Le stronzate di Pulcinella

Assedio di Napoli del 536

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view post Posted on 29/1/2022, 11:11
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L'episodio dell'"Assedio di Napoli" del 536 è poco noto, ma fu uno dei momenti più tragici per la storia della città.
All'epoca la città era controllata dagli Ostrogoti di Teodato e il formidabile generale Belisario, mandato dall'Impero Bizantino, stava risalendo l'Italia intera per riconquistare gli antichi domini di Roma.

Dopo aver conquistato facilmente Salerno, il generale giunse alle porte di Napoli per chiedere la resa.
Dopo lunghissime trattative, fazioni e discussioni, vinse la fazione guidata da due ebrei, Pastore e Asclepiodoto: volevano boicottare l'invasione, nella speranza di un aiuto degli Ostrogoti (che erano più tolleranti verso la comunità ebraica): proposero a Belisario condizioni davvero proibitive per la resa di Napoli, convinti che non avrebbe mai accettato.
Il generale greco invece diede un secco "va bene" e annunciò che sarebbe entrato il giorno dopo in città senza toccare nemmeno un capello ai napoletani.

I due capipopolo, messi alle strette, decisero di far sbarrare di notte tutte le porte della città cercando di temporeggiare ulteriormente. Quando il giorno dopo Belisario scoprì il tradimento dei napoletani, che non avevano mantenuto la parola, giurò vendetta ferocissima. Trovò un pozzo, lo stesso che sarebbe stato usato anche da Alfonso d'Aragona quasi un millennio dopo, e riuscì a entrare in città con i suoi soldati: ordinò ai militari di non avere nessuna pietà e fu un vero e proprio sterminio di qualsiasi essere vivente residente in città, in special modo accanendosi contro gli ebrei.
Napoli, di fatto, era diventata una città di cadaveri.

Racconta Procopio di Cesarea che Papa Silverio, alla notizia dell'eccidio di Napoli, si indignò a tal punto che ordinò a Belisario di ripopolare immediatamente la città oppure sarebbe stato maledetto da Dio.
Il generale greco, per non far adirare Sua Santità, decise allora di far catturare e trasferire a Napoli migliaia di cittadini provenienti dalla provincia, in special modo dalla zona vesuviana, e si assicurò che giungessero in città anche navi provenienti dal nordafrica.

Se ci chiediamo che fine fecero Asclepiodoto e Pastore, ci basterà sapere che quest'ultimo morì per un colpo apoplettico mentre vedeva i napoletani sterminati, mentre il primo cercò di scappare, ma fu arrestato, portato a testa in giù a piazza San Gaetano e fatto a pezzi e sparso in ogni angolo della città dai pochi napoletani sopravvissuti.
 
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