Sotto la pioggia e al sole lavora il muratore con in mano la cazzuola sospeso su un’impalcatura, fuori, al quinto piano. Un piede in fallo, un movimento sghembo, e vola come un angelo: prima di giungere, è morto. Un grido e poi accorrono: gente e muratori. Ancora respira… è Ruoppolo! Ha due bimbi piccoli! Lo sollevano e lo allontanano su una barella a mano. Si muove ancora l’asse fuori al quinto pianto. E passa questo corteo, più di uno lo rincorre; mentre un altro, sull’impalcatura canta e continua a lavorare. Per terra un mucchio di calce nasconde la macchia di sangue, e gli schizzi si diffondono con le scarpe sporche di fango. Quando giungono all’ospedale, la folla resta fuori, e chi è a conoscenza della disgrazia racconta com’è accaduta. E intorno il popolo: Madonna! Avete visto? Dal quinto piano! Vergine E come Gesù Cristo Poi appare, pallido, chi l’ha accompagnato: e, prima che gli chiedano, fa segno che è spirato. Col freddo nell’anima, la folla s’allontana; già si accendono le luci della sera; la strada diventa tortuosa. A casa, poi, i compagni smorti, poveri figli, lo raccontano alle famiglie a tavola, mentre mangiano. Le mamme abbracciano i figli, lo sposo abbraccia la sposa e una moglie, trepidante, attende e non s’acquieta. Si affaccia al balcone, sente l’orologio: le nove! Recita un rosario E aspetta e non si muove. L’acqua si consuma in pentola per il troppo bollire, il fuoco è fatto cenere. Si sente una campana. I piccoli piangono perché vogliono mangiare: Mamma, mettiamo a tavola! Se non viene papà La porta! Bussano: È lui? Va ad aprire. Chi siete? Il capo d’opera. Ruoppolo abita qui? Sì, qualche disgrazia? Vedo tanta gente Calmatevi, vestitevi Madonna! Non è successo niente. È scivolato dall’impalcatura dal primo piano. Uh, Dio! Ed è all’ospedale? È logico. Uh, Pasqualino mio! I due piccoli sbarrano gli occhi senza intendere; la mamma, disperandosi, si vestì in un lampo, e li chiude in casa; e scendendo i gradini con una candela. Donna Rache’ Mio marito forse è al Pellegrini. È scivolato dall’impalcatura. Sì, dal secondo piano. E man mano quest’impalcatura sale piano piano. Ditemi, fatemi capire. Coraggio. È morto?! È morto! Dal quinto piano. Dall’impalcatura. Mise un piede in fallo. Per il dolore, senza piangere, cade e perde i sensi. È Dio che dà una pausa A tutte le sofferenze. E quando la riaccompagnano a casa, trovano i piccoli a terra, addormentati. E brillano in volto due lacrime.