Le stronzate di Pulcinella

IL PROCESSO DI NORIMBERGA(alla sbarra tutti i capi nazisti con documentario originale)

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view post Posted on 9/10/2012, 12:40
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Pulcinella291 Forum

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Siamo al 20 novembre 1945 , quando comincio' il processo a 24 gerarchi nazisti imputati come principali criminali di guerra. Nella sala 600 della Corte d’Assise del Palazzo di Giustizia di Norimberga (Bärenschanzstraße 72), operò il Tribunale Militare Internazionale istituito con delibere delle tre grandi potenze - Stati Uniti d’America, Unione Sovietica e Gran Bretagna .

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Su incarico del Presidente degli USA Truman, il giudice federale americano Robert H. Jackson, che durante lo svolgimento del processo svolse le funzioni di primo Pubblico Ministero per gli USA, organizzò l’intero procedimento. Fu lui a consigliare Norimberga come sede per lo svolgimento del processo, in quanto all’epoca era l’unica città con un palazzo di giustizia sufficientemente capiente, non danneggiato dai bombardamenti e vicino ad un carcere.
Dal 20 novembre 1945 al 31 agosto 1946 il procedimento fu proseguito a Norimberga. La Corte era presieduta dal giudice britannico Lord Geoffrey Lawrence. Nel corso di 218 giorni di fase dibattimentale fu sentita, fra l’altro, la deposizione di 360 testimoni escussi. Si prese inoltre atto, come ulteriori mezzi di prova, di 200.000 dichiarazioni giurate.

processonorimberga


Le imputazioni
1. Congiura contro la pace mondiale;
2. Progettazione, provocazione e svolgimento di una guerra d’aggressione;
3. Crimini e violazioni contro il diritto bellico;
4. Crimini contro l’umanità

norimberga


I 24 gerarchi nazisti imputati come principali criminali di guerra


Martin Bormann (1900-1945). Agricoltore, dal 1933 capo di stato maggiore e stretto collaboratore di Hitler. Imputato dei capi d’accusa 1, 3 e 4, fu condannato alla pena capitale per i capi d’accusa 3 e 4. Non presente al processo, in quanto si persero le sue tracce dopo una probabile fuga dal bunker di Hitler a Berlino. Il suo corpo viene ritrovato nel 1972 a Berlino durante alcuni scavi.


Karl Dönitz (1891-1980). Grande ammiraglio, dopo la morte di Hitler il 2 maggio 1945 costituì un "governo d’affari del Reich". Imputato dei capi d’accusa 1, 2 e 3, fu condannato per i capi 2 e 3 a 10 anni di reclusione. Scarcerato nel 1956.


Hans Frank (1900-1946). Avvocato, dal 1939 governatore generale in Polonia. Imputato dei capi d’accusa 1, 3 e 4, fu condannato alla pena capitale per i capi 3 e 4.


Wilhelm Frick (1877-1946). Ministro dell’interno del Reich. Imputato per i capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato alla pena capitale per i capi 2, 3 e 4.


Hans Fritzsche (1900-1953). Giornalista, dal maggio del 1933 direttore delle informazioni presso il servizio stampa del Ministero della Propaganda. In un certo senso imputato al posto di Goebbels, che si era suicidato. Imputato dei capi d’accusa 1, 3 e 4, fu assolto. Nel procedimento di denazificazione fu condannato a 9 anni di campo di lavoro. Scarcerato nell’autunno del 1950.


Funk Walter (1890-1960). Giornalista esperto in scienze economiche. Ministro dell’economia del Reich e dal 1939 presidente della Deutsche Reichsbank (Banca Centrale del Reich). Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato all’ergastolo per i capi 2, 3 e 4. Scarcerato nel 1957 per malattia.



Hermann Göring (1893-1946).

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Ministro dell’interno della Prussia, istituì il Geheimes Staatspolizeiamt che successivamente divenne la Geheime Staatspolizei (Gestapo). Dal 1936 mobilitò le forze economiche del Reich per il riarmo. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato alla pena capitale per tutti e quattro. La vigilia della data per cui era prevista la sua esecuzione, si suicidò con cianuro di potassio. La provenienza della capsula contenente il veleno non è mai stata chiarita definitivamente.

Rudolf Heß (1894-1987). Dal 1933 sostituto del Führer presso il partito. Il 10 maggio 1941, in missione la cui effettiva natura non fu mai chiarita interamente, volò in Scozia, dove venne internato. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato alla pena dell’ergastolo per i capi 1 e 2. Si suicidò nel 1987 nel carcere di Berlino-Spandau, istituito dagli alleati per i criminali di guerra.


Alfred Jodl (1890-1946). Generale di corpo d’armata, capo dell’ufficio di guida delle forze armate e consulente di Hitler per argomenti di strategia ed operatività. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato alla pena capitale per tutti e quattro.
Ernst Kaltenbrunner (1903-1946). Avvocato, capo della polizia di sicurezza e dell’Ufficio principale di sicurezza del Reich. Imputato dei capi d’accusa 1, 3 e 4, fu condannato alla pena capitale per i capi 3 e 4.


Keitel Wilhelm (1882-1946). Capo del comando supremo delle forze armate. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato alla pena capitale per tutti e quattro.
Gustav Krupp von Bohlen und Halbach (1870-1950). Come rappresentante dell’industria pesante e degli armamenti tedesca fu imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4. In seguito ad incapacità di cosciente partecipazione al procedimento, riferibile ad un incidente stradale subito nel 1943, il procedimento contro di lui venne archiviato nel novembre del 1945. Deceduto nel 1950. Il cosiddetto “processo Krupp” si svolse nel 1948 a Norimberga, innanzi ad un tribunale militare americano. Il figlio di Krupp, Alfred, fu condannato a 12 anni di reclusione ed alla confisca dell’intero patrimonio. Viene graziato nel 1951.


Robert Ley (1890-1945). Chimico, nel 1933 abrogò i liberi sindacati ed introdusse contemporaneamente il Fronte del lavoro tedesco, di ispirazione rigorosamente ideologica. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, si suicidò nel carcere di Norimberga il 26 ottobre 1945.


Konstantin von Neurath (1873-1956). Dal 1908 nel servizio diplomatico. Dal marzo 1939 al 1943 (sospeso dal 1941) protettore del Reich per la Boemia e la Moravia. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato alla pena di 15 anni di reclusione per i tutti e quattro. Nel 1954 fu scarcerato per malattia.


Franz von Papen (1879-1969). Vicecancelliere nel primo gabinetto Hitler del 1933. Successivamente ambasciatore a Vienna ed Ankara. Imputato dei capi d’accusa 1 e 2, fu assolto. Nel successivo procedimento di denazificazione fu condannato ad 8 anni di campo di lavoro. Scarcerato nel 1949.


Erich Raeder (1876-1960). Dal 1943 comandante supremo della marina militare. Imputato dei capi d’accusa 1, 2 e 3, fu condannato alla pena dell’ergastolo per tutti e tre. Nel 1955 venne scarcerato per malattia.


Joachim von Ribbentrop (1893-1946). Commerciante, dal 1938 al 1945 ministro degli esteri del Reich. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato alla pena capitale per tutti e quattro.


Alfred Rosenberg (1893-1946). Dal 1941 ministro del Reich per le zone di occupazione nell’Europa orientale. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, condannato alla pena capitale per tutti e quattro.


Fritz Sauckel (1894-1946). Dal 1942 procuratore generale di Hitler per l’impiego di manodopera e responsabile per i lavori forzati in Germania di più di 5 milioni di uomini e donne provenienti da tutti i territori europei occupati. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato alla pena capitale per i capi 3 e 4.


Hjalmar Schacht (1877-1970). Banchiere, presidente della Reichsbank e ministro dell’economia. Dal 1944 nel campo di concentramento di Flossenbürg. Imputato dei capi d’accusa 1 e 2, venne assolto. Fino al 1948 rimase in carcere per disposizione delle autorità tedesche.


Baldur von Schirach (1907-1981). Dirigente della gioventù e governatore del distretto di Vienna. Imputato dei capi d’accusa 1 e 4, fu condannato a 20 anni di reclusione per il capo 4. Scarcerato nel 1966.


Arthur Seyß-Inquart (1892-1946). Avvocato, dal 1940 al 1945 Commissario del Reich nei territori occupati nei Paesi Bassi. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato alla pena capitale per i capi 2, 3 e 4.


Albert Speer (1905-1981). Architetto, dal 1937 ispettore generale per le costruzioni a Berlino. Dal 1942 al 1945 ministro del Reich per l’armamento e le munizioni. Imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu condannato a 20 anni di reclusione per i capi 3 e 4. Scarcerato nel 1966.


Julius Streicher (1885-1946). Insegnante elementare. Come organo pubblicistico della persecuzione degli ebrei, per cui fu competente, fondò nel 1923 il settimanale "Der Stürmer" del quale restò proprietario e direttore fino al 1945, anche dopo aver perso, nel 1940, la funzione di governatore del distretto della Franconia. Imputato dei capi d’accusa 1 e 4, fu condannato alla pena capitale per il capo 4.


Le sentenze


Il 30 settembre ed il 1° ottobre 1946 furono pronunziate le sentenze: 3 assoluzioni, 12 condanne alla pena capitale, 7 condanne a pene detentive, di cui in alcuni casi ergastolo, in altri casi reclusione temporanea.


Delle organizzazioni, furono dichiarate criminali quelle del corpo dei dirigenti politici del partito NSDAP, le SS, la Gestapo ed il Servizio di sicurezza.


Le esecuzioni


La esecuzione dei condannati alla pena capitale si svolse nelle prime ore del mattino del 16 ottobre 1946 nella vecchia palestra del carcere di Norimberga, che fu demolita nell’estate del 1987 nell’ambito di nuovi lavori di costruzione. Dopo le esecuzioni capitali, i cadaveri furono bruciati in un crematorio di Monaco e le ceneri sparse nelle acque di un piccolo affluente del fiume Isar.

I condannati a pene detentive furono trasferiti il 18 luglio 1947 al carcere dei criminali di guerra di Berlino-Spandau, gestito dagli alleati, dove l’ultimo dei reclusi, Rudolf Heß, si suicidò nell’agosto del 1987

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Edited by Pulcinella291 - 22/2/2013, 19:24
 
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view post Posted on 9/10/2012, 12:51
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Che Dio li perdoni.
 
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proteus_13
view post Posted on 23/11/2012, 04:41




Ci sarebbe davvero molto da dire sulla seconda guerra mondiale, sul processo di Norimberga e su tutta la vicenda.
I revisionisti storici vengono accusati di complottismo, di negazionismo, di fomentare l'odio razziale ecc...dunque diventa molto difficile parlare del processo di Norimberga, del come e del perché è nato e di come si è svolto quel processo, senza ricevere etichette. Forse dietro la proposta di legge richiesta dal capo della comunità ebraica di Roma e di altri, di punire penalmente chi nega o revisiona certi fatti accaduti c'è proprio la volontà di mettere una pietra tombale su "certi aspetti" della vicenda.
Ci sono in ballo anche molti quattrini, il che spiega molte cose.
 
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