Le stronzate di Pulcinella

NON E' VERO MA CI CREDO (Superstizioni e credenze popolari )

« Older   Newer »
  Share  
Pulcinella291
view post Posted on 19/10/2011, 07:55 by: Pulcinella291
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,083

Status:


CREDENZE E SUPESTIZIONI SUL CICLO MESTRUALE

Le credenze e le tradizioni tramandano un atteggiamento di diffidenza e pregiudizio nei confronti del ciclo femminile talmente assurdi che a volte sono anche divertenti.
Il sangue del mestruo, in particolare, da sempre ha dato origine a curiosità, preoccupazione, addirittura paura, tanto è vero che le diverse culture studiate dagli antropologici riferiscono di una valenza magica che ha assunto nel tempo significati di tipo simbolico ed esoterico più o meno positivi: da mezzo di purificazione impiegato nei riti di iniziazione, a elemento segreto per gli incantesimi d’amore, fino ad essere considerato miracoloso contro le malattie incurabili.
Nella Historia Naturalis di Plinio Il Vecchio leggiamo che "il contatto con una donna mestruata trasforma il vino in aceto, uccide le sementi, devasta i giardini, rende opachi gli specchi, fa arrugginire il ferro e il rame, fa morire le api, abortire le cavalle, e così via.
Nonne, zie ed amiche che almeno una volta ci hanno detto che se hai le mestruazioni non puoi toccare le piante perchè muoiono, nè puoi montare la panna perchè diventa acida. Per non parlare dei presunti effetti sui capelli: mai fare lo shampoo nei giorni del ciclo perchè i capelli non vengono bene, nè azzardarsi a tingere le chiome! Consigliato, invece, depilarsi nei giorni del ciclo perchè i peli ricrescono più lentamente. Dubbio il ruolo del prezzemolo: utile a far aumentare il flusso ed anche ad alleviare i dolori.
E pensare che in epoche remote alcune misurazioni temporali ed alcuni riti erano legati proprio al periodo femminile. La donna come le piante, la luna, il sole e le maree infatti ha una ciclicità che veniva addirittura venerata nelle diverse fasi e che è alla base di molte cerimonie primitive. Tra questi particolarmente interessante è la sepoltura nelle caverne intonacate con ocra rossa come rito propiziatorio del ritorno o della rinascita. Come se la donna fosse capace ritenuta non solo di dare vita, ma anche di “ridarla”.



LA VOGLIA PER LA DONNA INCINTA
In molte parti d' Italia a questa vecchia credenza si da' ancora molto credito. E’ necessario fare in modo che il nascituro, oltre ad essere sano, sia anche bello, e una garanzia per questo consiste nell’offrire alla donna incinta qualsiasi cosa si stia mangiando, per evitare che la cosa non data possa stamparsi sul viso del nascituro (la cosiddetta voglia). Tuttavia la futura mamma può, nel caso in cui non le venga offerto il cibo in questione, scongiurare il pericolo portandosi la mano destra sul sedere, perchè non deve toccarsi in punti visibili, perchè il bambino nascerà con la voglia in quel punto.


LE CAVERNE COMASCHE E LE ANTICHE CREDENZE
folclore e interessanti credenze sono legate alle grotto comasche.Alcune caverne erano rifugio di animali spaventosi , a volte immaginari, particolarmente temute la ‘cavra sbagiola’, un mostruoso uccello dalla testa caprina che, uscendo dalle grotte, tormentava chi aveva la “coscienza sporca” e la ‘cavra del Cincirunbel’ che viveva negli anfratti e nelle grotte prossime alle cave di gesso poste tra Nobiallo ed Acquaseria (Sasso Rancio). La tradizione di Torriggia, sopra Laglio, ha invece sempre fantasticato sugli orsi giganteschi che un tempo infestavano la valle.
Altre caverne vengono per tradizione legate alle streghe e ai loro riti. l’Antro del Pipistrello, presso Cascino d’Erba, sarebbe stato usato fino ad epoca recente per riti magici testimoniati da numerose incisioni impresse nella roccia nelle quali trovano eco i lontani processi alle streghe. D’altra parte le streghe sono di casa a Magreglio nel “Büs de la Stria” o a Barni nella Grotta del Fao o “Bus de la Pissalonga” ; si racconta che in quest’ultima, nei pressi di un faggio gigantesco, esse si radunavano nelle notti di plenilumio a danzare. Le streghe si davano convegno anche alle Grotte del Bisbino o in Tremezzina, partendo sempre dai dintorni di Lezzeno, a cavallo delle loro scope.
A proposito della sorgente del “Funtanin de la Tur”, situata sopra Esino Lario, si racconta che una strega, installatasi nella Torre di Esino, un giorno aveva deciso di mettere in pentola un gatto nero. Forse per sbadatezza, o perchè l’animale cominciava ormai a scottarsi le zampe, ad un certo punto con un balzo riuscì a fuggire dalla prigione ormai rovente emettendo urla che di felino avevano ben poco. La cosa ebbe conseguenze spropositate: la montagna infatti si aprì e dal “Funtanin de la Tur” scaturì un’immane massa d’acqua che travolse l’intero paese.
Alcune grotte sono legate al culto ed a religiosi e cioè a frati ed eremiti.
Frati o anacoreti si dice avessero stabilito la loro dimora anche alla Grotta in località Ciucher, nei pressi della frazione sovrastante il Santuario della Madonna del Soccorso. A ridosso dell’ingresso della grotta, sono visibili i resti di antiche mura, forse le fondamenta di un eremo. Gli anziani della zona ricordano anche un pozzo addossato alla costruzione, oggi riempito di detriti. Ad Esino Lario è venerata la Grotta di San Nicolao, poco sopra la frazione di Guillo, in cui visse il santo omonimo. La tradizione ricorda ancora, subito dopo l’ingresso della cavità, due prominenze della roccia: una sarebbe stata il capezzale del santo l’altra, incavata, l’acquasantiera.

Altre caverne sono legate al culto mariano.
Ad esempio, le credenze della Madonna Nera di Fiumelatte (Varenna) il corso d’acqua detto anche Fiume delle due Madonne perchè compare otto giorni prima o dopo il 25 marzo (Annunciazione) e scompare circa alla l° domenica di ottobre (Madonna del Rosario) e infine quella relativa alla cascata del corso d’acqua proveniente dal “Bus del Tuee”.
La tradizione racconta che una donna aveva fatto voto di tenere una lampada ad olio accesa nella vicina cappella della Madonna se avesse fatto un buon raccolto di noci, ma, avuto un raccolto eccezionale, si pentì della promessa fatta e, passando davanti alla sacra immagine con l’ennesima gerla stracolma, si sentì tacitamente rimproverata. Si volse allora alla Madonna dicendo: “Occhi di bue, è inutile che guardi il mio carico: questa roba è mia, non tua!” ma come ebbe detto queste parole inciampò annegando miseramente tra i vortici della cascata.
Al Santuario della Madonna del Soccorso sopra Ossuccio, costruito nel 1529, una pastorella sordomuta trovò nella Grotta del Traforo , in località Tuff, una statua assisa su un trono con protome umane e leonine. Riconosciuta come immagine della Vergine fu trasportata alla pieve ma, dopo poco, ritornò dove era comparsa: il popolo, convinto dalla traslazione miracolosa, edificò sul posto un nuovo santuario. Sembra comunque che nell’immagine attualmente venerata sia riconoscibile Cerere e che il santuario stesso insista sulle rovine di un presistente tempio pagano.

I MISTERI DELL'ISOLA DI MONTECRISTO


Montecristo per tanto tempo è stata l'isola dei misteri. Si raccontano leggende, misteri, storielle e curiosità, nate soprattutto nell'ultimo secolo: il pinto di re, i gabbiani parlanti, le grotte dei coralli, il bove marino, le fère e la pesca delle castardelle, la Secca delle balene, la danza della foca monaca. Molte sono le voci su accadimenti talvolta incomprensibili e misteriosi legati anche ad affondamenti di navi e pescherecci e a fatti inquietanti accaduti in mare. Ritornano nella mente dei pescatori di origine ponzese i misteriosi "munacielli" di Ponza, folletti talvolta protettivi, ma spesse volte irrequieti, che si diceva abitassero nelle grotte.

TUTTE LE STRANE STORIE SUL MONTE CONERO


Il monte Cònero o monte d'Ancona con i suoi 572 m di altezza è il promontorio più importante del medio Adriatico e quello che ha le rupi marittime più alte di tutto l'Adriatico italiano (più di 500 metri). Nonostante la sua limitata altitudine, merita appieno il nome di monte per l'aspetto maestoso che mostra a chi lo osserva dal mare, per i suoi sentieri alpestri e per gli strapiombi altissimi .
Moltissime sono le leggende legate a questo Monte .
Grotta degli Schiavi: crollata negli anni '30, la bella grotta sopravvive nel ricordo e nelle leggende legate ai pirati. Questi pare fossero soliti utilizzare tale grotta come "deposito" di schiavi, i lamenti dei quali potevano essere uditi da grande distanza; tra di essi, un giorno giunse una bella principessa veneta, che triste per la lunga permanenza si sciolse con il suo stesso pianto, andando a formare una sorgente di acqua purissima che ancora oggi si getta nel mar Adriatico.



Lago Profondo: molte sono le leggende che sottolineano la pericolosità di questo laghetto di Portonovo. La più importante riecheggia l'esistenza di un piccolo fiume, il Budello del Profondo, che attraversava il Cònero collegando il lago con Porto Recanati. Pare inoltre che una sette segreta con sede a Portonovo usasse gettare in questo lago i cadaveri dei nobili i quali si ostinassero a praticare il deplorevole rituale dello ius primae noctis.



Buco del Diavolo: anche detto Buco della Paura, è un inquietante cammino sotterraneo nei pressi di Camerano. Una tradizione ricollegabile ai miti pagani, narra che, percorrendolo interamente, si arriverebbe in una grande stanza con al centro un altare, su cui si troverebbe una chioccia d'oro attorniata da dodici pulcini: ma lo sventurato non potrà mai tornare indietro se non scoprirà il vero nome del Demonio e non lo scriverà sulla roccia con il proprio sangue. Allegro, no?



Grotta del Mortarolo: il romitorio, facilmente accessibile dal sentiero numero uno del parco, nasconde una inquietante leggenda; pare che sul terreno all'interno della grotta dei sassi compongano una figura di uomo sdraiato, e anche smuovendoli tornano nell'arco di una notte a formare l'originaria forma.



Grotte Romane: le grotte scavate da schiavi romani, nascondono numerose leggende. Una di esse narra di un tesoro, che nessuno cercò mai di recuperare perchè difeso dalle anime dei cavapietre morti nella cava; un'altra ricorda una rivolta, soffocata nel sangue, ma dai caratteri brutali: pare che in prossimità della roccia chiamata "cassa da morto", gli schiavi abbiano fatto morire i loro aguzzini dentro la loro tomba, appositamente scavata per l'occasione.



Le Due Sorelle: molte sono le leggende che orbitano attorno a questi due scogli. La più singolare è senza dubbio quella di una Sirena, che attirava con il suo canto seducente i marinai all'interno della grotta degli Schiavi, dove i poveretti venivano imprigionati. Alleato della perfica Sirena era un Demone marino, che per le sue malefatte venne trasformato in pietra e diviso in due: le due Sorelle.



Pian Grande: la tradizione vuole che questo luogo del parco nasconda, in un nascondiglio incredibilmente recondito, un tesoro dall'inestimabile valore. Per trovarlo però, è necessario attendere i primi di maggio, uscire in mare aperto ogni giorno all'alba, e guardare alla volta del monte finché un raggio di luce particolarmente forte non darà fuoco ad un cespuglio: le fiamme faranno brillare la roccia nel punto esatto dove si trova sepolto il forziere.



La Vela: la tipica forma di Vela ha dato il nome a questo scoglio, ma i nomi in realtà ad esso attribuiti sono numerosi: tra questi, il Trovelò, in quanto si racconta che un giorno sia stato "trovato" in acqua dopo essere franato dal monte.



Il Trave: Lo scoglio del trave è una formazione geologica molto particolare e caratteristica; si prolunga infatti verso il mare per circa un chilometro, per una buona parte a fior d'acqua. Leggenda vuole che un tempo il Trave si prolungasse sino all'altra sponda dell'Adriatico, come simbolo di fratellanza, ma che la furia degli elementi lo distrusse lasciandogli l'aspetto di un ponte crollato.

L'Emerso: una vecchia leggenda narra che una notte, lo scoglio a forma di cono nel pressi della Baia della Vecchia, sia emerso dal nulla senza che ci fossero stati movimenti sismici.


le leggende sono state tratte da: - "Il Cònero dei misteri"; Forlani - "Cònero: i migliori itinerari del Parco"; Bartolucci - "Miti e leggende del Cònero anconitano".



Edited by Pulcinella291 - 28/11/2011, 10:45
 
Web  Top
100 replies since 25/3/2010, 10:20   485235 views
  Share