Le stronzate di Pulcinella

NON E' VERO MA CI CREDO (Superstizioni e credenze popolari )

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Pulcinella291
view post Posted on 20/3/2012, 11:57 by: Pulcinella291
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IL MISTERO DEL CONVENTO DI VITERBO
E' mistero comincia con una storia risalente a circa 30 anni fa.
Cominciamo col dire che solo a partire dal 1905 un convento sorto nel lontano 1720 fondato da tale Suor Lilia Maria del SS.MO Crocefisso, nata nel 1689 e morta nel 1773, è stato adibito a scuola e oggi l'attuale scuola elementare Edmondo De Amicis (detta anche "Le Monachelle"), sita in via E. Bianchi a Viterbo.
La storia è ben documentata nel libro intitolato "I Santi Sommersi", scritto da Maria Assunta Tomassini, direttrice didattica della suddetta scuola elementare dal 1979 ai primi anni '90.
In tale libro, pubblicato nel 1990, la Tomassini racconta come quella scuola, quando ne divenne la direttrice, stesse letteralmente cadendo a pezzi, tanto da essere persino a rischio la stessa incolumità dei suoi studenti e dei docenti.
Si stava addirittura pensando di chiuderla e destinarla ad altri fini o, peggio ancora, addirittura abbatterla e costruire uno nuovo edificio.
L'allora direttrice didattica, per l'appunto la signora Tomassini, assolutamente si oppose a questa eventualità e fece di tutto per "salvarla", e con essa gli oltre due secoli e mezzo di storia che rappresentava.
Una serie di coincidenze apparentemente fortunate e misteriose sembrarono guidare la la direttrice nell'improbo compito.
"Una successione di fatti al limite dell'incredibile" a quanto scrive lei stessa nel suo libro, che culminarono con un episodio decisamente paranormale che la signora Tomassini visse da protagonista il 12 febbraio 1980.
Quella mattina, intorno alle ore 11, stava tornando in direzione, quando si sentì come fortemente osservata e le venne istintivo voltarsi. In cima alla rampa di scale vide una Suora che la fissava.
Vedendola rimanere immobile, la direttrice le si fece incontro. Le due presero a parlare.
Riportiamo alcuni passi salienti della conversazione, tratti direttamente dal suddetto libro.

La direttirice: "Desidera qualcuno Madre?"
La suora: "la direttrice".
D: "Sono io Madre".
S: "Lo so".
D: "Posso fare qualcosa per lei?"
S: "Lei sta facendo molto e noi desideriamo assicurarle le nostre preghiere".
D: "Ma io non sto facendo niente per lei (...) ma la prego, si accomodi in direzione così parleremo meglio (...)."
S: "Le ripeto che lei sta facendo molto. Non posso accomodarmi perché ho poco tempo a disposizione. Sono venuta per ringraziarla e per incoraggiarla a continuare la sua opera. Abbiamo saputo che vorrebbero addirittura demolire questa casa. Ma lei non lo permetterà vero? (...)"
D: "Ci può contare Madre, ma sono così sola!"
S: "Lei non è sola e non sarà mai sola! (...)"
D: "La prego Madre, mi dica il suo nome e il monastero da cui proviene, così verrò io a trovarla".
S: "Pregheremo per lei".
D: "Oh le preghiere! Ne ho tanto bisogno; spesso mi chiedo se sia proprio Suor Lilia a proteggerci. Chissà dove sarà?"
S: "E' qui cara, è qui".
In quel momento cominciò a squillare il telefono della direzione. La suora con tono ansioso disse:
S: "Mi promette che riparerà questa casa e la manterrà come scuola? Me lo promette?"
D: "Glielo prometto Madre (...)"
S: "(...) abbia fede, fede, fede!"
Le due fecero per salutarsi. La suora prese a scendere i primi gradini dei 60 che separano la direzione dall'uscita dell'edificio, e la Tomassini cominciò ad incamminarsi verso il suo ufficio, dove continuava a squillare il telefono.
Fatti pochi passi, però, la direttrice pensò che non aveva né un nome né un recapito attraverso il quale potersi rimettere in contatto con quella donna, e fu per questo che immediatamente si fermò e si voltò.
Non la vide, e allora si affacciò sulla tromba delle scale, ma neanche per le scale c'era nessuno.
Fu inutile chiamare la bidella del piano terra.
Lei non aveva visto passare proprio nessuno e, malgrado si fosse catapultata immediatamente fuori per la strada, non vide nessuno.
Di quella suora non seppe più nulla. Forse quella monaca era suor Lilia Maria? La signora Tomassini volle approfondire la conoscenza di colei che aveva fondato il Convento, e riuscì a raccogliere parecchia documentazione che la riguardava e che sembrerebbe attestarne notevoli capacità che vanno dalla veggenza alla capacità miracolosa di guarire certe malattie, dalla telepatia alla bilocazione.
Oggi la scuola, ristrutturata, è pienamente efficiente.





IL MISTERO DI CASANDRINO
A Casandrino, più precisamente in una zona al confine tra Casandrino e Grumo Nevano, vi è un palazzo abbastanza grande, oggi disabitato, ma fino a qualche anno fa regolarmente occupato e con la presenza, a pian terreno, di diverse attività commerciali andate poi in fallimento. Chiunque vi andasse ad abitare, non durava più di qualche mese.

Si racconta che questo palazzo sia stato costruito su un vecchio campo di concentramento, dove deportavano in particolare donne e bambini. E infatti tutte le persone che vi hanno abitato, anche se per un periodo molto breve, raccontano, ancora spaventate, di aver udito urla, pianti di bambini, ma anche porte che si aprivano e si chiudevano da sole, cigolii, rumori strani, rubinetti dell'acqua che si aprivano senza essere mossi da alcuno.

Bastavano tali fenomeni a far fuggire a gambe levate gli inquilini del palazzo, affittuari o proprietari che fossero. Il palazzo di fatto è attualmente ancora disabitato e i negozi a pian terreno, a causa dello scarso successo conseguito, erano costretti dopo un po' già a chiudere. Non risulta che siano state più aperte da quelle parti altre attività commerciali.

Qualcuno del vicinato racconta di aver persino visto passare, di notte, una carrozza, trainata da cavalli, in cui vi era una sposa che piangeva. Si ritiene possa trattarsi del fantasma di una giovane sposa, morta nel campo di concentramento sul quale fu poi costruito il palazzo, il cui infame destino le impedì quel matrimonio al quale sarebbe dovuta giungere appena pochi giorni dopo la sua cattura.


I MUNACIELLI DI MARANO
Marano terra di misteri. Via Casa Gianrusso. Strani fenomeni al secondo piano di un antico palazzo. Un'anziana donna racconta di essersi imbattuta in almeno due esseri sovrannaturali: un giovane, alto, di bella presenza, contraddistinto da una luce rossa; e un vecchietto, tipo bonario, con la barba, mingherlino. Due spiriti benevoli e portatori di fortuna, visto che furono presagio rispettivamente di un concorso vinto in qualità di insegnante di scuola materna e della nascita di un figlio. Nell'abitazione in questione diverse persone si sono stranamente tolte la vita. "Anche mio marito, deceduto alcuni anni fa - racconta la testimone - affermava di vedere spesso una donna girare misteriosamente per casa. Inoltre, nel palazzo di fronte, molti inquilini si lamentavano della presenza di spiriti alquanto dispettosi che li percuotevano, facevano volare oggetti per aria e toglievano loro, di notte, le coperte di dosso. Cose del genere qualcuno mi raccontava che avvenissero anche in alcune vecchie abitazioni della zona di Calvizzano". Via Casa Criscio. Misteriosi passi, lenti e cadenzati, si registrerebbero frequentemente in una villetta della zona. Piazza Plebiscito. Nell'area dove un tempo sorgeva Palazzo Spuntatore, abbattuto circa sedici anni fa, si aggirerebbe indisturbato uno spirito dal fare burlone in cui molti avrebbero riconosciuto il famigerato "munaciello
 
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