Le stronzate di Pulcinella

I SASSI DI MATERA

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 28/4/2011, 19:28
Avatar

Gold member

Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
5,996

Status:


image



La descrizione di Carlo Levi in Cristo si è fermato a Eboli evoca uno spalancare d'occhi. Alla sorella, che fa da voce narrante, i Sassi appaiono come due mezzi imbuti separati da uno sperone di roccia, la Civita, e la chiesa bianca di Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. I due mezzi imbuti sono i Sassi, e per Levi hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l'Inferno di Dante.



I Sassi di Matera costituiscono il centro storico della città di Matera. Il Sasso "Caveoso" ed il Sasso "Barisano", insieme al rione "Civita", formano un complesso nucleo urbano.

Costituiscono il cuore del centro storico di Matera e sono stati set di numerose pellicole cinematografiche: oggi vi portiamo tra i Sassi di Matera, come vengono chiamati abitualmente dai primi del Duecento due rioni petrosi tipici della città lucana. Attorno al nucleo più antico della cittadina, il rione Civita, e all’interno di due conche di tipo carsico si sono sviluppati infatti nei secoli i rioni noti come il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso. Il primo si sviluppa nella parte nord-occidentale, mentre il secondo è rivolto a Meridione.

Essi sono stati proclamati patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1993, primo luogo del Sud Italia a fregiarsi di questo importante titolo. Le motivazioni fanno riferimento al particolarissimo ecosistema urbano rappresentato dai Sassi, abitati fin dalla preistoria ma poi adattati ed utilizzati fino ai tempi odierni in vari tipi di insediamento, connessi a differenti forme di antropizzazione del territorio. Pertanto i Sassi rappresentano per le generazioni future un grande esempio per il modo di sfruttare le caratteristiche dell’ambiente naturale ed insieme utilizzare nel migliore dei modi le risorse locali del sole, dell’acqua e delle rocce carsiche (per lo più calcare della gravina). Essi costituiscono inoltre una testimonianza molto significativa della storia dell’uomo, proprio perché hanno attraversato tantissimi secoli. Sono quindi un posto unico al mondo, che merita assolutamente di essere ammirato.

I Sassi erano un tempo l’abitazione di vari tipi di classi sociali, anche se ad un certo punto furono occupati abusivamente e sovraffollati, al di là di ogni minima condizione di agibilità e benessere. Sono stati poi restaurati a partire dagli anni Sessanta e poi in particolare dagli anni Ottanta.
image

Il Sasso Caveoso comprende molte abitazioni ricavate nelle grotte disposte sul pendio a gradoni; scavata nella roccia e sull’omonima rupe è per lo più anche la suggestiva Chiesa della Madonna dell’Idris, che porta nella cripta di San Giovanni in Monterrone. Al centro del Sasso c’è anche l’antica parrocchia di San Pietro Caveoso. Fra i monumenti da visitare in questo Sasso c’è anche la Chiesetta rupestre di Santa Lucia delle Malve, che pare sia stata costruita dal VIII secolo dai monaci dell’ordine benedettino. Altre piccole chiese rupestri si trovano nel Convicinio di Sant’Antonio. Nel Sasso Barisano si possono ammirare invece giardini e i portali scolpiti di diverse case; non mancano anche qui vari monumenti da visitare, tra cui altre chiese scavate direttamente nella roccia. E’ il caso della Chiesa della Madonna delle Virtù, la cui prima costruzione risale all’incirca al X secolo, un tempo parte integrante di un altro monastero della città e oggi sede spesso di importanti mostre di scultura, al pari della Chiesa di San Nicola dei Greci collocata sul livello superiore, ma anche il caso della Chiesa di San Pietro Barisano, impreziosita da una facciata realizzata nel Settecento. Queste chiesette rupestri sono nate sui pendii delle gravine che sono tutelate dal Parco della Murgia Materana (o Parco archeologico storico-naturale delle Chiese rupestri del Materano. Da non perdere è anche il Museo della Scultura Contemporanea, nato sempre negli ipogei dell’area.
image

Tra i film girati nei Sassi di Matera ci sono Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, La Passione di Cristo di Mel Gibson e Anni ruggenti di Luigi Zampa.

image

Davide Riccio
Ai Sassi di Matera

Non molto
è passato il tempo
che da qualche decennio
ci divide
dall'abitare degli avi
in tuguri e grotte
con la stalla
per millenni:
era la vergogna nazionale
dei Sassi di Matera
venti figli nell'antro
e un mulo,
l'acqua nella conca
sul capo delle donne
in via crucis
giù per l'affaccio
sulla Gravina.
Lavoro bracciantile,
costretta ignoranza,
mortalità dimezzante,
vicinato sussidiario
in dura legge di costumi;
ma i signori
nelle case palazziate
a fregi e merletti
e concubine
come Dio volle e dispose.
Cinquant'anni soltanto
ora sono dallo scavare nel pieno
al costruirlo nel vuoto
di nuove povertà cittadine.
Non molto
è passato il tempo
da quel tempo;
perciò mi è rimasta
consistenza
di stessa roccia tufacea
in cui scavare il vuoto
nel riempirci di oggi
e tentare un ritorno
o un asceterio.

E non molto è passato
il tempo
che da meno tempo ancora
ci divide
da altra vergogna nazionale:
è Pasolini odiato,
perseguitato,
morto ammazzato
là dove
in memoria di fango durevole
senza
Passione
di Cristo.

 
Top
0 replies since 28/4/2011, 19:28   2166 views
  Share