Le stronzate di Pulcinella

NON E' VERO MA CI CREDO (Superstizioni e credenze popolari )

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Pulcinella291
view post Posted on 19/5/2010, 09:13 by: Pulcinella291
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I MESI E I SANTI NELLE TRADIZIONI POPOLARI
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nel mese di gennaio
A Sant'Antonio Abate e a San Sebastiano si rivolgono invocazioni per la guarigione dall'erpes zoster e dalla polmonite. A Gragnano in provincia di Napoli il 19 gennaio , giorno prima della festa di San Sebastiano , si usa accendere un grande falo' davanti alla chiesa dove è custodita la statua del Santo affinchè il patrono della citta' sia ben riscaldato per la processione del giorno seguente.
Febbraio
a San Biagio viene praticata l'unzione della gola ai fedeli nel corso della celebrazione liturgica, al fine di debellare il mal di gola.
Il 5, festa di Sant'Agata, è il giorno dedicato alle donne che allattano, soprattutto a quelle affette da agalassia(mancanza di latte)E' usanza ancora, di far bere alla puerpera un decotto ricavato dall'ebollizione di cavallucci marini. Un'ultima consuetudine praticata è quella di compiere abluzioni del petto con la rugiada delle siepi per scongiurare mali al seno e per renderlo più bello.
Altra ricorrenza importante è quella dedicata a Santa Apollonia che viene invocata per la cura del mal di denti.

Marzo
Una credenza popolare impone che nel primo venerdì del mese si accorcino i capelli per scongiurare malocchi e dolori di testa.Il malocchio, inteso come una influenza maligna che scaturisce da uno sguardo invidioso (n' ucchie malamente) e che provoca mal di testa, malinconia, stanchezza, si esorcizza di solito con la pronuncia di uno scongiuro accompagnata da alcuni gesti rituali. Si fanno cadere tre gocce d'olio su un piatto con appena un po' d'acqua: se la goccia si allarga è malocchio e le persone che l'hanno fatto sono tante quante le gocce che si formano. Se la goccia si allarga a forma di rosa a fare il malocchio è stata una donna, se la goccia assume la forma di una bottiglia, allora è stato un uomo.

Aprile
E' il mese della Santa Pasqua e dei riti liturgici che l'accompagnano.Tradizionalmente, soprattutto in coincidenza della Pasqua, si confezionano pani lievitati o dolci a forma d'agnello, di bambole, di cavalli o di serpenti addirittura, che assumono un evidente significato sacrale, ricorrente anche in altre occasioni, come ad esempio a Natale, a San Sebastiano, a San Biagio e a Santa Lucia.Il pane è dono di Dio ed è diffusa la credenza che in esso dimori addirittura la Divinità, al punto che se un pezzo di pane cade a terra viene subito raccolto e baciato.
Usanza analoga è quella di non calpestare neanche le briciole cadute a terra, che vanno invece immediatamente raccolte, per non essere costretti a farlo all'altro mondo .

MAGGIO
prende il nome da Maya invocata dai pagani per la fertilità dei campi e delle donne, è caratterizzato dal bel tempo, dagli alberi in fiore, dai primi frutti.dai profumi intensi e dai riti e dalle feste ancora molto diffusi nelle campagne.
La festività religiosa più importante è quella del Santo Legno della Croce, che si celebra il giorno tre con una solenne processione, ma non meno sentite sono quelle dedicate alla Madonna della Penna, a San Nicola della Méta, a Sant'Antonio Abate.Per la guarigione dei dolori s'invoca soprattutto S. Mauro
Le belle serate si riempiono lucciole che si confondono con le stelle in cielo, ma attenzione a non contare gli astri con le dita perché potrebbero nascervi porri sulle mani.
Insomma è il mese dell'incanto e dell'incantesimo, dello charme, come dicono i francesi, da cui sembra derivare il termine dialettale o 'ngiarmatore, che sta ad indicare appunto
l'incantatore ed in particolare un curatore di cristiani o d'animali dotato di poteri magici.

GIUGNO
Un mese solare, nel quale arrivano a maturazione il grano e gli altri frutti della terra e che reca celebrazioni importanti.
La ricorrenza più importante è quella del 24, dedicata a San Giovanni con il solstizio d'estate, un appuntamento che richiama antiche credenze e paure mai sopite di presenze magiche e soprannaturali. Questo giorno è creduto infausto per uscire in mare.

LUGLIO
Per il mal di testa dovuto all'eccessiva esposizione ai raggi solari si invoca San Silvestro.
Contro la grandine, che secondo la credenza popolare sarebbe provocata da spiriti maligni, da bambini morti senza battesimo, da streghe o da diavoli, si fanno scongiuri invocando San Giovanni Battista.
Contro la tromba marina che spesso si forma all'improvviso d'estate, i pescatori mimano con un coltello dal manico nero il gesto di tagliare la nuvola minacciosa, mentre pronunciano uno scongiuro all'indirizzo di San Liborio, la cui festa è prevista in calendario al giorno 23. Anche Santa Barbara viene invocata nelle stesse circostanze.

AGOSTO
Mese pieno di ricorrenze che ripropongono rituali antichi. C'è, ad esempio, quella di offrire Il decotto di corallina, ma anche l'aglio e la ruta, per sverminare i bambini dalla tenia intestinale.
Altre ricorrenze sono quella di S. Osvaldo, invocato contro i terremoti e quella di S. Donato, al quale ci si rivolge per guarire dall' epilessia.
Tra le altre usanze praticate si ricordano quelle di assaggiare le noci nel giorno di S. Lorenzo e quella di donare le campanelle ai bambini e le ciotoline alle bambine nel giorno della fiera di S. Rocco.

Settembre
L'autunno incalza e le giornate si accorciano. Anche questo mese, in coincidenza con alcune ricorrenze religiose, presenta i suoi rituali e le sue usanze. L'intervento di S. Matteo, che si festeggia il 21, s' invoca per guarire dalla sciatica mentre ai santi martiri Cosma e Damiano, protettori dei medici, s'intercede per ottenere la guarigione da tutti i malanni possibili.
Soprattutto per i bambini. La preoccupazione di proteggere la salute e la crescita dei bambini ha dato origine anche ad alcuni rimedi e comportamenti, oggidì poco praticati o meccanicanicamente ripetuti senza cognizione di causa. Uno di questi, ad esempio, è l'usanza di non baciare il neonato non battezzato, perché considerato ancora pagano; così come appuntargli alla camicia o sulla culla oggettini scaramantici a forma di corno, di cuore o di àncora.
Diffusa rimane la credenza, inoltre, di non far passare il bambino sotto la tavola imbandita, perché ciò ne impedirebbe la crescita, e di non dirgli mai che è bello, ma sempre che Dde l'abbendìche, che Dio lo benedica.

Ottobre
Ottobre, mese del vino, della vendemmia e della semina. In campagna è tutto un gran daffare prima dell'inverno. Ricorrenze religiose importanti sono San Luca Evangelista, patrono dei pittori, Sant'Orsola, patrona delle maestre, i Santi Crispino e Crispiniano, patroni dei calzolai.

Novembre
Inizia con la festa di Ognissanti, che anticamente rappresentava una sorta di festa della Befana con la distribuzione di doni ai bambini che la sera prima avevano appeso le calze al camino.
Il giorno successivo ricorre la Commemorazione dei morti, durante la quale vengono ripetuti rituali antichissimi, come quello di tenere la tavola imbandita durante la notte della vigilia con i piatti pieni di cibo oppure di offrire in memoria pizzelle al forno.
Novembre è però anche il mese dell'estate di San Martino e della prima spillatura del vino nuovo.San Martino oltre ad essere considerato il protettore dei mariti traditi, viene anche invocato per la cura del mal di pancia.

Dicembre
si festegga a dicembre
Santa Barbara, che viene invocata dai marinai e dalle loro famiglie contro la tromba marina,; San Nicola, invocato dalle mamme per il dono della parola ai figli ma anche contro la grandine e gli incendi.quindi l'Immacolata Concezione e Santa Lucia alla quale ci si rivolge per la cura dalle affezioni degli occhi in genere ed in particolare dell'orzaiolo.


LA FEDE IN SAN ROCCO
la fede in san Rocco è molto legata ad uno degli episodi più tristi della storia italiana ed, in particolare, della dominazione spagnola, nel Seicento, fissando le origini al 1656, quando gli innumerevoli movimenti di soldatesche, anche in Italia meridionale, portarono alle popolazioni, dopo tutti gli altri mali, anche il flagello della peste. Di rimedio, allora, c'era solo l'implorazione ai Santi ed il Santo della peste era S. Rocco (eris in peste patronus). Dall'implorazione al consolidarsi di una devozione, il passo fu breve, anche perché oltre alla peste, non mancarono altre epidemie, carestie, morie di bestiame e la recente spagnola, il cui rimedio si riconduceva al santo taumaturgo.






IL PARTO SECONDO ALCUNE TRADIZIONI

Nella tradizione popolare tutta la vita dell'uomo, viene scandita da pratiche e credenze che danno all'umana vicenda una traccia e un significato
Nella tradizione popolare tutta la vita dell'uomo, viene scandita da pratiche e credenze che danno all'umana vicenda una traccia e un significato.
Ecco quelle riguardanti il parto: per agevolarlo si ricorreva a pratiche ispirate a magia simpatica o a forme devozionali. Appartengono al primo gruppo le predisposizioni, perché nella casa in quelle ore tutto sia “sciolto”.
Una volta si invocava anche la forza virile del padre, trasmissibile per mezzo di alcuni indumenti. Già presso i Romani, per alleviare le doglie del parto alla sua sposa, il marito l'avvolgeva con la cintura, che poi scioglieva lui stesso. Oggi possiamo trovare le “cinture benedette”: tra queste, la più miracolosa è ritenuta quella della Madonna di Loreto.
Altre forme di devozione sono preghiere e invocazioni a particolari santi, quali, oltre Sant'Anna, S. Nicola e S. Francesco di Paola, nonché pellegrinaggi ai Santuari di S. Margherita e della Madonna del Soccorso.

Appena il bimbo è nato, gli si fa il bagno, come rito di purificazione e per rinvigorire il neonato: nell'acqua si mettono delle foglie di noce, oppure si usa il vino. È segno fausto se il bimbo nasce avvolto nella placenta, che il popolo chiama “Camicia della Madonna”; nel Veneto il bimbo doveva portare sempre addosso in un sacchetto la placenta; anche il pezzetto dell'ombelico che si stacca ha valore di talismano: in Toscana si usava nasconderlo sotto il focolare se di una femmina, o farlo beccare dagli uccelli se di un maschio.
Mettendolo sotto il focolare, i bambino non avrebbe lasciata mai la casa.

Secondo la credenza popolare poi, sia la mamma che il neonato sono bersaglio prediletto dalle forze malefiche soprannaturali. In area veneta, si teme che una fata cattiva, detta la Pagana, possa entrare nella stanza da letto a soffocare la madre e il piccino: perciò si tiene acceso il lume tutta la notte e si chiama una donna a vigilare.
Non mancano mai gli amuleti da mettere al collo del bambino, come il pelo di tasso o il cornetto di corallo.
Per la religione ricordiamo anche il “breve” contenente un'immagine sacra o una preghiera, e la catenella d'oro con medaglietta, che poi sarà portata per tutta la vita.
Ci sono anche amuleti e preghiere per assicurare un latte abbondante alla madre.

IL BATTESIMO
Il Battesimo
Nelle classi popolari è ancora vivamente sentito il desiderio che il battesimo si faccia al più presto: forte è anche la tradizione del padrino e della madrina di battesimo, con i quali si stabiliscono legami affettivi duraturi.
In molti luoghi scelgono loro il nome del bambino: specialmente nel sud, generalmente si rinnova il nome del nonno paterno; altrimenti si scelgono nomi di parenti o di amici, o improntati ad altri motivi affettivi. Spesso si pensa anche al nome di un santo per proteggere il neonato.

L'abitino per il battesimo del neonato era lungo e bianco, simbolo dell'innocenza; segni indicativi del sesso, sono un nastro azzurro se maschio, rosa se femmina, che poi vengono appesi alla porta di casa.
La persona che porta il neonato fino al fonte battesimale, lo regge col braccio destro, se maschio, sinistro se femmina: e non deve mai voltarsi indietro altrimenti, il bimbo crescerebbe pauroso. All'uscita della chiesa, secondo un'antica tradizione, i padrini lanciano confetti ai ragazzi accorsi al suono delle campane, che battono un diverso numero di tocchi secondo il sesso del battezzando; in Sardegna, se il lancio non è abbondante, la ciurma protesta, secondo un formulario tradizionale d'improperi.
Quando poi la madrina riconsegna il neonato alla madre pronuncia la formula rituale “tu me l'hai dato pagano e io tè lo porto cristiano”.

Per la culla, esistevano due forme tradizionali: in Sicilia e in una circoscritta area dell'Italia meridionale si usa la “naca”(dal greco vello di montone), che ora è generalmente di tela e appesa al soffitto, in modo da poter cullare il bimbo e nello stesso tempo attendere alle faccende domestiche: nelle rimanenti regioni invece troviamo la culla a dondolo, in legno, spesso scolpita dal padre pastore, con simboli protettivi.
Purtroppo, però, queste antiche tradizioni stanno scomparendo del tutto


Edited by Pulcinella291 - 1/7/2010, 02:47
 
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