Le stronzate di Pulcinella

NON E' VERO MA CI CREDO (Superstizioni e credenze popolari )

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Pulcinella291
view post Posted on 23/6/2010, 08:53 by: Pulcinella291
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IL LAVORO CONTADINO E IL MALOCCHIO
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Al lavoro dei campi sono collegati i seguenti rimedi contro il malocchio:
1)appendere dei fiocchi rossi sulle corna dei buoi e delle mucche
2)un estraneo entrando nella stalla doveva pronunciare scongiuri tra il religioso e la superstizione di augurio verso gli animali presenti in essa.
In Basilicata se moriva il capofamiglia i garzoni ed i braccianti interrompevano il lavoro e si recavano nella stalla, tagliavano a forma di croce un po' di pelo sulla coscia destra dei bovini ed eliminavano i campanacci dai collari delle bestie.
La mattina presto del giorno dell’Ascensione si portavano gli animali a pascolare , si credeva che l'erba benedetta li avrebbe preservati dalle malattie tutto l’anno.Sempre il giorno dell’Ascensione era obbligatoria la totale astensione dal lavoro; toccare le piante o la terra quel giorno significava far riempire di pidocchi le prime e di serpenti la seconda.
il Maiale
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Nell’economia della famiglia contadina il maiale era molto importante; ad esso sono legate alcune credenze:
- si doveva riconsegnare non lavato il piatto del sangue del maiale altrimenti i prosciutti del maiale stesso non si sarebbero conservati;
- la lucciola era ritenuta responsabile di danneggiare i prosciutti durante la fase di stagionatura


Polli


- le uova da regalare dovevano essere sempre di numero dispari;

- per favorire la cova della chioccia si poneva nel cesto di cova un paio di pantaloni da uomo o anche un pezzo di ferro;

- prima di Natale si faceva il pane per tutte le feste; si credeva che se il pane fosse terminato prima dell’Epifania, sarebbero morti tutti i polli;

- era considerato rimedio efficace contro la grandine porre sull'uscio di casa delle uova di gallina raccolte il giorno dell'Ascensione;

- la puerpera doveva mangiare per nove giorni dopo il parto un uovo ogni mattina e brodo di gallina .

Altre credenze contadine
per superare l’ubriachezza persistente si faceva bere di nascosto all’interessato per quattro giorni sangue di anguilla;

- si doveva riconsegnare non lavato il piatto della ricotta altrimenti le pecore non avrebbero più dato latte;

- il bambino imparava a camminare presto da solo se si poneva una zampa di lepre nel primo bagno;

- se si sentiva il canto del cuculo la mattina di Pasqua, i bambini venivano preservati dal mal di pancia per tutto l'anno;

La cipolla è legata a varie forme di superstizione :

- sognarla è annuncio di questioni piccanti;

- trovarne una composta da otto strati fa prevedere una brutta invernata;

- ad Urbania in particolare ed in genere nella parte delle Marche a nord della valle del Cesano nella notte tra il 24 e25 Gennaio ("notte di S. Paolo dei segni ") sopravvive l' usanza di tagliare una cipolla in dodici spicchi; su ognuno di essi, che simulano i dodici mesi dell’anno successivo si pone del sale e la mattina successiva si traggono auspici sulla situazione meteorologica dei vari mesi (sale non sciolto = mese secco; sale completamente sciolto = mese «bagnato» e così via tutte le situazioni intermedie).



La morte nel mondo contadino
Al mondo agreste sembrano legate le cosiddette lamentazioni . troviamo un lamento professionale , cioè fato da persone pagate per questo(zitelle scapigliate) o da persone che si uniscono al cordoglio delle famiglie .Tutto il rituale segue delle ben precise regole che fanno della tradizione una vera e propria “tecnica del pianto. La lamentazione si presenta con un testo di cui “si sa già cosa dire”, secondo modelli stereotipati. Normalmente non appaiono elementi cristiani, invocazioni a Gesù, alla Vergine, ai Santi, anzi…vi è quasi una forma di protesta nei loro confronti “oh che tradimento ci hai fatto Gesù”
La prima fase è quella del ricordo del defunto “o marito mio buono e bello, come ti penso” poi il suo lavoro la lamentatrice fa sempre riferimento al tema della fatica del morto.. Poi viene la descrizione della condizione in cui viene a trovarsi la famiglia, così per la neo sposa il lamento delle nozze non ancora consumate, per la vedova il duro lavoro che l’aspetterà, per i figli la mancanza del padreper poi avere quasi un piccolo rimprovero per la morte prematura “come mi lasci in mezzo alla via con tre figli” Particolare importanza acquista quella che potremmo definire la mimica del cordoglio, l’oscillazione corporea, perfettamente integrata al suono, come in moltissime tradizioni sciamaniche afro-amerinde, con una funzione quasi ipnogena molto simile anche a quella delle lamentatrici palestinesi o arabe. Interessante è la mimica del fazzoletto agitato sul corpo del defunto per poi essere portato al naso in una continua incessante ripetizione dell’elemento gestuale. Sembra degno di nota che tradizioni rituali di questo tipo sono presenti in varie parti d'Italia non solo nelle regioni meridionali , per esempio in Brianza l'uso della lamentazione funebre sè ancora ben presente in alcuni borghi.Tradizioni simili sono presenti anche in Valtellina .In Brianza, anche contro il volere del clero locale,fino al secolo scorso si celebrava il cosiddetto pasto dei morti, una riunione conviviale che radunava parenti e amici del morto. Anche il pane “pro anima” tipico dell’area campana avrebbe una funzione simile. L’alimento è offerto spesso durante la veglia notturna, all’ingresso del cimitero o della casa dei luttuati.In alcuni paesi dell'alto casertano attualmente non si offre piu' il pane ma una busta con un euro per comprare il pane .


Edited by Pulcinella291 - 28/6/2010, 11:33
 
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