Le stronzate di Pulcinella

Maria Sofia, ultima regina di Napoli:una storia affascinante

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view post Posted on 21/1/2013, 10:48
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Pulcinella291 Forum

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Racconteremo qui la storia affascinante di Maria Sofia di Baviera che fu l'ultima Regina consorte del Regno delle Due Sicilie. Era la quinta degli otto figli del duca Massimiliano Giuseppe in Baviera e della principessa Ludovica di Baviera. Nata Maria Sofia in Baviera era la sorella minore della più nota Elisabetta di Baviera, meglio nota come Sissi, moglie di Francesco Giuseppe Imperatore d'Austria.
Nata il 4 ottobre 1841, presso il Castello di Possenhofen, in Baviera, a diciassette anni, venne promessa in sposa al giovane erede al trono del Regno delle Due Sicilie Francesco di Borbone Duca di Calabria, detto Francischiello,

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che conobbe inizialmente solo attraverso l'immagine di una miniatura. Il matrimonio serviva a rafforzare il legame tra le corone degli Asburgo d'Austria e i Borbone di Napoli.
Il fidanzamento ufficiale avvenne il 22 dicembre 1858 e il matrimonio fu celebrato per procura l'8 gennaio 1859. Dopo qualche giorno venne accompagnata a Trieste, dove era attesa dalle fregate borboniche Tancredi e Fulminante, a bordo delle quali arrivò a Bari il 1º febbraio 1859, dove finalmente incontrò Francesco e il re Ferdinando II di Borbone che si era ammalato durante il suo viaggio da Napoli a Bari. Il 7 marzo 1859 partirono tutti via mare per Napoli, la capitale del regno. A bordo era il re Ferdinando II in gravi condizioni.Maria Sofia scrutava l'orizzonte e sognava: sarebbe stata la regina di uno Stato mediterraneo considerato il giardino d'Europa.Giunti finalmente a Napoli, Maria Sofia rimase colpita dallo splendore della capitale, ma ancor più rimarrà ammirata dalla magnificenza della Reggia di Caserta e del grande parco, esteso ben centoventi ettari. Inevitabilmente tornarono alla sua mente le giornate in allegra libertà trascorse a Passenhofen, nella sua amata terra. Ma in più a Caserta, i profumi, il calore e la luminosità meridionali le infondevano una gioiosa frenesia. Con la nuova numerosa famiglia napoletana si trovò presto a suo agio; i giovani cognati l'accolsero con calore e simpatia. La sola Regina Maria Teresa manteneva nei suoi confronti un atteggiamento severo e diffidente, tipicodel suo carattere, mentre con suo suocero, Re Ferdinando, si era stabilita una subitanea intesa. Durante l'ultimo breve periodo della sua vita, Ferdinando riceveva quasi tutti i giorni nella sua camera i Principi ereditari per istruirli sulle cose del Regno, e a Maria Sofia, in particolare, raccomandava di non fidarsi mai dei "parenti di Torino", definiti : "piemontesi falsi e cortesi".
Morto Ferdinando II, Maria Sofia divenne regina a soli 18 anni al fianco di Francesco II, allora ventitreenne, il 22 maggio 1859, fino alla capitolazione di Gaeta avvenuta il 13 febbraio 1861.

Una vedova con il marito vivo:la fimosi del re

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La bella Sofia doveva accontentarsi di un re fragile e superstizioso e le prime avvisaglie di un amore strano le ebbe gia dalla prima notte.
Dopo le nozze, finito l' interminabile banchetto nuziale, Sofia è finalmente sola nelle sue stanze, in attesa di qualcosa che non conosce e un po' teme. Ma ecco madame Rizzi, la cameriera anziana, che entra: il principe sta male, forti dolori al ventre, già chiamato il medico. Lei vorrebbe assistere il suo sposo, ma la cameriera se n' è già andata chiudendo a chiave. Per un attimo è sollevata di rimandare l' incontro, ma quando si vede nell' enorme specchiera si sente smarrita: «Forse non gli piaccio»; quella fanciulla in camicia di seta bianca e i capelli sciolti sulle spalle è troppo monacale? E avverte la misteriosa certezza che Francesco non la vuole. Se prima l' idea di giacere con lui la turbava, ora è atterrita dal ritrovarsi sola in quella stanza gonfia di mobili e tendaggi scuri, in quell' enorme letto soffocato da pesanti cortine. Non aveva paura quando galoppava di notte nelle foreste bavaresi, ma quelli erano luoghi amati, questo un ambiente sconosciuto e, di colpo, ostile. Picchia inutilmente sulle porte perché gli aprano quella maledetta prigione. Allora scoppia in pianto e abbraccia la gabbietta dove dorme Hansì, il canarino che le ricorda casa sua. Solo la stanchezza fa sì che Sofia infine si addormenti.
Sara' la prima di lunghe notti in cui il marito s' infilerà fra le lenzuola quando lei dorme già e sguscerà fuori all' alba, prima che lei si svegli, forse per dare a tutta la corte l'apparenza di matrimonio consumato.
Ma il motivo di questa noncuranza c'era:il Re era affetto da fimosi, una malformazione che gli rendeva difficoltosi i rapporti sessuali. Si dice che Sofia era gia' a conoscenza della malattia ancor prima del matrimonio, tanto che la duchessa Ludovica mostrando a Maria Sofia una miniatura raffigurante il principe,ebbe a dire:""Roba da nulla, basta un'operazione che un chirurgo risolve in dieci minuti".
Altre dicerie di corte affermarono che Franceschiello, anziché coricarsi accanto alla sposa, si piazzò su un inginocchiatoio e si mise a pregare.
Una dama di corte, Nina Rizzo, che spiando dal buco della serratura si era accorta di ogni cosa, ritenne opportuno informare di ciò monsignor Nicola Borrelli, confessore di Franceschiello, affinché intervenisse.
Ed effettivamente il religioso intervenne. Ma nulla cambiò .
Con i garibaldini che avanzavano, il 6 settembre 1860 la corte si rifugio' a Gaeta per tentare un'ultima resistenza alle truppe piemontesi. E qui la Regina maria Sofia divenne una vera e propria eroina.
Cercò in tutti i modi di incoraggiare i soldati borbonici distribuendo loro medaglie con coccarde colorate da lei stessa confezionate, prese ad indossare un costume calabrese di taglio maschile affinché pure la popolazione civile la sentisse più vicina, come una di loro, partecipò personalmente ai combattimenti incitando alla lotta i soldati e recandosi in visita dei feriti negli ospedali. Quando, poi, a Gaeta la situazione peggiorò sempre più a causa della scarsità del cibo, del tifo e del freddo Francesco II la invitò a lasciare la roccaforte ma la regina fu irremovibile nella sua decisione di restare accanto al popolo. Così, infatti, riferisce Francesco II in una lettera a Napoleone:

« Ho fatto ogni sforzo per persuadere S.M. la Regina a separarsi da me, ma sono stato vinto dalle tenere sue preghiere, dalle generose sue risoluzioni. Ella vuol dividere meco, sin alla fine, la mia fortuna, consacrandosi a dirigere negli ospedali la cura dei feriti e degli ammalati; da questa sera Gaeta conta una suora di carità in più "
Con la caduta di Gaeta e il Regno delle Due Sicilie, Maria Sofia e il marito andarono in esilio a Roma, la capitale di quello che per mille anni era stato il considerevole Stato Pontificio, una grande parte del centro Italia ma che, nel 1860, con la battaglia di Castelfidardo era stato ridotto al solo Lazio.
Ivi, Re Francesco istituì un governo in esilio a Roma, che godette del riconoscimento diplomatico da parte degli stati europei per alcuni anni come il governo legittimo del Regno delle Due Sicilie.

LO SCANDALO DELLE FOTO FALSE

Durante il soggiorno romano la regina fu oggetto di calunnie per screditarla. Nel febbraio 1862 apparvero alcune foto oscene che la ritraevano nuda e che fecero il giro di tutte le corti d'Europa. Le foto si rivelarono essere degli abili montaggi nei quali la testa della regina era stata montata sul corpo di una giovane prostituta ritratta in pose lascive, le indagini svolte portarono la polizia pontificia all'arresto di Antonio Diotallevi e di sua moglie Costanza Vaccari, autori del misfatto. (Una foto ritraeva Maria Sofia nuda mentre faceva oscenità davanti alla foto del Papa, un’altra la raffigurava in una tinozza d’acqua piena di falli galleggianti).
La sua ricchezza e i suoi privilegi erano, in una certa misura, oscurati da tragedie personali come il suo matrimonio rimase non consumato .

L'AMORE E LE FIGLIE SEGRETE DELLA REGINA

La timidezza e il fanatismo religioso di Francesco avevano anche impedito alla coppia di sviluppare qualsiasi tipo di intimità fisica fra di loro. Mentre era in esilio a Roma, Maria Sofia si innamorò di un ufficiale della guardia pontificia, Armand de Lawayss, rimanendo incinta.Dopo un breve soggiorno a casa dei genitori, viene ospitata in un monastero dove partorisce il 24 novembre del 1862. Nascono due gemelle, Viola e Daisy. Maria Sofia cade in uno stato di cupa prostrazione. Dal convento scrive al marito una lettera dove racconta la verità, anche se dice, non si sa bene perché, di aver partorito una sola bambina, Daisy. Il marito ha una reazione molto tollerante così MS torna a corte. Ma quale fu la sorte delle due gemelle? Daisy fu affidata al padre che la riconobbe come figlia, ma morirà a 7 anni di tbc contratta dal padre, Viola invece viene presa in consegna dagli zii Henriette (l’attrice) e Luigi di Baviera e le viene assegnato il nome di Maria Luisa. Separate anagraficamente ebbero tuttavia l’occasione di incontrarsi presso la corte della "zia Sofia" ogni volta che la regina aveva voglia di vederle. Il destino di M. Luisa fu più complesso ma non meno doloroso: andata in sposa giovanissima al conte Giorgio von Larisch, un pessimo soggetto che si rovinò col gioco e con le donne, fu da questi abbandonata in pessime condizioni economiche. Zia Elisabetta (Sissi) la prese con sé e la introdusse nella sua corte a Vienna. Qui diventò amica e complice del cugino Rodolfo, il principe ereditario, giungendo a favorire le sue scappatelle extraconiugali e la sua tragica relazione con Maria Vetsera.
Nel 1888 dopo il duplice suicidio di Mayerling M. Luisa venne cacciata da corte. Costretta a trasferirsi negli Stati Uniti, sposò un attore tedesco di nome Otto Bruks, ma anche queste nozze furono infelici. Sposatasi una terza volta con un proprietario terriero in Texas, fu ancora una volta abbandonata. Morì poverissima ad Augusta nel 1918. Solo nel 1935 furono rese pubbliche queste cose, con una pubblicazione postuma di un suo libro di memorie, ma oramai i protagonisti di queste storie erano tutti morti.In seguito, qualcuno dira' che anche la storia delle figlie segrete era falsa, messa in giro dai piemontesi per screditarla.

IL RAVVICINAMENTO CON FRANCISCHIELLO

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Dopo la confessione del suo tradimento al consorte, il rapporto tra i due migliorò per qualche tempo. Francesco si sottopose ad un'operazione che gli consentì di consumare il matrimonio, e Maria Sofia rimase incinta una seconda volta, questa volta dal marito. Entrambi erano felicissimi per l'evento e pieni di speranza. Il 24 dicembre 1869, dopo dieci anni di matrimonio, Maria Sofia diede alla luce una figlia, la principessa Maria Cristina Pia delle Due Sicilie. Cristina nacque nello stesso giorno di sua zia, l'imperatrice Elisabetta, che divenne la sua madrina. Purtroppo, la bambina visse solo tre mesi e morì il 28 marzo 1870. Maria Sofia e suo marito non ebbero altri figli.

LA MORTE DI FRANCISCHIELLO


Con la caduta di Roma e dello Stato Pontificio il 20 settembre 1870, il re e la regina si trasferirono in Baviera. Francesco II mori nel 1894. Maria Sofia trascorse molto tempo a Monaco, e poi si trasferì a Parigi, dove viveva in una villetta acquistata da Francesco II nel sobborgo di Saint Mandé.

A Parigi presiedeva, ancora, in qualche modo ad una informale corte borbonica in esilio. Infatti, Maria Sofia non smise di sperare di riconquistare il regno perduto, arrivando persino ad avere contatti col mondo anarchico ed insurrezionale: conobbe lo stesso Errico Malatesta e fu soprannominata, del tutto impropriamente, Regina degli anarchici. Sperava, infatti, di utilizzarli in attentati contro i regnanti sabaudi allo scopo di provocare la destabilizzazione del neonato regno d'Italia. Si diceva che avesse avuto una certa influenza sugli anarchici Giovanni Passannante e Gaetano Bresci contro Umberto I, ma le testimonianze e i processi provarono che i due attentatori agirono individualmente. Alcuni studiosi avevano resuscitato questa voce basata sulla credenza della teoria del complotto dall'allora presidente del Consiglio, Giovanni Giolitti.

In Francia coltivò la sua passione per i cavalli e seguiva le gare in varie località europee, come Londra, dove si appassionò anche alla caccia alla volpe.

Durante la Prima guerra mondiale, Maria Sofia si era schierata attivamente verso l'Impero tedesco e l'Austria-Ungheria in guerra contro Regno d'Italia. Ancora una volta, le voci sostenevano che lei fosse coinvolta in atti di sabotaggio e di spionaggio contro l'Italia nella speranza che una sconfitta italiana avrebbe disintegrato la nazione e che il Regno delle Due Sicilie sarebbe stato ripristinato. Ciononostante aveva l'abitudine di visitare i campi di prigionieri italiani per portare loro dei libri e quel poco di cibo che si poteva trovare nell'affamata Germania. I soldati non riuscivano a capire chi fosse quell'anziana signora che parlava la loro lingua con uno strano accento tedesco-napoletano e che chiedeva notizie soprattutto dei paesi del Sud.Maria Sofia morì a Monaco di Baviera nel 1925. Dal 1984 le sue spoglie con quelle del marito e della figlia sono sepolte nella Basilica di Santa Chiara a Napoli, dove riposano tutti i Sovrani di casa Borbone.





Edited by Pulcinella291 - 22/1/2013, 08:30
 
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proteus_13
view post Posted on 25/1/2013, 08:35




Per completezza dell'informazione c'è da dire che Il pomeriggio del 27 dicembre 1894 moriva ad Arco di Trento, Francesco II di Borbone. Concludeva, così, la sua vita terrena, lontano dalla sua terra e dai suoi affetti, in solitudine e in modo anonimo. Ogni anno ad Arco di Trento si ricorda Francesco II con una messa, così come sabato scorso è stata detta una messa in una chiesa nel centro di Milano per commemorare Maria Sofia.
Qualche monaco ebbe a dire di aver personalmente avvelenato Francesco II, suo padre, quando si fermò a mangiare nelle puglie andando ad incontrare Maria Sofia. Difatti nessuno di quelli che mangiava con lui, accusò alcun male.
Non si è mai capito infatti come sia potuto accadere che il re se ne andò in soli tre giorni. La sua salute era ottima. Se questo fosse vero, e gli storici lo sospettano, ma non si hanno certezze, si capirebbe che tutto il periodo del "risorgimento" fu studiato per anni a tavolino e finanziato dalle piastre turche d'oro, la moneta più in voga nel mediterraneo, dagli inglesi, che volevano avere un cliente unico e non trattare con tanti Stati legittimamente voluti.
Certo è che cambiare un re con un altro re, non è stato un affare per l'ex regno delle II Sicilie. Se ne vedono i segni ancora oggi.
Chissà se mai il sud riuscirà a tornare agli antichi splendori.
 
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1 replies since 21/1/2013, 10:48   1906 views
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