Le stronzate di Pulcinella

La Bibbia: Meditazioni

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Costacrociere
view post Posted on 7/4/2018, 07:02




Definizione di menzogna. Cosa ci dice S Agostino

Occorre dunque precisare cosa sia la menzogna. In effetti non tutti quelli che dicono delle falsità mentiscono: tale è colui che crede o suppone essere vero ciò che afferma. C’è poi una differenza tra il credere e il supporre: chi crede a volte s’accorge di non conoscere la cosa che crede, sebbene non nutra dubbi di sorta sulla cosa che sente di non conoscere, se in essa crede con assoluta certezza. Viceversa, chi su qualcosa fa supposizioni ritiene di conoscere una cosa che invece non conosce. Ad ogni modo, chi afferma una cosa che nel suo animo o crede o suppone, anche se la cosa in sé è falsa, egli non dice una menzogna. Infatti nel suo parlare asserisce ciò che ha nell’animo e lo asserisce adeguandosi alla sua convinzione, e di fatto considera le cose come egli afferma. Ma anche se non mentisce, non è esente da colpa, se presta fede a cose da non credersi o se pensa di conoscere le cose che viceversa non conosce, anche se si tratta di cose in sé vere. Egli infatti ritiene di conoscere ciò che invece non conosce. mentisce poi sicuramente colui che nell’animo ha una cosa mentre a parole o con qualsiasi mezzo espressivo ne dice un’altra. Per questo, si suol dire che il bugiardo è doppio di cuore, cioè ha due [diversi] pensieri: uno quello che sa o ritiene come vero ma non ne parla, l’altro quello che invece del precedente proferisce con le labbra sapendo o congetturando che è falso. Ne segue che uno, senza mentire, può affermare una cosa falsa, inquanto crede che le cose stiano proprio come egli dice, sebbene di fatto non stiano così. Parimenti può accadere che uno, pur mentendo, dica la verità: come quando uno crede falsa una cosa che egli afferma essere vera, sebbene effettivamente le cose stiano com’egli asserisce. Riteniamo infatti che una persona sia sincera o bugiarda in base al giudizio della sua mente e non in base alla verità o falsità della cosa in sé. Pertanto di uno che dice il falso in luogo del vero, in quanto lo ritiene effettivamente vero, possiamo dire che sia nell’errore o magari che sia un illuso, ma non che sia un mentitore. Nel suo parlare infatti egli non ha in cuore la doppiezza e non intende imbrogliare ma è vittima dell’inganno. La colpa del mentitore sta invece nel desiderio di ingannare, quando dichiara il suo animo, sia che riesca a ingannare, perché si crede alla sua falsa dichiarazione, sia che di fatto non inganni, vuoi perché non gli si crede, vuoi, nel caso che con il desiderio di ingannare dica vero, ciò che non crede vero. In questo caso egli non inganna chi gli crede, sebbene abbia avuto intenzione d’ingannarlo, a meno che nel mentire non arrivi al punto di fargli credere che lui stesso conosce od opina secondo quel che dice a parole.


La menzogna nell’Antico Testamento.

Quanti son persuasi che mai si deve mentire reagiscono con grande energia, e prima di tutto adducono la prova di autorità desunta dalla divina Scrittura. Nel decalogo infatti si dice: Non dire falsa testimonianza , che è un’espressione generica comprendente ogni sorta di menzogne. In realtà quando si proferisce una parola si rende testimonianza di ciò che ci passa nell’animo. Ma qualcuno potrebbe obiettare che non tutte le menzogne meritano d’essere chiamate " falsa testimonianza ". Ebbene cosa potrà costui replicare all’affermazione: La bocca menzognera uccide l’anima? E perché non si pensi che l’espressione sia compresa nel giusto senso anche quando si eccettua il caso di qualche mentitore, si vada a leggere quell’altro passo dove è detto: Tu mandi in perdizione tutti coloro che proferiscono menzogne 6. Per questo il Signore di sua propria bocca affermò: Sia sulla vostra bocca il sì, sì, e il no, no. Il di più viene dal maligno . In questo senso anche l’Apostolo, quando prescrive di spogliarsi dell’uomo vecchio, denominazione che abbraccia tutti i peccati, con logica stringente pone al principio questa ingiunzione: Pertanto gettate via la menzogna [e] parlate [dicendo] la verità .

Nessuna menzogna nei libri del Nuovo Testamento.
Nei libri del nuovo Testamento ci sono, è vero, espressioni con senso figurato poste sulla bocca del Signore; ma, eccettuate queste e considerando la vita e i comportamenti dei santi, come anche i loro fatti e detti, non si può citare alcun esempio che, se imitato, induca alla menzogna. Tale la simulazione di Pietro e Barnaba: essa non è soltanto raccontata ma anche disapprovata e corretta . Non è infatti vero, come pensano alcuni, che ricorrendo a una tale simulazione lo stesso Paolo circoncise Timoteo o celebrò personalmente alcuni riti del cerimoniale giudaico; ma, al contrario egli fu sempre mosso da quella libertà di opinione per cui predicava che la circoncisione come non giovava in nulla ai pagani così in nulla nuoceva ai giudei. Per questo egli riteneva che, se non si dovevano costringere i pagani ad osservare le costumanze dei giudei, non bisognava distogliere i giudei dalle usanze dei padri. Ne fan testo le sue parole: Uno è stato chiamato da circonciso?
 
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view post Posted on 10/4/2018, 08:52
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ANIMA CORPO SPIRITO



 
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Costacrociere
view post Posted on 10/4/2018, 13:50




Tre in uno perfetto e preciso che cosa bella
 
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Costacrociere
view post Posted on 11/4/2018, 22:12




Amicizia
La vera amicizia comporta lealtà. “L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella sventura.”

Il miglior amico che possiamo avere è Gesù. “Io non vi chiamo più servi; perché il servo non sa quel che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.”

Scegliti degli amici che amino il Signore e abbiano dei cuori puri. E’ scritto nella Bibbia “Fuggi gli appetiti giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l’amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro.”

Quali caratteristiche fanno di te un buon amico? “Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri.”

I pettegolezzi possono distruggere un’amicizia. E’ scritto nella Bibbia, : “L’uomo perverso semina contese, il maldicente disunisce gli amici migliori.”

Gli amici è meglio tenerseli stretti. E’ scritto nella Bibbia, “Non abbandonare il tuo amico né l’amico di tuo padre, e non andare in casa del tuo fratello nel giorno della tua sventura; una persona a te vicina vale più d’un fratello lontano.”

Un amico si preoccupa di essere onesto con te anche se può farti del male. E’ scritto nella Bibbia, “Chi ama ferisce, ma rimane fedele; chi odia dà abbondanza di baci.”
 
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view post Posted on 12/4/2018, 09:56
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Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, avendo cura di mettere in pratica tutto ciò che v’è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai. 9 Non te l’ho io comandato? Sii forte e fatti animo; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché l’Eterno, il tuo Dio, sarà teco dovunque andrai".
 
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view post Posted on 12/4/2018, 12:43
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Che cosa dice la Bibbia dell’adulterio?



Che cosa è considerato “adulterio” dalla Parola di Dio e quali sono le conseguenze che ne derivano?


L’adulterio si verifica quando una persona sposata si impegna in una relazione sessuale con una persona diversa dalla persona con cui si è sposata.

La Bibbia condanna chiaramente questo atto: “Non commettere adulterio.” (Esodo 20:14) Questo viola l’impegno preso nel matrimonio ad essere fedele al proprio coniuge.

“Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri.” (Ebrei 13:4). Sta scritto di Dio che “Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo,” (Ecclesiaste 3:11) e il tempo che ha ordinato per l’intimità sessuale è per un uomo e una donna all’interno della relazione del matrimonio. Avere questa relazione prima del matrimonio (fornicazione) o con un altro partner dopo il matrimonio (adulterio) è una disobbedienza diretta alla volontà di Dio. Persino se il tuo coniuge acconsentisse ad un incontro adultero, questo non lo renderebbe accettabile agli occhi di Dio.

Fuggite la fornicazione
Paolo avverte chiaramente contro tali comportamenti: “Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l’uomo commetta, è fuori dal corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo.” (1 Corinzi 6:18) L’aver ricevuto un corpo da Dio è un grande privilegio e possiamo usarlo per onorare colui che ce lo ha dato: “Non sapete che il vostro corpo è il tempio del Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.” (1 Corinzi 6:19-20)

Il potenziale di utilizzare i nostri corpi per glorificare Dio è sottolineato in 1 Tessalonicesi 4:3-5: “Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio.” La santificazione è il processo che avviene in coloro che offrono il loro corpo in obbedienza alla volontà di Dio e il risultato sarà che diverremo partecipi della Sua santità (la sua stessa vita e natura.)

Nel Nuovo Testamento, Gesù estende l’adulterio ad una potenziale intenzione nascosta nel cuore: “Voi avete udito che fu detto: ‘Non commettere adulterio.’ Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” (Matteo 5:27-28) Lui sottolinea altresì l’atteggiamento estremo che si dovrebbe avere per evitare tale peccato: “Se dunque il tuo occhio destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; poiché è meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, piuttosto che vada nella geenna tutto il tuo corpo. E se la tua mano destra ti fa cadere in peccato, tagliala e gettala via da te; poiché è meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, piuttosto che vada nella geenna tutto il tuo corpo.” (Matteo 5:29-30)

Tentato come noi, senza commettere peccato
Quando siamo tentati da pensieri impuri, possiamo ricordare che Gesù ci ha aperto una via d’uscita dal peccato per tutti noi: “Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebrei 4:15-16) Al trono della grazia riceviamo l’aiuto di cui abbiamo bisogno: “Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati.” (Ebrei 2:18)

Non c’è una vera felicità duratura per un cristiano al di fuori della volontà di Dio. I piaceri momentanei dell’adulterio presto passano, ma il dolore che si raccoglie dura molto a lungo. Beati tutti quelli che scelgono, come Gesù, di soffrire nel fare la volontà di Dio, per non cedere alla tentazione. Allora diventiamo una benedizione e un esempio dove ci troviamo e otteniamo una gioia sempre crescente di una vita fedele mentre siamo sulla terra e poi per tutta l’eternità.

Edited by sefora1 - 15/4/2018, 18:53
 
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view post Posted on 14/4/2018, 22:37
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I versi d'oro della Bibbia




Nel principio era la Parola,
e la Parola era con Dio,
e la Parola era Dio.
In Lei era la vita,
e la vita era la luce
degli uomini.


Giovanni 1: 1,4




Gesù disse:
Io sono la luce del mondo,
chi mi segue
non camminerà
nelle tenebre
ma avrà la luce
della vita.


Giovanni 8 : 12



Io sono la via
la verità
e la vita;
nessuno viene
al Padre
se non per mezzo di me.


Giovanni 14:6



Se qualcuno ha sete,
venga a me
e beva.
Chi crede in me
come ha detto
la Scrittura,
fiumi d'acqua viva
sgorgheranno
dal suo seno.


Giovanni 7: 37,38



Venite a me,
voi tutti che siete
travagliati
ed aggravati,
e io vi darò riposo.
Poiché il mio giogo
é dolce
e il mio carico
é leggero.


Matteo 11: 28, 30



Poiché il salario
del peccato
è la morte;
ma il dono di Dio
è la vita eterna
in Cristo Gesù
nostro Signore.


Romani 6: 23



O Dio, sii pacato
verso me peccatore!


Luca 18: 13

 
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view post Posted on 25/4/2018, 22:59
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Apocalisse 21,1-8

1 Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. 2 Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
«Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il "Dio-con-loro".
4 E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
5 E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»; e soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.
6 Ecco sono compiute!
Io sono l'Alfa e l'Omega,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete darò gratuitamente
acqua della fonte della vita.
7 Chi sarà vittorioso erediterà questi beni;
io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio.
8 Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte».
 
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Costacrociere
view post Posted on 26/4/2018, 11:12




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view post Posted on 1/5/2018, 22:54
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La parabola del figliol prodigo




Una delle parabole più conosciute dei vangeli è la parabola del figliol prodigo. La troviamo nel vangelo di Luca, che leggiamo da 15:11:

Luca 15:11-24
“[Il Signore Gesù] Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane di loro disse al padre: “Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta”. E il padre divise fra loro i beni. Pochi giorni dopo il figlio più giovane, raccolta ogni cosa, se ne andò in un paese lontano e là dissipò le sue sostanze vivendo dissolutamente. Ma quando ebbe speso tutto, in quel paese sopraggiunse una grave carestia ed egli cominciò ad essere nel bisogno. Allora andò a mettersi con uno degli abitanti di quel paese, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Ed egli desiderava riempire il ventre con le carrube che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava. Allora, rientrato in sé, disse: “Quanti lavoratori salariati di mio padre hanno pane in abbondanza, io invece muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi lavoratori salariati.” Egli dunque si levò e andò da suo padre. Ma mentre era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò. E il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te e non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai suoi servi: “Portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei sandali ai piedi. Portate fuori il vitello ingrassato e ammazzatelo; mangiamo e rallegriamoci, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E si misero a fare grande festa.”

Il Figlio di Dio è venuto per salvare quello che era perduto (Matteo 18:11). Colui che va a Lui non sarà mai cacciato via (Giovanni 6:37). Non importa quello che ha fatto o non ha fatto. Il passato non conta. Il Figlio di Dio non vuole condannare ma salvare (Giovanni 3:17). La compassione del padre di questa parabola rispecchia la compassione di Dio Padre (Gesù raccontò la parabola in relazione alla gioia che c’è in paradiso quando un peccatore si pente). Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità” (1 Timoteo 2:4).

Il figlio di questa parabola non poteva aspettare che suo padre morisse. Voleva i beni immediatamente, nonostante suo padre fosse ancora vivo. Una volta che li ebbe, raccolse tutte le sue cose e partì per un “paese lontano”. Chissà cosa aveva sentito dire di questo paese. Forse la pubblicità, la TV, la radio (se esistevano) avevano parlato di questo paese. Se aveva molti soldi, lì poteva vivere la “bella vita” – la “bella vita” che la Parola di Dio descrive con due parole: “vivere dissolutamente”. Alla fine il pallone scoppiò, e il figlio di un padre una volta ricco si trovò nella povertà e nella fame. In realtà aveva così tanta fame che non aveva nulla da mangiare – i maiali erano più sazi di lui!

Fu allora che accadde qualcosa: “rientrò in sé” e pensò: “Quanti lavoratori salariati di mio padre hanno pane in abbondanza, io invece muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi lavoratori salariati”. Il figliol prodigo rientrò in sé! Di solito il momento in cui qualcuno “rientra in sé” non è un momento in cui va tutto bene, ma è un momento in cui, come nel caso di questo figlio, non si ha nemmeno cibo per colmare la fame. Pertanto, il figlio rientrò in sé e si incamminò per la strada di ritorno a casa. Tutti i pensieri che aveva fatto erano giusti: dopo quello che aveva fatto, non aveva alcun diritto di essere chiamato ancora figlio di suo padre. Aveva consumato i suoi risparmi vivendo dissipatamente. Tuttavia il padre lo vide da lontano: questo significa che stava guardando la strada. Nonostante il figlio avesse preso la sua eredità e avesse abbandonato la casa, il padre non era indifferente. Stava aspettando il suo ritorno giorno dopo giorno. Se lo avesse trovato, lo avrebbe implorato di tornare a casa – come Dio ci esorta a riconciliarci con Lui (2 Corinzi 5:20-21). Il Padre stava aspettando. Stava guardando la strada, e appena vide che suo figlio stava arrivando, CORSE da lui! Che immagine toccante: un padre che corre per abbracciare e baciare un figlio che ha sperperato tutti i suoi beni vivendo dissipatamente. Non accade lo stesso con Dio? Eravamo morti nei falli e nei peccati, figli dell’ira, tuttavia Egli ci ha salvati, ci ha vivificati insieme a Cristo e ci ha condotti con Lui nei cieli. Non per le nostre opere (noi eravamo morti) MA PER IL SUO GRANDE AMORE (Efesini 2:4). Come il padre della parabola, Dio aspetta la pecora smarrita, e quando ritorna CORRE AD ABBRACCIARLA E BACIARLA. IL PADRE PERDONA E CANCELLA IL PASSATO DI OGNI FIGLIO CHE RITORNA, NON GIUDICHERÀ IL CREDENTE, LA PECORA CHE RITORNA, PER QUELLO CHE HA FATTO MENTRE SI ERA SMARRITA. “SE DUNQUE UNO È IN CRISTO, EGLI È UNA NUOVA CREATURA; LE COSE VECCHIE SONO PASSATE; ECCO, TUTTE LE COSE SONO DIVENTATE NUOVE” (2 Corinzi 5:17), dice la Parola di Dio. Il padre della parabola, invece di punire suo figlio – come fanno molti padri quando scoprono che i loro figli si ribellano, anche se poi si pentono – invece di metterlo alla prova per un periodo, lo ha abbracciato e baciato, e ha ammazzato il vitello più grasso che aveva – E SI MISERO A FARE GRANDE FESTA. La gioia dei cieli è la stessa, quando un peccatore si pente dei suoi peccati. Il Signore non desidera condannare il peccatore. Se vi è stato detto che il Signore vi aspetta con una frusta se tornate da Lui, vi prego di ascoltare queste parole: DIO VI STA ASPETTANDO COME IL PADRE DEL FIGLIOL PRODIGO. VI ASPETTA, E NON APPENA VI VEDRÀ ARRIVARE CORRERÀ AD ABBRACCIARVI E BACIARVI, E DARÀ INIZIO A UNA GRANDE FESTA IN ONORE DEL VOSTRO RITORNO. “Io vi dico che allo stesso modo vi sarà in cielo più gioia per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento” (Luca 15:7).
 
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Costacrociere
view post Posted on 2/5/2018, 05:29




Non c è cosa più bella di ravvedersi davanti agli occhi di Dio
 
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Costacrociere
view post Posted on 2/5/2018, 14:17




Scegli il giusto approccio

"CHI MODERA LE SUE PAROLE POSSIEDE LA SCIENZA" Proverbi 17:27

Non basta avere le risposte giuste; hai bisogno del giusto approccio. Le buone idee e i saggi consigli sono sprecati quando usi la modalità del "mettitelo-bene-in-testa". Saggezza significa dire la cosa giusta, al momento giusto, nel modo giusto. "Chi modera le sue parole possiede la scienza, e chi ha lo spirito calmo è un uomo prudente". I tuoi sforzi per aiutare qualcuno a cambiare falliranno, o peggio, allontaneranno le persone da te, se non ti avvicinerai a loro con amore ed umiltà. Molte persone conoscono già il loro problema, probabilmente per un tempo hanno lottato con esso e nel loro profondo vogliono fare meglio. A meno che tu non sei preparato per una risposta del tipo "Chi sei tu per dirmi questo", devi approcciarti a loro nel modo giusto. "Le parole gentili sono un favo di miele; dolcezza all'anima, salute alle ossa." (Proverbi 16:24). Gesù disse: "Voi conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi" (Giovanni 8:32) Quindi se le persone non vogliono ricevere la verità nel modo in cui la stai condividendo, forse la il problema è in parte tuo. L'ex Cappellano del Senato Richard Alverson scrive: "Puoi offrire le tue idee alle persone come proiettili o come semi. Puoi spararle o seminarle. Le idee sparate come proiettili uccidono l'ispirazione e la motivazione. Le idee usate come semi mettono radici, crescono e portano frutto nella vita delle persone in cui sono state piantate. Ma c'è un rischio: una volta che un'idea diventa parte di coloro in cui è stata piantata, probabilmente non te ne sarà attribuito il merito. Ma se sei disposto a fare a meno del merito...mieterai un raccolto abbondante". Dunque la parola per te oggi è: scegli il giusto approccio.
 
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Costacrociere
view post Posted on 6/5/2018, 19:56




Versetti biblici sull amicizia



Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Giovanni 15:15

Il profumo e l'incenso allietano il cuore, la dolcezza di un amico rassicura l'anima.
Proverbi 27:9-10

amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
Romani 12:10

Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima di Giònata s'era gia talmente legata all'anima di Davide, che Giònata lo amò come se stesso.
1_samuele 18:1-3

Meglio un rimprovero aperto che un amore celato.
Proverbi 27:5-6


Ma Rut rispose: Non insistere con me perché ti abbandoni e torni indietro senza di te; perché dove andrai tu andrò anch'io; dove ti fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio;
Rut 1:16-17
 
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view post Posted on 3/6/2018, 07:18
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L'APPARENZA: PERICOLO per il popolo di Dio

"Ma il Signore disse a Samuele: "Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché Io l'ho scartato; infatti il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo; l'uomo guarda all'apparenza, ma il Signore guarda al cuore" (1 Samuele 16:7)
Il popolo di Dio ha molti avversari, uno dei più agguerriti è "l'apparenza", la tendenza a dare grande importanza all'esteriore.
In ognuno convivono tre persone:

la persona che noi crediamo di essere;
quella che gli altri pensano che siamo
e quella che Dio conosce.

"E non v'è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a Lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte dinanzi agli occhi di Colui al quale dobbiamo rendere conto" (Ebrei 4:13).

Certamente l'aspetto di Eliab, il modo di presentarsi, la sua statura, il significato del suo nome (Dio è Padre) lo rendevano interessante, ma per il Signore, nonostante le qualità "esteriori", Eliab fu scartato perché "il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo... il Signore guarda al cuore" .

L'apparenza di Eliab aveva potuto trarre in inganno il profeta "Certo l'unto del Signore è qui davanti a lui", ma non aveva potuto ingannare Dio che conosce i cuori.

L'apparenza, la statura, i gesti, l'aspetto esteriore di questo figlio di Isai avevano accecato in qualche modo il discernimento del profeta, quantunque fosse un uomo di Dio.

Dopo che si era appena conclusa la vicenda di un re "secondo la carne", Samuele stava quasi per promuovere un re "secondo l'apparenza".

Oh! Quale disgrazia se l'uomo gestisce le cose di Dio nella carne, senza la guida e l'unzione del Signore! Ma grazie siano rese a Dio per l'ubbidienza di Samuele alla Parola, che preservò il popolo dal porre la propria sorte nelle mani di un uomo mancante dell'approvazione divina!

Dio ci aiuti ad essere non amanti dell'apparenza, ma bramosi dell'indicazione dello Spirito Santo!

I credenti di Sardi avevano una grande fama, i loro nomi erano importanti, ma ciò non commuove Dio: "Io conosco le tue opere; tu hai fama di vivere, ma sei morto" (Apocalisse 3:11). Quello che gli altri pensavano era falso. Avevano la forma della religiosità, senza la potenza della santità.

Dobbiamo porre molta attenzione a non cadere nella medesima situazione!

I credenti di Laodicea sembravano perfetti nell'esteriore, capaci di tutto, erano una chiesa prosperante in apparenza. Ma Gesù vede oltre il luccichio e lo splendore: "Io conosco le tue opere... tu dici...non ho bisogno di niente! Tu non sai, invece, che tu sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo".

Le parole del Signore mettono a nudo la realtà.
Non sono importanti i nostri nomi, quanto l'unico Nome di Gesù in quanto Egli dice: "Senza di Me non potete fare nulla" (Giovanni 15:5).

Guardare alla sola apparenza è una minaccia e un pericolo per il popolo di Dio.
Bisogna fare attenzione a non fermarsi solo all'aspetto superficiale, all'apparenza delle cose tanto da non sentire più la mancanza della componente spirituale per la nostra vita!

Signore, aiutaci!
"O Signore... disprezzerai la loro vana apparenza" (Salmo 73:20)
Nella vita spirituale la sola apparenza, senza la sostanza "dell'unzione" dall'alto, è una minaccia.

Cari amati nel Signore, è ora che ci svegliamo dal sonno!
Non si può avere a poco ciò che è prezioso!


Non dobbiamo ricercare l'apparenza per ottenere l'unzione di Dio.
Dio non va alla ricerca di uomini che badano all'esteriore, ma di quanti ricercano l'unzione che solo Dio può dare, mentre si prega nella cameretta segreta.

Nel mondo del lavoro sono stati selezionati nelle aziende alcuni uomini che si attivano per eliminare i guasti e far sì che tutto riprenda a funzionare, sono degli specialisti nell'individuazione ed eliminazione dei guasti stessi.

Come credenti abbiamo a nostra completa disposizione tutta la potenza di Dio per individuare ed eliminare dai nostri cuori tutti gli ostacoli all'opera di Dio.

Perciò via da noi l'apparenza, l'indifferenza, l'ipocrisia, il professionismo, l'egocentrismo, la tiepidezza, il rancore, la gelosia e l'invidia.
Sono questi alcuni degli elementi che possono provocare i "guasti" nei cuori, ostacolando l'opera dello Spirito Santo.

A questa unzione non possiamo rinunciare perché "la Sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera" (1 Giovanni 2:27).

Curiamo l'interiore più di ogni altra cosa; è l'opera Sua nel nostro interiore che abbellisce anche la nostra parte esteriore.

Impariamo da Lui che "non aveva forma, né bellezza da attirare i nostri sguardi, nè aspetto tale da piacerci...." (Isaia 53:2), ma "al Padre piacque di far abitare in Lui tutta la pienezza" (Colossesi 1:19) "della Deità" (Colossesi 2:9).
 
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view post Posted on 1/4/2019, 10:56
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