|
|
| Vogliamo insidiare, una tanuta, un dentice, una ricciola o una cernia , allora la traina light è la tecnica di pesca che per noi. Per questa tecnica ci vuole una buona canna tra 1,80 e 2 metri . Per quanto concerne il mulinello sarà perfetto un 12, massimo 16 libbre, che caricheremo con del multifibre dello 0,19/0,20. Il terminale è, forse, la cosa piu' importante. E' uguale , piu' o meno, alla traina col vivo, anche se per facilità nel reperimento dell'esca, io , come esca ,preferisco utilizzare striscioline di calamaro che si puo' trovare in qualsiasi pescheria. Dal multifibra ci connetteremo al terminale in fluorcarbon, con sezione tra lo 0, 37 e lo 0,43 con una girellina di piccole dimensioni e una robusta legatura. Il terminale non dovrà essere più lungo di 7/8 metri, armato con ben tre ami del 2/0 montati in sequenza e la distanza tra loro sarà proporzionata alla lunghezza dell’esca che sarà costituita da una striscetta ricavata dal mantello di un calamaro. Gli ami devono essere tipo aberdeen (quelli a gambo lungo), le strisce vanno semplicemente innescate senza far giri sull'amo o cose varie o il terminale ruoterà su sè stesso. Volendo sul primo amo potrete montare anche un artificiale ma non è essenziale. Con un piombo che va dai 200 al 300 grammi possiamo iniziare a pescare anche ad una profondità elevata. Una volta giunti sul fondo regoleremo l’altezza, recuperando un po’ per evitare incagli, e cercheremo di rimanere il più radente il fondo. In caso di corrente anche lo scarroccio potrà essere fruttuoso facendo sempre attenzione a tenere l’esca alla quota giusta. Non c'è corrente? E allora saremo noi a movimentare l'esca con la canna recuperando piano piano e mollando.
|
| |