Le stronzate di Pulcinella

Calogero Marrone:un siciliano Giusto tra le Nazioni".Una storia bellissima

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view post Posted on 28/1/2013, 10:54
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Era nato a Favara una cittadina a due passi da Agrigento il 12 maggio 1889. Con il grado si sergente combatte' nella prima guerra mondiale e come reduce fu impiegato nel suo paese di origine come segretario della Sezione Combattenti e Reduci.
Con la la salita al potere del fascismo si mostro' subito contrario al nuovo regime rifiutandone la tessera e per questo scontò alcuni mesi di prigione e si attirò le ire dei notabili del paese.
Nel 1931 vinse un concorso come applicato amministrativo comunale presso il comune di Varese e fu ben lieto di trasferirsi con la moglie Giuseppina e i quattro figli, Filippina, Salvatore, Dina e Domenico.
Si dimostro' subito un ottimo impiegato tanto che subito promosso e divenne Capo dell'Ufficio Anagrafe che contava, allora, 12 impiegati. Da questa posizione di rilievo, , poté rilasciare centinaia di documenti falsi ad ebrei e anti-fascisti che, in questo modo, sfuggirono alla caccia che veniva loro data. Calogero Marrone, profondamente convinto del dovere di ogni italiano di combattere i nazifascisti con ogni mezzo ed in ogni circostanza, aveva trasformato il suo piccolo ufficio di Palazzo Estense in una specie di campo di battaglia. Al posto della penna e il calamaio, i timbri, le cartelle anagrafiche
Nel 1944, tuttavia, un delatore segnalò la sua attività alle autorità, il volto traditore restò sempre nell'ombra. Fu sospeso dal servizio dal podesta' per l'accertamento delle eventuali responsabilità sull'irregolare rilascio di carta d'identità. La tragedia si maturo' il 4 gennaio 1944 quando, nel tardo pomeriggio, nell'appartamento di Calogero si precipito' don Luigi Locatelli, canonico della Basilica di San Vittore, in stretto contatto con il Comitato di Liberazione Nazionale, per informarlo che i tedeschi erano alle porte e che l'arresto sarebbe stato imminente. Bisognava fuggire senza perdere tempo.
Ma Calogero aveva dato la sua parola al Podesta' e non volle fuggire anche per evitare eventuali ritorsioni sui suoi familiari.Il 7 gennaio, tre giorni dopo a visita di Don Locatelli, puntuale il destino si era compiuto. Calogero Marrone, all'imbrunire, venne arrestato da due ufficiali delle SS, con le armi spianate, sulla base di un ordine del Comando germanico di Varese che non lasciava dubbi: collaborazionismo con la Resistenza, favoreggiamento nella fuga degli ebrei, violazione dei doveri d'ufficio, intelligenza con i CLN. Accuse da fucilazione.
Da quel 7 gennaio 1944 Calogero Marrone, "Giusto tra i giusti", come appare scolpito nel marmo bianco di una targa posta davanti all'ufficio anagrafe il 1° ottobre 1994, dalla Comunità ebraica per l'impegno personale dell'avvocato Giorgio Cavalieri, dall'ANPI e a Comune di Varese, passò sotto il solo controllo della giurisdizione tedesca, malgrado fosse stato recluso in una cella del carcere giudiziario dei Miogni, prigioniero dei nazisti sino alla morte (dopo un penoso, sofferto itinerario attraverso altre carceri italiane) avvenuta alla metà di febbraio 1945 nel campo di Dachau, "

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quando stava per sorgere il sole della libertà".

 
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