Le stronzate di Pulcinella

NON E' VERO MA CI CREDO (Superstizioni e credenze popolari )

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Pulcinella291
view post Posted on 15/9/2010, 09:34 by: Pulcinella291
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Il Tarantasio
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Il Tarantasio, nelle leggende popolari, era rappresentato come un’enorme biscia oppure come un drago acquatico che divorava i bambini.Si riteneva pure , che fracassasse le barche ed il suo fiato pestilenziale ammorbava l'aria e causava una strana malattia denominata febbre gialla .Secondo le leggende popolari, il lago Gerundo(Lombardia ) sarebbe stato abitato da un dragone chiamato Tarànto o più comunemente conosciuto come Tarantasio, il quale si sarebbe nutrito soprattutto di bambini. Sono sorte poi numerose leggende riguardo al drago, le quali sono tutte accomunate dalla concomitanza tra l'uccisione di Tarànto e il prosciugamento del lago. Alcune fonti popolari attribuiscono il prosciugamento e la bonifica del lago a san Cristoforo, che avrebbe sconfitto il drago, o a Federico Barbarossa. La più suggestiva riguarda l'uccisione del drago da parte del capostipite dei Visconti, il quale avrebbe poi adottato come simbolo la creatura sconfitta, ovvero il biscione con il bambino in bocca.


I fuochi fatui e gli spiriti dei defunti

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Si tratta di fiammelle luminose di color blu, che si possono vedere raramente di nottee a livello del terreno. La fenomenologia è naturale ed è causata dai gas sprigionati dalla decomposizione di corpi sepolti da anni, i quali a contatto dell’ossigeno presente nell’aria, reagiscono infiammandosi e creando la fiammella dal tipico colore bluastro. Poeti e scrittori scrissero nelle varie epoche, di questi fuochi fauti, legandoli ad un
aspetto più di credenza popolare, estraniandosi da quello che invece risulterebbe più scientifico.
Un documento sulle credenze popolari radicate nei dipartimenti napoleonici di Lombardia, redatto nel 1810, indicava una discreta diffusione del fenomeno e delle teorie ad esso legate, nel territorio di Como…veniva fornita anche una intuitivaspiegazione. Il fenomeno veniva così spiegato:<<sopra terreni molto grassi, e quelli particolarmente ove furono sepoltide morti>> era spesso possibile scorgere alcune fiammelle.Or queste dal volgo si credono le anime de’ trapassati,e siccome tali fiammelle per più tengono dietro agli uomini essendo che l’aria dal passaggio già rotta s’oppon loro con minor resistenza, così
hanno opinione che li seguano cercando messe o altri sollievi.Lo scettico scrittore si trovò anch’egli di fronte ad un fenomeno singolare…e queste
“fiammelle camminanti” facevano realmente pensare agli spiriti dei morti in attesa di redenzione.
Nel distretto del Lario, era popolare convinzione che erano condannate le anime che avevano vissuto una vita scelleratissima e nemmeno il demonio le avrebbe ricevute.A Lecco, invece, si diede un nome e un’identità a queste fiammelle che si mostravano nel parco di una villa ottocentesca: gli Orbs. Fantasmi, in forma di palla per lo più
concentrica a volte con contorni ovoidali…venivano definiti come forme di vita che si muovono in gruppo e quindi identificate come anime o come la forza vitale di chi un tempo abitò un corpo materiale



COME SI FACEVANO IL BAGNO IN ASSENZA DEL BAGNOSCHIUMA

IL bagno a base di erbe
Se volete seguire il consiglio degli antichi e allora leggete con attenzione.
Bagno alla melissa, calmante e delicato. Tenete a bagno una manciata di foglie fresche di melissa e sommità fiorite in u ncatino di acqua fredda, strizzate i fiori e travasate l'acqua nella vasca da bagno.
Bagno al rosmarino. Bollite in 5 litri di acqua una manciata di foglie pulite di rosmarino fresco; quando è tiepido filtrate, strizzate e versate nella vasca.
Bagno alle cinque erbe, rilassante. In 5 litri d'acqua bollente versate 35g di foglie di salvia, 20g di rosmarino, 25 g di fiori di lavanda, 25g di foglie di menta, 35g di foglie di timo. Dopo cinque minuti, spegnete, filtrate e versate nella vasca.
Bagno al tiglio, delicatissimo. Bollire per mezz'ora 300g di fiori di tiglio in una grossa pentola, strizzare e filtrare il decotto, versare nella vasca.
Bagno tonificante. Usare basilico, camomilla, fiori di sambuco, fiori di tiglio, foglie di salvia, di verbena o eucalipto.
Sacchetto alla crusca. In un sacchetto di stoffa fine (cotone o lino) versate qualche cucchiaio di crusca, una scorza di limone o arancia, spruzzando con acqua di colonia o lavanda, chiudete e bollite in un litro d'acqua. Dopo mezz'ora versare l'acqua nella vasca, usare il sacchetto per strofinare la pelle. Rilassa e leviga la pelle.
Sali da bagno. Mescolare 140g di bicarbonato di sodio e 85g di polvere di giaggiolo, poche gocce di olio essenziale (fior d'arancio, rosmarino, lavanda); amalgamare, pestare al mortaio, riporre in barattoli a chiusura ermetica. Si conservano per tre mesi.


Edited by Pulcinella291 - 23/9/2010, 16:58
 
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