Le stronzate di Pulcinella

la pace di Monaco:il trionfo diplomatico di Mussolini

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/6/2017, 16:00
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,100

Status:


<a href="http://it.tinypic.com?ref=25f3z9u" target="_blank"></

a>

Dall'inizio del 1900 gli italiani si erano abituati alle guerre e alle migliaia di morti che esse comportavano ( 1911-1912 Guerra italo-turca,1915-1918 Prima guerra mondiale,1935-1936 Guerra contro l'Etiopia, 1936 Intervento nella guerra civile di Spagna) per cui salutarono il Duce considerato il salvatore della pace quando, nel 1938 era riuscito a convincere gli interlocutori internazionali a un incontro con francesi ed inglesi e tedeschi circa le rivendicazioni tedesche sulla porzione di territorio cecoslovacco abitato dai Sudeti (popolazione di etnia tedesca).
Una regione della Cecoslovacchia al confine con Austria e Germania era abitata dai cosiddetti Tedeschi dei Sudeti, poichè gia' nel marzo del 1938 il Terzo Reich si era impossessato dell'Austria senza colpo ferire, ora voleva far la stessa cosa solo che Francia e Regno Unito, erano paesi legati diplomaticamente e militarmente allo stato slavo.
Si rischiava quindi una seconda guerra anche se a causa di un perverso gioco di alleanze, la Francia rimase la sola ad aver concordato un patto di solidarietà con i cecoslovacchi in virtù del quale sarebbe dovuta intervenire in caso di attacco tedesco senza provocazione.
D'altra parte nessuna delle potenze dell'Europa occidentale si sentiva preparata alla guerra a causa di una sovrastima della forza militare tedesca; anche Hitler, d'altra parte, sopravvalutava le capacità belliche della Germania e a lungo termine voleva a tutti i costi una guerra di espansione verso l'est che era certo di poter vincere. D'altro canto, quando i generali della Wehrmacht poterono visionare le difese allestite dall'esercito cecoslovacco, si resero conto che la conquista militare dei territori dei Sudeti non sarebbe stata affatto facile.
Dopo giorni di frenetiche trattative, fu costretto ad accettare di discutere del problema nel corso di una conferenza che si sarebbe tenuta a Monaco di Baviera, e a cui, oltre al Führer e al premier britannico Chamberlain avrebbero partecipato il Primo Ministro francese Daladier e Mussolini che godeva comunque di un certo credito agli occhi delle democrazie occidentali e poteva quindi fungere da mediatore (la sua posizione era a Monaco di spicco: tra i tre capi di Stato esteri Mussolini fu il solo a presentarsi a Monaco in compagnia del suo ministro degli affari esteri, Galeazzo Ciano).
Il 30 settembre fu firmato l'accordo. Congiuntamente ad esso furono siglati un annesso, una dichiarazione, una dichiarazione supplementare e la composizione di una Commissione Internazionale, aventi lo scopo di definire l'esecuzione.
Come proposto dal dittatore italiano, l'accordo sanciva il passaggio del territorio dei Sudeti alla Germania, a partire dal 10 ottobre successivo. Questa cessione doveva costare alla Cecoslovacchia la perdita di una superficie di oltre 25.000 km², di una regione ricca di risorse minerarie e di vitale importanza militare, in quanto unico baluardo naturale nei confronti di un'eventuale invasione tedesca. La soluzione era incredibile, dato che l'intera infrastruttura tecnica dello stato (strade, rete elettrica, ferrovie, ecc.), percorreva trasversalmente tutto il paese ignorando completamente qualsiasi barriera linguistica: i Sudeti ed i Cechi avevano passato interi secoli sotto lo stesso tetto, senza che tra loro si fossero sovrapposte frontiere politiche.
Il 30 settembre Hitler e Chamberlain firmarono un ulteriore accordo, impegnandosi a risolvere le dispute future fra Germania e Regno Unito tramite mezzi pacifici, una utopia che poi si confermo' da li' a pochi mesi, quando Hitler decise l'aggressione della Polonia e della stessa Cecoslovacchia.
Ma sia Chamberlain che Mussolini dopo l'accordo fantoccio tornarono in patria osannati da folle che volevano solo la pace e che, al pari del leader inglese e a differenza di quello francese, non si rendevano conto che la guerra era soltanto rimandata.
Il Duce fu accolto da una folla oceanica, acclamato come "angelo della pace"; anche re Vittorio Emanuele III e papa Pio XI si complimentarono con lui. Ma Mussolini non era felice: la sua "nazione guerriera" si mostrava ben poco simile a lui nell'ambizione di gloria sui campi di battaglia.

Video

 
Web  Top
0 replies since 15/6/2017, 16:00   62 views
  Share