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| . Lo zampognaro con la zampogna Sono uno zampognaro del Presepe, quello anziano, con la zampogna. Abbraccio la sacca del vento, il grande otre gonfio di fiato, con il trasporto di un amante, e dolcemente stringendola ne traggo sonorità melanconiche e lontane; ricorrenti, come il rimbalzo dei tuoni fra le mie montagne, rassegnate, pensose, come le volute della mia anima incerta e vagabonda. Questa zampogna si, è davvero la mia amante, quella che non ho mai avuta, desiderandola sempre. E' anche l'immortalità della mia vecchiezza. La zoppa, quella mia pecora malnata con una zampa a moncherino, l'amai di più forse grazie proprio a quell'infermità, e che mi fu sempre grata, io sogno, per non averla ammazzata, come è d'uso con le bestie che non reggono la salita, è ora ancora qui fra le mie braccia, pur essendo morta da tanto, assai più viva lei di tante sorelle da tempo passate per il macello. Oggi ricambia le mie cure e mi consola suonando le nenie.
Strana cosa il Destino, mi dico, mentre suono per questo bimbo inerme, che so essere il re del mondo e vedo adagiato sulla paglia, scaldato dal fiato di due bestie amiche. Un re che sorride in una stalla, una Madre bambina, la vecchia pelle di una pecora storpia che gli canta la ninna, un vecchio pastore ignorante che lo adora soffiando nella canna il respiro dei suoi sogni svaniti, e tutto l'universo intorno che si ferma in trepida attesa.
Cosa può esserci di più bello di questa magica notte?Lucio Musto 28 novembre 2013--------------------------------------------- Edited by Lucio Musto - 4/12/2013, 15:55
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