Le stronzate di Pulcinella

Napoli che se n'è andata

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arecata
view post Posted on 27/10/2013, 22:03 by: arecata
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No, lo spunto l'ho preso da altre foto nel 3d "Vuoi vedere Napoli com'era" dove sono state editate delle bellissime cartoline d'epoca che mostrano la fontana er sullo sfondo il palazzo di Sedile di porto. Su via sedile di porto si apre il vicolo Melofioccolo da cui si accede a palazzo Amendola... questo palazzo era una vera e propria casbah subito dopo la guerra e vi trovavano rifucio gli emarginati. Fino agli anni 80' c'era traffico di tutte le cose illecite, illegali, anche la prostituzione, sia maschile (all'anagrafe) che femminile. Do po tale periodo non sono aggiornato, ma non credo sia cambiato in meglio.

All'angolo di via Medina con piazza municipio, c'era la rosticceria Pizzicato, sempre piena, altro che fast-food. I proprietari erano i fratelli Castaldo, assai danarosi, ma vestivano (e vivevano) come dei 'morti di fame', non avevano figli ed hanno lasciato le loro proprietà ai nipoti. Erano anche i proprietari del Caffè Gambrinus in piazza Trieste e Trento che noi napoletani chiamiamo S.Ferdinando per l'omonima chiesa che si affaccia sulla piazza.

Credo di avervi già detto che a Napoli la toponomastica è un optional ad interpretazione, perchè ogni via, piazza, strada, è conosciuta con almeno 2 nomi, ecco che piazza Trieste e Trento non fa eccezione.

C'era una volta... all'angiporto Galleria (piazzetta Matilde Serao) la sede de "Il Mattino" e colà veniva anche stampato e con lui anche il "Corriere di Napoli", -Sport Sud (settimanale del martedi) e lo Sport del mezzogiorno (settimanale del sabato). A proposito, subito dopo la guerra "Il mattino" non veniva editato ed al suo posto veniva pubblicato "Il risorgimento", venduto nelle strade dagli strilloni (anche questi scomparsi, magari ne riparleremo) ed era assai divertente come lo reclamizzassero " 'O risorgimento, loro magnano e nuie tenimmo mente" e poi anticiparono di qualche settimana la guerra di Corea, per vendere giornali, strillando " 'A situazione s'aggrava, se fa sempre cchù grave, a guera, a guerra"

Tornando alla sede del Il Mattino, un giovane, figlio di un padulano (cosi venivano chiamati gli ortolani che avevano le merci sul carretto a traino animale) cui il 'mestiere' del padre stava assai stretto, cosi cominciò a comprare cazette, mutande, cammise e cravatte che metteva in una grande borsa e la sera andava al 'giornale' a vendere i suoi prodotti, anche rateizzando. Suoi clienti divennero i giornalisti e gli altri operai ed impiegati del giornale, e man mano la clientela aumentava.
Quel 'ragazzo' si chiama Alfredo Barbaro ed il suo obiettivo era quello d'avere un negozio in Galleria Umberto..., oggi possiede 'quasi' tutti i negozi della Galleria ed anche il fu Salone Margherita, tempio dell'avanspettacolo e grande fucina di artisti napoletani.

Già, l'avanspettacolo, ma cosa sapete di ciò? Eh.... certo il Salone Margherita non era l'Ambra-Jovinelli di Roma, oppure il Volturno della stessa città, ma da li passavano tutti i comici poi divenuti famosi, come i fratelli Maggio, i DeRege e tanti, tantissimi altri.

Magari dovremmo parlarne diffusamente, ma intanto : in concorrenza con il Salone Margherita, nella zona prossima a piazza Carlo III c'era il teatro 2000, dello stesso proprietario del Delle Palme.Filangieri, Smeraldo etc., che però abbandonò molto presto l'avanspettacolo per divenire il regno di Mario Merola, Pino Mauro, i DaVinci, e di altri per la sceneggiata, rivitalizzando un genere di spettacolo molto diffuso e di successo nel ventennio antecedente la II WW.
 
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