RIONE ALTO
La stazione di Rione Alto, inaugurata nel 1993, serve l'omonimo rione e la porzione meridionale della Zona Ospedaliera.
Il piazzale davanti l'accesso, realizzato in vetro e cupole metalliche, è arricchito da una fontana in cui è presente un mosaico di Achille Cevoli.
Sulle pareti dell'atrio sono presenti i wall drawings di David Tremlett, realizzati con il pastello su intonaco.
Tra le scale ed i marciapiedi mobili, invece, ci sono i pannelli decorativi polimaterici di Giuseppe Zevola, seguiti dalle stampe fotografiche di Katharina Sieverding e dai due light box di Bianco&Valente (nom de plume di Giovanna Bianco e Pino Valente), che si stagliano sulla volta del tunnel d'accesso alle banchine.
Il termine della galleria accoglie le installazioni di Danilo Donzelli, Donatella Di Cicco, Marco Zezza, Marco Anelli, Ivan Malerba, Pina Gigi e Pennacchio Argentato
Mergellina
La stazione di Mergellina, aperta al pubblico il 4 febbraio 2007, si trova nell'omonimo quartiere ed è stata progettata dallo Studio Protec.
L'atrio dello scalo, realizzato su progetto di Vittorio Magnago Lampugnani, è un ampio vano in cui sono presenti due mosaici dell'artista Gerhard Merz che ricoprono le pareti laterali.
I cancelli sono stati prodotti da Alan Fletcher, che ha creato un motivo incrociando le parole «Mergellina» e «metropolitana», ritagliate nella superficie ferrea delle inferriate.
L'accesso alle banchine, infine, è garantito sia da una scalinata che da un ascensore inclinato parallelo alle scale mobili.
Lala
La stazione di Lala, ubicata nel quartiere di Fuorigrotta, è stata progettata dallo Studio Protec ed asseconda completamente il perimetro circolare dell'omonimo largo.
Negli interni sono presenti cinque stampe fotografiche prodotte da alcuni artisti contemporanei.
La foto Untitled 12/ La Habana, scattata dal brasiliano Salvino Campos nel 2002, raffigura un'automobile d'epoca ed è esposta nelle scale che conducono ai binari in direzione est.
La stampa Caponeria, Salvador, Bahia, realizzata da Salvino Campos nel 2004, riprende una figura maschile nell'atto di danzare un antico ballo sudamericano.
Femme Terre, invece, è stata prodotta da Ousmane Ndiaye Dago nel 1998 ed esalta nuovamente il corpo umano ritraendo alcuni nudi femminili ricoperti da uno strato di argilla che li fa sembrare sculture viventi.
Poco prima le banchine in direzione ovest, invece, si scaglia la fotografia di Monica Biancardi che mostra una donna urlante ricoperta da veli, Aldilà.
L'ambiente urbano napoletano viene invece ripreso negli scatti di Luca Campigotto e Vincenzo Castella.
L'unica installazione presente nello scalo è quella di Nanni Balestrini, Allucco, dove sono esposte delle schegge di superficie specchiante prodotte con alcuni interventi grafici.
Augusto Lo scalo di Augusto, posto nei pressi del viale omonimo e del largo Veniero, è entrato in servizio il 4 febbraio 2007[25] ed è stato progettato dallo Studio Protec.
Il complesso accoglie, nei corridoi che conducono ai binari in direzione ovest, i rilievi in ceramica (Sonno profondo e Cellule del pensiero).
In una delle passatoie è presente invece una serie di light box di Franco Scognamiglio intestati alla vita del fisico toscano Galileo Galilei.
L'altro corridoio di accesso alle banchine è interamente occupato dall'installazione di Botto&Bruno che intende esprimere il disagio giovanile, urbano e sociale che si vive nelle periferie.
Poco prima delle banchine in direzione est è presente un mosaico in strass in materiale plastico e ceramica a rilievo di Cristina Crespo, La via lattea
Al piano binari si trovano le opere di Matteo Fraterno e di Carmine Rezzuti. Nel primo c'è un vortice rosso che imprime movimento nell'intera opera (Toupie - or - not - to - be), mentre nel secondo c'è una pantera nera che ruggisce davanti a un cielo infuocato (Il guardiano del fuoco).
Mostra La stazione di Mostra, inaugurata nel 2007, è situata nei pressi dello stadio San Paolo e della Mostra d'Oltremare; la progettazione dello scalo è stata affidata allo Studio Protec.
Nell'atrio sono presenti le istantanee di Gabriele Basilico, in cui viene esaltata la pulizia delle architetture della vicina Mostra d'Oltremare.
La hall principale accoglie anche tre mosaici realizzati da Costantino Buccolieri su bozzetto di Mario Sironi, mentre il corridoio al piano mezzanino di collegamento con la ferrovia Cumana ospita alcune fotografie di Pino Musi.
Nei tre corridoi che conducono al piano binari sono presenti Monumento a G. P., in cui l'artista Gianni Pisani commenta il tema del suicidio d'artista, l'esteso volto femminile realizzato da Marisa Merz e l'installazione astratta prodotta da Carla Accardi
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