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La domenica del villaggio Donzelletta che mesta conduci le membra tue, dalla dura e solinga campagna, in questo dì di festa ornato il petto e il crine, per vibrar tutta di pace e lodi in chiesa, col tuo mazzolin di rose e di viole colle vicine siedi raccolta e silenziosa.
Dalle preci, poi, sortisci saltellando e con maestria scansi, o Silvia man veloce, quei dal pel canuto e stanco.
Donde corri ornata di speme e canti? Obliato hai di già i sermoni incandescenti? Ne’ tuoi occhi già veggo malizia alquanto e pur se la luce in ciel ancora impera verso l'ombra t'affretti del giovincel vorace che, impaziente e ghiotto aspetta il frusciar di tua gonnella.
A coprire mazzolino profumato Non recato tra le mani Edited by Pulcinella291 - 14/1/2014, 18:03
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