Le stronzate di Pulcinella

NON E' VERO MA CI CREDO (Superstizioni e credenze popolari )

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Pulcinella291
view post Posted on 30/12/2010, 10:06 by: Pulcinella291
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CREDENZE POPOLARI LEGATE ALLA LUNA

Nella sfera religiosa l'importanza della Luna è legata soprattuto ai mutamenti periodici del suo aspetto e dalle connessioni stabilite tra essa e il mondo animale e vegetale. Il periodico scomparire e ricomparire dell'astro viene spesso assimilato a una vicenda di morte e rinascita: dal contrasto che si crea osservando che l'uomo una volta morto non rinasce si attribuisce alla Luna l'origine della morte. Secondo molti miti, soprattutto africani, le condizioni in cui versava l'umanità vennero radicalmente mutate da un messaggio mandato dalla Luna per mezzo di un animale (lepre, lucertola, etc.) che avrebbe dovuto annunciare agli uomini che essi morirarnno e risorgeranno ciclicamente come la Luna, ma ch eper errore annunciò loro il contrario: da quel momento gli uomini sono irrevocabilmente soggetti alla morte. Anche nelle religioni della Polinesia e della Grecia antica la Luna viene associata alla morte; si credeva che essa fosse la sede dei morti.
Molte culture stabiliscono una relazione tra ciclo lunare e mestruale e successivamente una stretta relazione con la sfera sessuale. A volte la Luna è un essere maschile che provoca le mestruazioni (come in Sudamerica, Polinesia ed Indonesia), altre volte è un essere femminile ed altre ancora un essere bisessuale (Nord America, Africa). Nella cultura europea, ma anche nelle culture primitive, si trova una valenza "vegetale" alla Luna, messa in relazione alla crescita delle piante; molto spesso alcune divinità, nelle culture più progrdite, sono simultaneamente in relazione con la Luna da una parte e con la vegetazione e la fecondità dall'altra.


L' eclissi lunare risulta essere fondamentale per la spiegazione di alcuni miti presenti nelle culture primitive: spesso il fenomeno è spiegato con il fatto che un animale o un essere mitico tenta di divorare l'astro (eschimesi, Noed e Centro America, Africa) e in genere si reagisce provocando rumori per allontanare l'essere che minaccia la Luna. Nell'ambito delle "religioni superiori" si può ricordare la divinità greca Selene, personificazione della Luna poi identificata con Artemide, che pure assunse un carattere lunare. In Egitto il carattere lunare era attribuito a Osiri e Isi (che poi diventa Selene in età ellenistica). Molte divinità centrali per le culture mesopotamiche sono in qualche modo legate alla Luna.

Un importante collegamento viene poi istituito tra la Luna ed il calendario, dovuto principalmente alla periodicità. La regolare celebrazione di novilunio e plenilunio rappresentò per molti popoli un riferimento cardine per il computo del tempo. Esistono calendari lunari, basati sulle lunazioni, come quello momettano; altri lunisolari, che cercano di far coincidere i mesi con le lunazioni e le stagioni (solari), come quello ebraico.



Più luna, più bebè?


La fantasia popolare vuole che con la luna piena aumentino le nascite di bebè. Ma a sfatare il mito dell`influenza del nostro satellite della Terra sul via vai delle cicogne arriva una ricerca dello scienziato tedesco Oliver Kuss che ha realizzato la più ampia analisi statistica sul fenomeno.
Se fin dall`antica Grecia la dea Artemide, divinità di riferimento per l`astro notturno, viene considerata patrona delle nascite, i ricercatori dell`Università di Halle sono convinti del contrario. “Non c`è alcun legame – ha dichiarato Kuss al quotidiano Die Welt - tra le fasi lunari e le nascite dei bambini”. Per cui, continua, “la leggenda secondo cui le le nascite aumenterebbero durante determinate fasi lunari, come luna piena, è assolutamente falsa”.
Vista la coincidenza tra le fasi lunari e la durata media del ciclo mestruale femminile, da sempre si crede la luna sia in grado di influenzare anche le nascite. Secondo la credenza popolare, ad esempio, le nascite aumenterebbero durante i giorni di luna crescente, con un picco nei giorni di luna piena, ma nessuno studio aveva mai dato una dimostrazione scientifica.


LA CAMPAGNA E LA LUNA
La gente di campagna le ha sempre riconosciuto influssi sulle coltivazioni e gli allevamenti. Alcune credenze popolari e tradizioni contadine del nostro Paese riportano che chi è nato di lunedì (giorno della luna) sia lunatico; mentre chi è imbronciato si dice abbia la luna.
In inglese lunatic indica una persona pazza, forse perché si credeva che la pazzia fosse provocata dall’aver dormito con la testa esposta ai raggi lunari.
Nella vita agricola tradizionale moltissimi comportamenti erano governati dall’alternanza delle fasi del nostro satellite. Non per niente su molti mercati di paese verso la fine dell’anno erano diffusi i lunari che indicavano, oltre al calendario, le fasi della luna.
Molto importanti meteorologicamente erano due lune, quella di marzo e quella di settembre: La luna de marso la de governa sete (La luna di marzo ne controlla sette), ovvero il tempo che fa durante la luna di marzo lo farà per sette successive lune. Altro proverbio popolare recita: A la luna settembrina, sete lune se ghe inchina (Alla luna settembrina, sette lune le si inchinano). In Abruzzo si crede che basti sfregare con una mano dei porri ed essi scompariranno nel preciso momento della luna nuova.
Chi ha la faccia macchiata da una voglia di vino, caffelatte, o da lentiggini, basta che guardi fisso la luna per un’intera lunazione, facendo il gesto di pulire la voglia con la mano e al sorgere della luna nuova tutte le macchie saranno sparite.
In Friuli, per far sparire i calli si dice di raschiarli con un osso nel minuto preciso in cui si fa la luna nuova, e gettar via l’osso senza guardare dove va a cadere: entro dodici-quindici giorni il callo sarà guarito. Anche i capelli vanno tagliati a luna vecchia, se si vuole evitare che ricrescano in fretta.
Si credeva inoltre che la luna fosse abitata. Prima che gli astronauti vi ponessero piede, la gente vedeva nelle macchie lunari l’immagine di Caino con un fascio di spini sulle spalle. Lo ricorda anche Dante (1265-1321) al secondo canto del Paradiso: “Ma ditemi, che son li segni bui di questo corpo che laggiuso in terra fan di Cain favoleggiare altrui?”. Altri dicevano di vedervi distintamente Adamo ed Eva che Dio mandò spersi sulla luna e che portavano un mazzo di spini in mano. Altri meno religiosi vi avvistavano un avaro che era andato sulla luna a nascondere un sacco di denari. Tutte cose molto più romantiche di quello che la scienza con le immagini di una superficie brulla tormentata da crateri ci ha inesorabilmente mostrato


LA LUNA INFLUISCE SULLO SPIRITO UMANO?
Molte credenze attribuiscono alla luna influssi che condizionerebbero lo spirito e l'animo umano e sull'umore delle persone,sulla fisiologia umana (condizioni di salute, ciclo mestruale femminile, numero delle nascite, crescita delle unghie e dei capelli), ecc. Nel passato molte patologie venivano associate agli influssi lunari. L'esempio più noto è quello dell'epilessia, che veniva chiamata mal della Luna.
Retaggi di queste antiche credenze si ritrovano ancora nel linguaggio attuale: un tipo volubile è detto lunatico e il cattivo umore viene indicato come Luna storta. La medicina moderna ha destituito di ogni fondamento queste antiche credenze.
Tutte le presunte influenze della Luna sopra citate non sono mai state dimostrate e rimane estremamente difficile accettarne l'esistenza sulla base delle nostre conoscenze scientifiche.



La luna nei miti
Sole e Luna sono stati i primi astri adorati come divinità fin dalle civiltà più antiche. E mentre al Sole è stato attribuito quasi sempre un connotato maschile e positivo, o comunque benefico, la Luna ha assunto le caratteristiche più diverse, da serena e femminile dolcezza a cupa e infernale potenza. Molti popoli, come Greci, Romani, Cinesi, Celti, Maya e Aztechi, identificavano la Luna con una dea, probabilmente sia per il suo aspetto più diafano ed etereo rispetto al Sole sia per l'analogia tra il mese lunare di 28 giorni e il ciclo femminile. Mentre in altre civiltà, curiosamente, la Luna era impersonata da un dio. È il caso fra gli altri di Sumeri, Egizi, Giapponesi, e degli antichi popoli Scandinavi. Anzi proprio da Mani, il dio della Luna nel pantheon nordico, derivano il termine inglese moon e quello tedesco mond, che infatti è maschile (mentre in tedesco il Sole è die Sonne, femminile).

Maschile era anche la divinità lunare per i Sumeri, che la chiamavano Sin. Il nome si ritrova in quello del monte Sinai, collocato proprio all'inizio delle pianure mediorientali. Sin era raffigurato come un toro fiero e muscoloso, con barba blu, e sovrintendeva al regno dei morti. Nanna invece era il nome della Luna crescente, e Ashimbar o Asimbabbar quello della Luna nuova. Il nome significa "viaggiatore delle lande celesti" e il dio era visualizzato come una nave d'argento che solcava i cieli, carico delle anime delle persone che erano vissute rettamente, sostando ogni tanto per raccogliere nuovi viaggiatori
Anche per gli Egizi la Luna era maschile: si trattava del dio Khons o Khonsu, figlio di Amon e della dea Mut. Khons era raffigurato come un giovane, spesso con la testa di falco e il disco lunare sulla testa.

In Grecia, la Luna fu inizialmente chiamata Selene. Esiodo narra che Selene era figlia dei Titani Iperione e Theia, e sorella di Helios, il dio del Sole, e di Eos, la dea dell'aurora. Come si legge negli Inni omerici, Selene era innamorata del bellissimo Endimione e per potere unirsi a lui ogni notte gli regalò l'eterna giovinezza attraverso un sonno perpetuo a occhi aperti. Selene ed Endimione ebbero 50 figlie (i mesi tra due giochi olimpici). Più tardi la Luna fu identificata con Artemide e suo fratello Helios con Apollo. Il nome Luna fu coniato invece dai Romani e tratto dalla parola lux, cioè luce.

L'associazione della Luna con l'oltretomba, presente nei popoli mesopotamici (e in alcuni periodi dell'antica Grecia col nome di Ecate, divinità degli inferi), si ritrova anche in civiltà molto distanti. Anche gli Hindu, per esempio, ritenevano che le anime dei morti dimorassero nella Luna in attesa della reincarnazione, mentre i Tartari dell'Asia centrale la chiamavano "Regina della vita e della morte". Ma è nelle civiltà precolombiane che l'astro della notte assunse i connotati più cupi e terribili. I Maya la chiamavano Ix Chel e la raffiguravano come una vecchia brutta e arcigna, accompagnata da un serpente. La dea sovrintendeva alle nascite e alla tessitura, ma era responsabile anche delle inondazioni (in effetti anche nella realtà il legame tra la Luna e le maree è strettissimo). Sognare Ix Chel, secondo i Maya, avrebbe fatto morire a breve il malcapitato. Nella mitologia azteca una delle divinità lunari era detta Mictecacihuàtl ed era la regina del Mictlàn, l'Oltretomba, dato che era stata sacrificata subito dopo la nascita. Il suo compito era sorvegliare le ossa dei defunti e sovrintendere al "Giorno dei morti". Anche per i Maori della Nuova Zelanda la Luna era una divinità spaventosa, tanto da essere soprannominata "La cannibale". Una rappresentazione decisamente diversa da quella che ebbe nell'antica Grecia. Lo sconosciuto autore dell'Inno omerico XXXI descrive infatti Selene quando "indossata la veste lucente, aggiogati i bianchi puledri dal collo robusto, lancia in avanti il cocchio splendente e appare, dopo il tramonto, al culmine del mese". E Saffo, nel frammento XXXXVII delle Poesie, canta: "Selene dalle dita di rosa vince tutte le stelle". Ampio rilievo occupa la Luna nelle credenze popolari: per i pescatori bisogna pescare sempre nelle notti di Luna piena perché la Luna attira i pesci in superficie, mentre i contadini sostengono che il mosto vada messo nelle botti durante il novilunio, per farlo diventare vino. Negli orti, poi, la Luna occupa un ruolo importantissimo: bisogna sempre seminare in Luna calante. Ad esempio la lattuga non farebbe il maschio (il fiore). È tuttora diffusa anche la credenza dell'aumento delle nascite in fase di Luna crescente. Anche gli antichi proverbi popolari si occupano estesamente dell'influenza della Luna su tutti gli aspetti della vita contadina, basti pensare al proverbio: «Luna di grappoli a gennaio luna di racimoli a febbraio»

Nella mitologia medioevale, la Luna piena occupa una posizione importante: i lupi mannari si trasformano alla luce della Luna e le streghe si riuniscono per i loro Esbat (feste minori che celebrano le fasi lunari. Solitamente si festeggia la fase di Luna piena, poiché l'energia è maggiore).



 
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