Le stronzate di Pulcinella

O zi peppo , Re Ferdinando e il suo “càntero"

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Pulcinella291
view post Posted on 22/11/2013, 08:20 by: Pulcinella291
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Ancora oggi a Napoli per indicare l'orinale o il vaso da notte si dice "o zi peppo".
Ma come è nato questo nome. Si dice che questo tipo di accessorio primeggiava alla corte di Maria Teresa d’Austria, ed era piu' che un orinale una vera e propria opera d'arte.“Racchiuso in lignee colonne con ante che si aprivano al di sotto di un capitello in stile barocco su cui venivano sistemate in bella mostra delle piante dalle cascanti foglie.”
Giuseppe, bravo e costumato gentiluomo, venne a Napoli a far visita alla sorella Maria Carolina, che aveva sposato il re Ferdinando IV,portando in dono detto suppellettile. Re Ferdinando accolse entusiasta il dono del cognato Giuseppe, l’austero e serissimo fratello ,diventato poi in seguito, l’imperatore Giuseppe d’Asburgo e Lorena, e gli affibbio’ il nomignolo di “zi’ seguito da Peppo che era il diminutivo di Giuseppe. Il re di Napoli colloco' l'arnese nel suo appartamento privato , e si racconta che non era raro il caso in cui ricevesse o ascoltasse ambasciatori e diplomatici, stando comodamente seduto sul “Zi Peppo”.
Giuseppe scrisse alla madre alla madre Maria Teresa, a proposito della sua visita alla corte borbonica:"
Iersera, dopo cena, Maria Carolina cantava al lavicembalo mentre, in un altra stanza Ferdinando ci prego’ di tenergli compagnia, mentre stava seduto sul vaso.
Lo trovai gia’ con i calzoni calati, circondato da cinque o sei valletti, ciambellani ed altri.
Facemmo conversazione per piu’ di mezz'ora, e pensavo che egli sarebbe stato ancora li’, quando una terribile puzza ci convinse che era tutto finito.
Non manco’ di darci tutti i dettagli e voleva perfino mostrarceli; poi, senza tanti complimenti, coi calzoni calati e col puzzolente vaso in mano, corse dietro a due dei suoi gentiluomini, che se la squagliarono.

Lo storico Ignazio Nigrelli raccontò un’altra storia di cànteri, per la quale invece ‘o Re non si divertì affatto.
Nel 1820 fu obbligato, assieme alla consorte, ad un lungo e faticoso viaggio in carrozza nell’entroterra siciliano, territorio pieno di repubblicani che lo odiavano.
Arrivato a Caltagirone, le Autorità consegnarono pubblicamente e solennemente alla coppia reale un dono di artigianato locale: due enormi e vistosissimi zi’ peppi.
E Ferdinando -dopo aver ringraziato a denti strettissimi- in privato s’imbufalì scrivendo “Questi perfidi repubblicani due càntari m’hanno donato!” – avendo colto perfettamente il sottile e trasversale messaggio d’invito: “ ‘O Re, ma va’ a a caga'"


Edited by Pulcinella291 - 1/5/2019, 18:45
 
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