Le stronzate di Pulcinella

LE VALIGIE DI CARTONE :STORIA ED IMMAGINI DELLA EMIGRAZIONE DAL SUD AL NORD ITALIA

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Pulcinella291
view post Posted on 7/6/2010, 07:57 by: Pulcinella291
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NON PIU' LA VALIGIA DI CARTONE ORA C'E' IL TROLLEY

Siamo ora giunti alla fine di questa storia, di questo spaccato di vita della nostra Italia . Abbiamo parlato degli anni del grande esodo migratorio dal Sud al Nord , abbiamo accennato alle grandi difficolta' di inserimento e ambientamento , ai pregiudizi, al razzismo. Tutto questo avveniva negli anni 60 e 70 . Negli anni del boom economico e ora??'Nel 2010 cosa è avvenuto?? Nulla o quasi è cambiato. O meglio la valigia di cartone è stata sostituita dal trolley e i giovani , questa volta , non piu' semianalfabeti , ma diplomati e laureati continuano a partire .Una magra consolazione. A differenza dei loro padri e dei loro nonni, arrivati nelle ricche regioni del nord negli anni Cinquanta e Sessanta e settanta del secolo scorso con la valigia in mano tenuta chiusa dallo spago, in gran parte non cercano posti di lavoro alla Fiat o in un'altra delle grandi fabbriche di Piemonte e Lombardia, e neppure in quelle medie e piccole del facoltoso Nordest. Puntano a occuparsi nella pubblica amministrazione o come classe docente nelle scuole di ogni ordine e gradoDal Sud si emigra ancora andando nel nord d’Italia, nella speranza di trovare un’occupazione stabile, oppure precaria ma sicuramente più remunerativa.
È il quadro tracciato nel rapporto Svimez che parla di ''Paese spaccato in due sul fronte migratorio: a un Centro-Nord che attira e smista flussi al suo interno, corrisponde un Sud che espelle giovani e manodopera senza rimpiazzarla con pensionati, stranieri o individui provenienti da altre regioni''. Nel 2008, prosegue il Rapporto, il Mezzogiorno ha perso oltre 122mila residenti a favore delle regioni del Centro-Nord a fronte di un rientro di circa 60mila persone. E oltre l'87% delle partenze ha origine in tre regioni: Campania, Puglia,Sicilia. L'emorragia piu' forte e' in Campania (-25mila), a seguire Puglia e Sicilia rispettivamente con 12,2 mila e 11,6 mila unita' in meno. In vistosa crescita, in particolare, sono le partenze dei laureati 'eccellenti': nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti; tre anni
piu' tardi la percentuale e' balzata a quasi il 38%. Il Rapporto spiega anche che i laureati meridionali che si spostano al Centro-Nord vanno incontro a contratti meno stabili rispetto a chi rimane, ma ottengono stipendi piu' alti. Un altro fenomeno di rilievo e' quello dei pendolari ''di lungo raggio'', che vivono al Sud e lavorano al Centro-Nord o all'estero, rientrando a casa nel weekend o un paio di volte al mese. Nel 2008, dice il Rapporto, sono stati 173mila gli occupati residenti nel Mezzogiorno ma con un posto di lavoro altrove, 23mila in piu' del 2007 (+15,3%). Si tratta di giovani con un livello di studio medio-alto: l'80% ha meno di 45 anni, quasi il 50% svolge professioni di livello elevato e il 24% e' laureato. Le regioni che attraggono maggiormente i pendolari sono la Lombardia, l'Emilia Romagna e il Lazio. In crescita e' poi il fenomeno dei pendolari meridionali verso altre province del Mezzogiorno: 60mila nel 2008, contro i 24mila del 2007.
Ad aggravare la situazione c'e' stata poi la crisi, che in molti casi ha costretto i pendolari a tornare a casa: se il movimento Sud-Nord e' cresciuto nei primi sei mesi del 2008, con l'accentuarsi della crisi 20mila persone sono rientrare al Sud, soprattutto donne. L'Italia , dunque, è ancora spaccata in due , si continua ad emigrare ma con una differenza sostanziale: chi emigra ora ha il vantaggio d'aver studiato, ma è meno forte. Gli immigrati degli anni Sessanta erano forti perché partecipavano a un avvenimento collettivo che ha cambiato l'Italia. Emigrare dal Sud ora è un'esperienza vissuta individualmente e forse è ancora piu' mal visto , poichè va ad aoccupare dei posti agognati anche dai giovani del nord , quei giovani che fino a pochi anni fa , non avevano problemi di inserimento lavorativo , dopo la terza media entravano in fabbrica ora le cose sono cambiate . I contratti capestro spingono anche i piementesi e lumbard a cercare il posto fisso nelle pubbliche amministrazioni . E il flusso migratorio di laureati e professionisti continua : non trascinano più una valigia di cartone chiusa con lo spago, non indossano abiti sdruciti, ma hanno un moderno trolley e una valigetta col computer. Ma, come i loro antenati, con la tristezza nel cuore.
 
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6 replies since 23/5/2010, 20:12   26240 views
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