre dargento al valor militare. Asso dellaviazione caccia, è accreditato con 8 uccisioni durante la prima guerra mondiale. Nel 1947 ha fondato a Vercelli carrozzeria, Francesco Lombardi, che si è chiuso nel 1976.
Ancora molto giovane, era un combattente nella prima guerra mondiale. Fu assegnato al battaglione aviatori, dove lei era una tecnica funzioni a partire per esplorare i segreti del volo. Egli è stato in grado di frequentare la scuola guida e ottenuto il brevetto di pilota nel mese di ottobre del 1917. Assegnato alla 77ª Squadrone di Aerei Caccia volava la SPAD S. VII, con il quale ha ricevuto 8 vittorie aeree riconosciuto che gli è valso il premio di tre medaglie dargento al valor militare di entrare nei ranghi degli assi dellaviazione italiana.
Dopo la guerra, ha seguito da Gabriele dannunzio nella sua avventura fiumana, tragicamente risolto nel "Natale di sangue" del 1920.
Dopo la delusione dellimpresa di Fiume, Lombardi ritirato dalla vita politica, ma ha visto con favore lascesa fascista al potere, lassedio del tranquillo Fiume dalla parte degli innocenti, il 3 novembre 1922, e la conclusione della storia con la firma del trattato di Roma, 1924.
A causa della reputazione di asso dellaviazione, è continuamente ampliata da nuove imprese, Lombardi era osannato dalla propaganda di regime come esempio di coraggio e di capacità. Questo stereotipo di eroe fascista, mentre le restanti posizioni "critiche" - tipo dannunzio, il pilota, il genovese non poteva e, molto probabilmente, non prendere le distanze, fino ad impegnarsi personalmente nel partito, quando è stato nominato da Achille Starace, nel 1939, un membro del comitato esecutivo della Federazione provinciale dei fasci.
Con la costituzione della Repubblica di Salò, le cose sono cambiate rapidamente. Autunno del 1943, è stato uno dei fondatori del "Comitato interpartitico vercellese per la lotta contro i tedeschi e i fascisti", la cui nascita ha avuto luogo negli impianti dellAVIA e, successivamente, è stata tra i membri del CLN vercellese, come rappresentante degli industriali.
A conclusione delle manifestazioni celebrative per il settantennio del Raid aereo Vercelli-Tokyo, eseguita dal pioniere del volo vercellese Francesco Lombardi con lingegnere Gino Capannini, nel 1930, lAssociazione che porta il nome del coraggioso trasvolatore, presieduta da sua Figlia Franca, ha in programma di ripetere limpresa con modalità equivalenti, con un piccolo aereo da turismo, dei nostri giorni, di fabbricazione italiana. Una performance che toccherà le stesse porte le stesse fasi in Austria, in Polonia, nellimmenso territorio dellex Urss, Mongolio, Cina, Corea del nord e del sud e, infine, in Giappone.
La storica raid del piccolo aereo Fiat ASI 85 CV è stato mostrato in una bella pubblicazione con una ricca e inedita documentazione fotografica e tecnica, scritto da due giornalisti, vercelli, Marco Barberis e Ezio Canali. Una rievocazione che conduce il lettore nellesplorazione di straordinariamente avvincente.
Il volo era il caso. Una sera dei primi di maggio del 1930, il gen. Umberto Savoia, testa di atto di Aviazione, Fiat, chiamata Lombardi, che poche settimane prima aveva avuto lonore della copertina della Domenica del Corriere illustrate da Achille Beltrame per il record di volo Roma Mogadiscio – caratterizzata da un salto di qualità in una sola tappa con ben 2400 km, offre un tour di propaganda nelle capitali europee del nuovo velivolo della casa di torino, ASI.
Il monoplano, una settimana prima sottoposto a forti sollecitazioni da un pilota minitare, aveva perso il volo delle ali.
Caro Francesco – ha ribadito con forza il gen. Savoia – il senatore si vuole dimostrare che il prodotto è buono. Abbiamo bisogno di un effetto di pubblicità in positivo!”.
La risposta del pilota vercellese non si sono fatte attendere. Ma è stata una sorta di rinascita." Sì, sono daccordo, ma mi piacerebbe tentare una grande impresa di battere, per esempio, il record per la più veloce connessione tra lEuropa occidentale e il Giappone, tenuto da un polacco”.
L'accordo è stato raggiunto, e Francesco Lombardi, con la fiducia Capannini partito da Vercelli il 13 luglio, e in nove giorni e sei ore raggiunto Tokyo, in attesa di più di quarantanni, il percorso, la ferrovia transiberiana, inaugurato da Alitalia nel 1973. Originariamente il piano di volo previsto per sette giorni, ma Lombardi è stato costretto a perdere due giorni, uno a Vienna, il vento impossibile, e una seconda a Seoul per la pista in erba, ridotto a una palude, per un tifone. Tuttavia, il raid ha colpito una serie di record come miglior medio giornaliero voli a fasi di piani: 1221 km.
Nel libro" Francesco Lombardi, dalla storia alla leggenda”, gli autori rivelano aspetti e i dettagli del volo emozionante e curioso: lo stupore degli abitanti di diverse città della siberia, dove laereo era atterrato per le forniture, lavventuroso superamento del deserto del Gobi, tra Chita e Harbin 1200 km con il rischio di rimanere senza una goccia di benzina, il fortunato atterraggio di Hiroscima in un campo di calcio.
A Tokyo, i festeggiamenti durarono a lungo: Lombardi e Capannini per lintero soggiorno, sono stati trattati come autentica celebrità: interviste, conferenze, premi, riconoscimenti ufficiali. E stato un evento che è entrato nella storia.
L'impresa di pioneer vercellese ha avuto una vasta eco sui giornali italiani, che dedica le prime pagine e su quelle del giapponese.
Nel 1976, Francesco Lombardi ricevuto una medaglia doro per il suo contributo nel campo dellaviazione civile, non solo nel rispetto delle sue guerre, ma anche dal punto di vista costruttivo durante lattività dellAVIA.
Francesco Lombardi, morto alletà di 86 anni a Vercelli l'8 marzo 1983.
In sua memoria è stato dedicato un Istituto Professionale di Stato per lindustria le banche IPSIA nella città di Vercelli.


le foto inserite sono al solo scopo culturale/educativo non si intende violare alcun diritto d'autore
fonti: https://italiacoloniale.com/2017/04/21/193...oma-mogadiscio/
https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&e...Ccjpqy6rsvnUNZd
view post Posted: 6/5/2021, 18:15 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi
salve
ecco di nuovo una interessante escursione dei nostri amici: si parte da Genova Porta Principe per Sestri Levante e da li proseguire per Punta Manara.
buona visione
un saluto
Piero

view post Posted: 16/4/2021, 17:13 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi
salve
ecco di nuovo i nostri amici per sentieri; oggi Valbrevenna ... un posto sperttacolare


un saluto
Piero
view post Posted: 13/4/2021, 19:15 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi
salve
oggi i nostri amici ci portano sul Monte Reale; posto meraviglioso che ho avuto occasione di "scalare" durante una massacrante (ma molto divertente) gara di corsa in montagna
buona visione

view post Posted: 11/4/2021, 17:47 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi
salve
oggi iniziamo, insieme a questi due ragazzi (lei friulana ma innamorata di Genova) un lungo percorso che ci porterà attraverso i suoi sentieri, monti e valli.
Oggi si parte con una escursione urbana. Buona visione


un saluto
Piero
view post Posted: 10/4/2021, 16:58 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi

La tragedia della London Valour, la nave che affondò due volte









Soffiava un forte vento di Libeccio quella mattina a Genova. Era il 9 aprile 1970. Per chi andava al lavoro al porto era chiaro che sarebbe stata una giornata difficile e soprattutto molto lunga. I curiosi si fermavano a guardare la spettacolare mareggiata che si infrangeva sulla costa. Quella mattina Edward Muir comandante della Bulk carrier “London Valour” che batteva bandiera inglese ancorata non distante dagli scogli della diga foranea “Duca di Galliera” si appresta a smontare i propulsori della nave per una revisione che deve avvenire assolutamente. La libecciata che i marinai conoscono molto bene e che rende la vita difficile alle navi che devono entrare in porto aumenta d’intensità nel corso della mattinata: alle 13.00 il mare è a forza 7, un’intensità che si potrebbe definire catastrofica. Parte dalla radio della Guardia Costiera l’avviso che la situazione sarebbe ulteriormente peggiorata. Un messaggio che non arrivò mai alla London Valour. E’ a quel punto che dalla riva, dalla zona della Foce del Bisagno, chi osserva quel devastante spettacolo si accorge che la London Valour è troppo vicina alla diga. Avendo smontato i propulsori, la nave inglese non riesce a manovrare e a trattenere la furia delle onde, resta solo la pesante ancora buttata sul fondo che però di fronte a quella forza non basta più. Scatta l’allarme. La situazione precipita. La nave in balia delle onde viene trascinata pericolosamente a ridosso della diga. I rimorchiatori del porto si staccano dalla loro banchina e si dirigono verso il mare aperto per portare soccorso ma nessuno di questi riesce ad avvicinare la London Valour. Alle 14.00 è chiaro che si sta consumando una terribile tragedia. L’equipaggio composto da marinai indiani e filippini dal ponte lancia messaggi disperati di soccorso, alcuni cadono in acqua e vengono spinti dalle onde contro gli scogli: una morte terribile. Tutta Genova, attraversata dalle sinistre sirene delle ambulanze assiste impotente al naufragio davanti al porto. Anche le imbarcazioni della Capitaneria di porto, dei piloti e dei carabinieri che arrivano nei pressi della London Valour non riescono a portare aiuto. La situazione è tale che ogni semplice azione di soccorso per riuscire salvare i marinai intrappolati a bordo è un atto di eroismo. Dalla diga si riesce ad agganciare la nave con una fune di nylon: l’intento è quello di apprestare una rudimentale carrucola per effettuare il trasbordo dell’equipaggio a terra. ma non c’è limite al peggio. Lo scafo della London Valour ormai irrimediabilmente compromesso si spezza. A quel punto la fune che appariva la seppur flebile possibilità di salvezza diventa un’orrenda macchina da morte. Il troncone di nave a cui era legato ondeggiando violentemente tra i marosi tende e rilassa il cavo come se fosse l’elastico di una fionda lanciando i marinai contro la banchina e sugli scogli.
A bordo della nave si consuma un’ulteriore tragedia nella tragedia. La moglie del comandante Dorothy viene sbalzata in mare dalle onde e il marito per salvarla, indossato il salvagente, si lancerà in mare. Entrambi moriranno. Intanto, nessuno dei soccorritori genovesi pur a rischio della propria vita demorde pur di salvare più vite possibile. La motovedetta CP233 guidata dal tenete di vascello Giuseppe Telmon riesce, correndo rischi incredibili, ad accostarsi alla nave e a trarre in salvo 26 naufraghi. La pilotina “Teti” guidata dal capitano Giovanni Santagata che coordinava i soccorsi salverà cinque naufraghi. Ma nulla impressionerà di più i genovesi come l’arrivo dal cielo della “libellula” (un elicottero AB 47 G) del capitano dei vigili del fuoco Rinaldo Enrico che con spericolate acrobazie sopra il relitto volteggerà tutto il pomeriggio lanciando salvagenti ai naufraghi. Un’impresa incredbile considerando che il vento soffiava a 100 km orari e nessuno con i mezzi di allora sarebbe riuscito non solo a portare i soccorsi come fece lui ma tenere anche un normale assetto di volo. Alla fine della giornata la nave affonderà portando con sé il comandante, la moglie, il radiotelegrafista e sedici membri dell’equipaggio. L’anno successivo si cercò di spostare la London Valour in fondale più profondo ma a causa delle cattive condizioni dello scafo il relitto si staccò riaffondando una seconda volta. Oggi la nave si trova a 90 miglia dal porto di Genova a 2600 metri di profondità. Il “capitano Enrico” così come verrà da allora ricordato, morì qualche tempo dopo il naufragio durante un’esercitazione. La tragedia ispirò una delle più belle canzoni di Fabrizio De Andrè che trattò l’episodio come un’allegoria della situazione politica del suo tempo. Sicuramente, come per altre sue canzoni, alcuni versi sono schegge di straordinaria drammaticità e bellezza che ricordano i tragici eventi di quel giorno: “E la radio di bordo è una sfera di cristallo/dice che il vento si farà lupo il mare si farà sciacallo” … “E le ancore hanno perduto la scommessa e gli artigli/i marinai uova di gabbiano piovono sugli scogli”… “E con uno schiocco di lingua parte il cavo dalla riva/ruba l’amore del capitano attorcigliandole la vita”

Non avevo ancora nove anni e ricordo quella giornata come se fosse ieri ... tutto era strano: il vento, il colore del cielo, le sirene della ambulanze che non tacevano mai, tantissima gente in Corso Italia a passeggiare (si era nel periodo Pasquale) e quello strano elicottero che sembrava cadere da una momento all'altro ... una foto, pubblicata sul Corriere Mercantile, mi "perseguitò" per anni ... quella di uno dei superstiti appena tratto in salvo, totalmente sporco di nafta.
Mi sembrava, nella mia mente di bambino, uno appena tornato dall'inferno


fonte: www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&e...WKAy7Cce2VYwKiL

le foto inserite sono a solo scopo ludico/istruttivo; non si intende violare alcun diritto di autore
view post Posted: 15/3/2021, 16:41 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi

DRONE SU VALLEREGIA





Oggi proponiamo questo video breve nel quale si possono ammirare le piacevoli colline dell'entroterra genovese All'inizio del filmato si ha una panoramica del Piazzale intitolato a Padre Luigi Risso missionario del PIME in Cina e nativo della Borgata della Fraccia e del Colle denominato Monte Pizzo.
Il video prosegue con l'immagine della Borgata delle Cascine e seguente veduta sulla Valsecca (che prende il nome dall'omonimo torrente) e sul nuovo tratto della A7 (Genova-Milano ex camionale Genova - Serravalle costruita nel Ventennio).
Si ritorna sul Piazzale con l'Oratorio dedicato a San Bernardo e breve immagine sul Monumento ai caduti vallereggini del primo e secondo conflitto mondiale.
Il drone prosegue e sale fino alla Borgata di San Martino con la chiesa dedicata al santo e primo nucleo cristiano di Valleregia.
Dalla stessa borgata lunga panoramica sull'Altopiano dei Fontanini attraversato dall'Alta Via dei Monti Liguri.
Prima del ritorno sul Piazzale breve inqudratura di una Cappella Votiva presso la Borgata della Fraccia.
Piccola nota: intorno al minuto 5.30 del video viene inquadrata, per pochi secondi, la mia abitazione.
view post Posted: 5/3/2021, 18:25 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi

bagni-strega



LO STABILIMENTO DELLA STREGA



Lo Stabilimento della strega era un gruppo di cabine per i bagni di mare cui si accedeva da una lunga e tortuosa scalinata appoggiata ad un grande muraglione nei pressi del porto della mia città. Lo spazio era poco, la spiaggia quasi inesistente, rubata agli scogli grigi addossati al muraglione; da bimbo non capivo come qualcuno decidesse mai di avventurarsi in quelle acque non troppo invitanti, nelle quali si scorgevano larghe chiazze di alghe verdi e brune e si intravvedevano banchi di ricci, il nostro terrore quando entravamo nell'acqua. In cima alla scalinata che portava alle cabine era posta una grande insegna dai colori chiassosi sorretta da un telaio di ferro rugginoso chiuso superiormente da una specie di arco con volute barocche, anch'esse rugginose. Era l'insegna dei "bagni della strega", e questo nome derivava da una caverna negli scogli detta appunto "della strega". Io non ci sono mai andato a quei bagni: li ho visti tante volte da lontano ed ho immaginato di andarci con un misto di curiosità e di repulsione, ma non ho mai potuto vederli da vicino, viverci dentro, sia pur per poche ore.
Lo Stabilimento della strega oggi non c'è più, inghiottito dal progresso che ha strappato al mare quella piccola spiaggia e la grotta e, con esse, le cabine dipinte d'azzurro, la scalinata, l'insegna ed i suoi supporti rugginosi. E' rimasto soltanto il ricordo di un luogo nemmeno desiderato, ma ormai irraggiungibile.


fonte: www.vegiazena.it/racconti/raccon06.htm
foto inserita a solo fine ludico/culturale, non si intende violare alcun diritto d'autore

Edited by marmari - 5/3/2021, 18:30
view post Posted: 17/2/2021, 18:36 GENOVA per VOI: storia, arte, tradizioni, cultura, gastronomia, sport, entroterra - Foglietti sparsi

SANTUARIO di NOSTRA SIGNORA DEL MONTE



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questo luogo mi è particolarmente caro perchè è posto poco sopra a dove ho abitato i primi sette anni della mia vita nell'allora caratteristico quartere di San Fruttuoso

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Sulla collina di San Fruttuoso si staglia il santuario di Nostra Signora del Monte, uno dei luoghi di culto più amati e frequentati dai genovesi.
In origine, prima dell’anno mille, sul monte si trovava una piccola cappella votiva ma fu solo durante il XII sec. che si deliberò, così annota un antico atto notarile, la costruzione di un edificio molto più imponente.

La versione in cui tuttora lo possiamo ammirare, che domina e protegge le alture, risale alla prima metà del ‘600. Fra il 1601 e il 1658 infatti subì una radicale ristrutturazione in stile greco-romano. Il progetto e gli affreschi della volta della navata principale sono di Giovanni Andrea Ansaldo, l’altare maggiore, in marmi policromi, è frutto della conclamata maestria dei fratelli Giovanni e Giovanni Battista Orsolino.

Durante l’assedio austriaco del 1746 il convento, in virtù della sua strategica posizione, venne difeso strenuamente dai soldati della Repubblica che respinsero gli invasori.
Secondo la tradizione, a seguito di strane apparizioni luminose, la Madonna in persona si sarebbe manifestata ai fedeli a partire dal 1440 con reiterate apparizioni anche nel ‘500.

Da allora il santuario venne intitolato dai francescani alla Madonna del Monte e divenne oggetto di pellegrinaggi ed ex voto di carattere, soprattutto, marinaresco.

Tale Madonna con immancabile Bambino venne rappresentata da una statua lignea quattrocentesca, oggi ricoverata nella cripta, dell’artista senese Francesco Valdambrino. Al suo interno le cappelle vennero concesse in patronato a nobili famiglie patrizie quali Saluzzo, De Ferrari, Salvago, Adorno, Grimaldi, Fieschi, Negrone. Qui vennero sepolti tre dogi appartenenti a quest’ultima casata: Bendinello, Domenico, e G. Battista. Le tre tombe si trovano nella quarta cappella della navata di destra, quella detta di “S. Anna” perché un tempo, fino al 1812, custodiva il braccio della santa. La preziosa reliquia, dopo varie peripezie, a metà del ‘400, era stata qui ricoverata per sfuggire alle razzie dei turchi, proveniente dalla colonia di Pera. La santa viene qui effigiata in una pala d’altare opera di Domenico Fiasella.
Da qui si accede al secentesco chiostro e alla sala degli ex voto. Nella cappella dei Salvago è possibile ammirare un pregevole polittico di un “Annunciazione” della seconda metà del ‘400 di mano anonima, in quella a destra del presbiterio, una notevole “Natività” di G.B. Carlone.

Da una porta in fondo alla navata di sinistra si accede alla sacrestia, locale in cui sono conservate opere d’arte che arricchirebbero la collezione di qualsiasi museo: tre dipinti, “S. Francesco d’Assisi”, “S. Antonio da Padova” e “S. Caterina da Siena”, di Bernardo Stozzi, una tela “L’albero di Jesse”, di Andrea Semino, una “Annunciazione”, di Giovanni Andrea Ansaldo e una “Flagellazione”, di Sebastiano del Piombo. Nel refettorio del convento, oltre ad un pulpito di ardesia, intarsiato con figure di Madonne e santi francescani, è possibile ammirare una splendida “Ultima Cena” del 1641, di Orazio De Ferrari, uno dei tanti insuperati maestri del ‘600 genovese, recentemente riportato agli onori dalle recensioni di Vittorio Sgarbi.
Affissa fuori sul sagrato della chiesa c’è poi una curiosa lapide che rammenta una battuta di caccia avvenuta il 2 agosto del 1785. Protagonista di tale targa è il re delle Due Sicilie Ferdinando IV di Borbone che, proprio come il “Geordie” di Faber, uccise tre cervi nei boschi ai piedi del monte.

Ultima curiosità al santuario si deve anche il nome dell’omonimo amaro, un digestivo a base di 36 erbe e spezie, preparato per secoli dai frati del convento. Sul finire dell’800 la ricetta dell’Amaro di Santa Maria al Monte, inalterata dal 1858, è stata affidata e brevettata dall’esperto liquorista Nicola Vignale. La produzione è stata dislocata a distillerie esterne ed è oggi acquistabile in qualsiasi rivendita.
Dal santuario si gode di un invidiabile panorama e di un punto di vista privilegiato. Genova onora la Madonna e si mostra in tutta la sua bellezza… forse per questo un tempo ogni nave che entrava in porto le rendeva omaggio sparando un colpo a salve di cannone!


fonte: www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&e...O-u_IvkB1-two0P
un saluto

Edited by marmari - 17/2/2021, 19:02
4493 replies since 10/4/2012