| Tanto ma tanto tiempe fa, una giovane fanciulla di nome Cenerentola, viveva ricca e spensierata e amata dai genitori .Ma quante se dice ‘o destino, ma quante se dice ‘a malasciorta , ma quante si dice ‘a sfurtuna ,ma quante se dice non so che altro, un bel giorno, anzi nu jiorne e merda, la madre di questa fanciulla mori’ non si è mai capito bene di quale male. Da li’ cominciarono tutti i guai e sta povera figliola. Come in ogni casa in cui c’è stato un lutto,seguirono giorni tristi sia per la fanciulla che per il padre il quale comincio’ ben presto a sentire la mancanza della ciaccarella, tanto che dopo pochi mesi si risposo’ con una vedova gia’ madre di due figlie. Queste tre persone, come si suol dire “entrarono e sicco e si misero e chiatto” dopo poco ,infatti, in quella casa che fu un tempo felice e sorridente ,(forse sorridente non c’azzecca niente), cominciarono a fare da padrone. “Mamma’ voglio chesta ,mamma’ voglio chella “…dicevano sempre le figlie” “ e mamma’ v’accatta state tranquille” rispondeva la madre,tanto sapeva che di notte in cambio di una bottarella da coniglio,il marito soffriva di eiaculazione precoce, otteneva tutto,(della serie quante simme strunze nuie uommini) . Dobbiamo ora dire che le due figlie, a differenza di Cenerentola, erano dei veri e propri cessi senza sciacquone.Ma brutte ‘o vero,che piu’ brutte non si puo’nemmeno col candeggio. Figuratevi che quando nacquero gli schiaffi ,l’ostetrica li diede alla madre e non alle neonate, tanto che pure o ginecologo ebbe a dire: mamma mia a cheste non le ha portate la cicogna ,ma a ciucciuvettola. A dire la verita’, dando a Cesare quello che è di Cesare ,queste due zoccolone ,crescendo erano diventate ancora piu’ brutte tanto che risultavano inutili tutti gli espedienti usati ,quali busti stretti, fard e mascare, reggipetti imbottiti ,non c’era niente che potesse migliorarle. Figuratevi che una volta dovendosi recare ad una mostra di quadri antichi, sull’autobus , la piu’ grande disse al fattorino :” per favore due musei “ si senti’ dire “ una si tu e l’altra?”L’unica cosa utile era ,forse,riconcepirle,mettendoci piu’ attenzione..In piu’come quella zoccolona della madre , erano dispotiche ed arroganti e trattavano la sorellastra in una maniera che non vi dico ,perché se ve lo dico le odierete gia’ da adesso, senza aspettare tutta la favoletta. Va buo’… tanto una volta dovete pure saperlo, mo’ ve lo dico. In effetti la povera Cenerentola era soggiogata dalle tre megere, che la costringevano, alla insaputa del padre, ai lavori piu’ umili:”Cenere’…scopa, Cenere’ leva a polvere, Cenere’lava sti mutande,Cenere’ qua …Cenere… lla’”La ragazza che aveva un carattere dolcissimo,ubbidiva e non pensava minimamente a mandarle a fare in culo :tanto piu’ ubbidiva, tanto piu’ quelle tre stronze se ne approfittavano.E’ proprio vero come dice un proverbio antico “ dell’erba molle ognuno se pulezze o culo”. Se , nel malaugurato caso Cenerentola ,tardava un attimino , imprecavano in malo modo o andavano a piagnucolare dalla madre:”mamma’… a vide ‘ chesta? mamma’…. falle ‘o cazziatone!Figuratevi che un giorno corsero da quel puttanone della madre ,mentre questa si stava intrattenendo nel capanno con il fattore ,non si capisce bene a fare che, tanto che pure la mamma disse “ ma vide se sti doie stronze se me fanno fa nu cazzo in santa pace” Incazzatissima non perse tempo,nel mortificare per la povera ragazza , e pare che in quella occasione le tiro’ pure i capelli. Alla povera Cenerentola , non restava altro che andare a piangere,di nascosto, davanti alla foto della madre defunta. Non poteva andare dal padre perché aveva oramai capito che si lasciava abbindolare facilmente dalla matrigna, per cui non le restava altro che pregare e sognare, sognare e pregare.Pregava la madre e sognava il principe azzurro e che un bel giorno la felicita’ sarebbe arrivata anche per lei. Poi ,quando si dice al peggio non c’è mai fine, le mori’ anche il padre e le tre megere ne approfittarono per farla anche dormire in soffitta in compagnia dei topi . La giovane era oramai abituata alle zoccole , non aveva paura dei topini, anzi ci strinse pure amicizia , qualcuno pensa che la poverina oramai stava perdendo pure la ragione: ma se po’ parla’ che e surece?II PARTE
Ora un bel giorno avvenne che il re ,avendo notato che il figliolo oramai ventenne si "abbottava "di pippe, ed era pure dimagrito di una decina di chili, decise di dare una festa a palazzo, affinche' si scegliesse per lui una sposa. Furono invitate tutte le donne del reame.Non vi dico il fermento in tutte le case.E pure nella casa di Cenerentola vi fu grande eccitazione, le sorellastre e la matrigna cominciarono i preparativi , comprarono dei vestiti sgargianti e cafoni e, ma i gusti so gusti, come disse il gatto che si leccava il culo. Anche la matrigna si era preparata , in quanto penso'..... non si sa mai , vuo' vede' che scigliesse a me? In effetti la donna si rendeva conto che le due figlie non erano affatto carine, anzi piu' di una volta si era pentita di non aver chiuso le gambe per soffocarle quando aveva partorito.Ma comme se dice? e figli so piezze e core ....e sono doni venuti dal cielo , ma queste ....erano merda di piccione.Una aveva tanti peli ma tanti peli che quanne si depilava arrivava la forestale,l'altra era talmente grassa che per misurargli il girovita si usava l'equatore. In altre parole erano entrambi belle come il sole ..non se putevano guarda'! Anche Cenerentola doveva andare alla festa , ma la poverina non aveva vestiti nuovi , se non quelli che portava addosso pieni di polvere e rattoppi., come ci andava alla festa? Infatti quando venne la carrozza a prendere le altre donne della casa Cenerentola non aveva avuto neppure avuto il tempo di prepararsi ""Bene" disse la matrigna. "Allora non verrai. Che peccato! Ma ci saranno altri balli!" Cenerentola salì tristemente le scale buie e si affacciò alla sua finestra illuminata dalla luna. E guardò mesta il palazzo lontano che risplendeva di luci. All'improvviso una lluce accecante si accese alle sue spalle e comparve la fata madrina , bionda vaporosa , un po' grassottella che piu' alla fata turchina assomigliava a Platinette. " non ti preoccupare " le disse, "anche tu andrai alla festa , non dar retta a chelle tre zoccole, tu sarai a chiu' bellella di tutte"Fece tre o quattro magie , che manco Silvan , ed eccola pronta:vestito splendido e carrozza tirata da sei cavalli bianchi , da far invidia a Bellumunno!"" ricorda " le disse la madrina" a mezzanotte devi tornare a casa , se non torni la tua passerina si trasformera' in cocomero" Quando arrivò, il ballo era già iniziato, e o povero principe un po' annoiato e anche stanco per le pippe che si tirava,era intento a salutare tutte le damigelle che arrivavano.Appena vide Cenerentola in tutto il suo splendore ,rimase fulminato, manco avesse mise e dete inta a corrente ,lascio' tutti gli ospiti e si dedico' solo alla ragazza.,tra le gelosia e le invidia generale. Poi Cenerentola lo prende da parte e gli dice: "Dai, andiamo a farci le coccole; io devo tornare a casa presto". "No aspetta, devo intrattenere gli ospiti". Passano le ore; sono passate le 11 ed ancora il principe non si decide: troppi sono gli impegni di corte. Cenerentola vede che il tempo passa ed è sempre più preoccupata. Ad un certo punto il principe fa fare silenzio nella sala e dice: "Come sapete sono di ritorno dall'oriente, ed ho portato un frutto nuovo ed esotico! Si chiama anguria". E la mostra in un gran vassoio d'argento. Cenerentola guarda l'anguria, si guarda fra le gambe e dice sottovoce al principe: "Dai principe, andiamo! Devo tornare a casa prestissimo". E il principe sottovoce: "Proprio adesso? Aspetta un momento, lo vedi che tutti ci guardano!". Ed il principe continua: "Ed ora vi faccio vedere come si mangia l'anguria!". Taglia una gran fetta, ed avidamente se la mangia tutta mordendola e leccandola. Tutti sono felici, e mentre tutti si avvicinano all'anguria, il principe prende in disparte Cenerentola e le fa: "Cosa mi dicevi? A che ora devi tornare a casa?". E Cenerentola: "Mah, alle tre, le quattro...". Embe' c'è tempo dice il principe .In effetti di tempo non ce n'era, tanto che pure la fatina madrina penso'" ma tu guarda a sta zucculella e comme le prore a ciaccarella"fa pure rima. Decide quindi di lasciar perdere ed il sortilegio non si avvero' ,tutto rimase uguale, se no la favola qua non finiva mai. Il principe annuncio' a tutti di aver scelto la sposa. E fu cosi', fra grandi feste ed al suono di tutte le campane del reame, Cenerentola sposò il suo principe. E da quel giorno vissero felici e contenti. Ora Cenerentola ha quasi 80 anni e fino all'altro giorno si ritrovava da sola dopo aver trascorso una vita meravigliosa col suo defunto marito pincipe azzurro,a passare le sue giornate sulla sua sedia a dondolo col suo gattone Gennarino sulle ginocchia ad ammirare la natura che la circondava.Ma proprio l'altro giorno, pare che le sia apparsa la fata madrina e abbia esclamato:cara fata madrina!! dopo tanti anni ti rivedo!! cosa ci fai qui? e la fata madrina risponde: -Cenerentola, dall'ultima volta che ti ho vista hai vissuto una vita esemplare. C'è qualcosa che io potrei fare per te? qualche desiderio che ti potrei concedere? Cenerentola ha guardato il suo corpo pieno e pellecchielle e ha detto: - mi piacerebbe essere di nuovo giovane e bella.- Immediatamente si è ritrovata bella come un tempo.Poi pare che abbia cominciato a sentire anche qualche prurito alla ciaccarella , ben diverso dai problemi di candidosi di cui è stata affetta per molto tempo . Allora la fata le dice: -ti resta un ultimo desiderio. Che cosa vuoi? Cenerentola ha guardato il suo micione spaventato e dice: - vorrei che tu trasformassi il mio gattone Gennarino in un bellissimo giovanotto. Magicamente, Gennarino si è trasformato in un uomo talmente bello che pure Maria De filippi lo vuole come tronista in uomini e donne.La fata Madrina dice: -auguri, Cenerentola. Goditi la tua nuova vita. Ma , come si dice non tutte le ciambelle riescono con il buco ,infatti proprio quando Cenerentola aveva cominciato a buttare qualche mano morta si è sentita dire da Gennarino:" Scommetto che mo' te piente di avermi fatto castrare ...brutta stronza|!" FINESE VUOI LEGGERE ALTRE FAVOLE NAPOLETANE KLIKKA SU DI TUTTO DI PIU':SE POI CI VUOI FARE COSA GRADITA REGISTRATI ANCHE TU AL NOSTRO SITO, CI AIUTERAI A SCRIVERE COSE CARINE! TANTO E' GRATISEdited by Pulcinella291 - 9/9/2019, 19:53
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