Le stronzate di Pulcinella

BARZELLETTE CUNTI E FATTARIELLI NAPOLETANI

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Pulcinella291
view post Posted on 2/2/2011, 18:51 by: Pulcinella291
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NOI NAPOLETANI SAPPIAMO PURE AUTODENIGRARCI


Napoli ha un codice della strada a parte. L'uso del casco è vietato e devono salire sul motorino almeno 5 persone se no si rischia una multa.

Se a Napoli incontrate qualcuno con la macchina parcheggiata in doppia fila fermo a parlare con un altro in macchina in tripla fila che vi impedisce il passaggio non serve lampeggiare: vi ignorerà. Non serve suonare: vi manderà affanculo. Procuratevi una vecchia FIAT 127 e passate a forza rigandogli tutta la fiancata. È l'unica maniera per avere ragione. Se avete una macchina decente non preoccupatevi, appena la parcheggerete ve la ruberanno e dopo potrete finalmente comprarvi la 127


A Napoli la segnaletica verticale e orizzontale serve solo per decorare il paesaggio

Il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino ha preso provvedimenti importanti per migliorare la qualità della vita nella città, come quello di usare le targhe alterne per ridurre l'inquinamento: i giorni pari girano le auto con le targhe false e i giorni dispari quelle con le targhe rubate

Napoli è l'unica città a essersi liberata da sola dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, poiché Hitler non aveva pagato il pizzo

Pochi sanno che i napoletani hanno una grandissima passione per l'ippica. Difatti parte dell'economia cittadina si regge su questo amatissimo sport, rinominato dai fantasiosi napoletani "ò cavall' e ritorn".

Famosi sono i complimenti usati nelle comunicazioni interpersonali dal popolo napoletano: "mmocca a chella cess' 'e mammeta", "vaffà quatte bucchine cu 'e denucchje int'a mmerda", "accìrete", "pije 'o mmocca", "ma vafancul", "inda cchella zucapisce a trademiento 'e soreta", "puozze sculà", "t'hanna magnà 'e cane", "zengara arresajuta", "chi te bbìve" , oltre al classico "scurnacchiato" (in alcuni casi sostituita da "samenta"), usato ancora da qualche nostalgico del Vomero, nonostante sia stata universalmente riconosciuta la maggiore efficacia del più bucolico "mallanemaechitestramuòrto" sostituito nei giorni di afa dai "he a murì, lutamma" e "te n'hea accattà tutte mmericine" e soprattutto "Milané, sempe rind' 'e pàcche tò pije!".


La montagna più alta di Napoli è il monte "Munnezza" (15987 m) e la catena montuosa più estesa si propaga da nord a sud e da ovest a est per le strade della città.






Il Parcheggiatore abusivo a Napoli


Ha un verso inconfondibile, che consiste nell'esclamare "capo, capo" con voce rauca all'indirizzo degli esseri umani. . Parassita di grossa taglia, lo si vede pascolare in larghi spiazzi aperti, ma sono stati osservati degli esemplari anche in grosse caverne situate nel sottosuolo, denominate parcheggi interrati. Il suo organismo ospite è l'automobilista, al quale il parcheggiatore abusivo difende la macchina dai pericoli in cambio di un'offerta simbolica (da un minimo sindacale di un euro fino all'intero contenuto del portafoglio, e talvolta anche la macchina). Il parcheggiatore abusivo, nella sua testa aliena dalle leggi vigenti e dal codice della strada, si propone di sorvegliare la vostra auto e trovargli un parcheggio offrendo un servizio celere, professionale e soprattutto obbligatorio. Poco importa se il posto auto lo avete trovato voi e avete fatto mezz'ora di manovra per entrarci dentro: il parcheggiatore abusivo da buon angelo custode vi ha seguito con lo sguardo, proteggendovi da pericoli reali come maremoti e macumbe oppure ha sottolineato le fasi salienti della vostra retromarcia con versi di approvazione come "vai, vai, vai" "buò, buò, buò". Vogliamo non pagare un tale indispensabile servigio? Da sempre gli automobilisti sembrano mal sopportare la simbiosi con il parcheggiatore, e mugugnano in privato contro di loro, per poi tirare fuori la grana come timide mammolette non appena il suddetto sposta la pupilla in loro direzione.
Nonostante la loro indole ribelle e fancazzista, alcuni parcheggiatori abusivi sono stati addomesticati, dando così origine alla specie affine degli ausiliari del traffico, dal comportamento meno aggressivo. Tuttavia si tratta di una minoranza, la maggior parte dei parcheggiatori vive ancora allo stato brado e, data l'enorme diffusione degli automobilisti, godono di ottima salute e non sono a rischio di estinzione. Almeno finché le ruote della mia macchina sono intatte.



 
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