Le stronzate di Pulcinella

attori non protagonisti e semplici comparse della II guerra mondiale

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Pulcinella291
view post Posted on 23/3/2014, 09:29 by: Pulcinella291
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POLONIA



Il sacrificio del popolo polacco



russi e tedeschi in Polonia


Quello polacco fu uno dei popoli piu' martoriati della seconda guerra mondiale. Furono circa sei milioni i cittadini che persero la vita divisi equamente tra ebrei e non ebrei . La maggior parte dei civili furono uccisi dalle azioni della Germania Nazista, dell'Unione Sovietica a suo tempo alleati ed intenzionati a spartirsi tutto il territorio polacco.
Dopo l'invasione della Polonia, infatti, il 1º settembre 1939 da parte della Germania e dei loro alleati sovietici il 17 settembre 1939, la Polonia fu divisa fra i due. La Germania si annesse 91.902 km quadrati con 10 milioni di cittadini e il controllo del cosiddetto Governatorato Generale che consisteva in ulteriori 95.742 km con 12 milioni di cittadini. L'Unione Sovietica occupò 202.069 km quadrati con oltre 13 milioni di cittadini.
Ci sono numerose somiglianze fra le due azioni di occupazione, ad esempio il fatto di sparare sui civili e sui prigionieri di guerra. Esaminiamole piu' in particolare.
I Sovietici.


Solamente una piccolissima minoranza di cittadini Polacchi accolse l'invasione sovietica. I sovietici cercarono di distruggere l'autodeterminazione polacca deportando centinaia di migliaia di cittadini polacchi e costringendoli al loro sistema di Governo. sovietici decisero di rimuovere un migliaio di anni di cultura polacca. La lingua polacca venne sostituita nell'uso ufficiale. Le scuole diffusero la propaganda dei Soviet e l'educazione religiosa fu vietata. I monumenti furono distrutti, cambiati i nomi delle strade, chiuse le librerie, bruciate le biblioteche e vennero chiuse le case editrici. Le leggi di censura sovietica furono rigorosamente applicate. Anche il suono delle campane delle chiese fu messo al bando.La tassazione fu alzata, forzando le istituzioni religiose a chiudere. I sovietici rimpiazzarono Zloty polacco con il rublo, applicando un cambio 1:1 molto sfavorevole ai polacchi. Ciononostante la produzione fu forzata a continuare e a vendere a prezzi pre-guerra, permettendo quindi ai soldati di acquistare facilmente beni con il rublo. Interi ospedali, scuole e industrie furono trasferite in URSS.
I sovietici utilizzarono gli stessi metodi di sottomissione utilizzati contro i loro stessi cittadini, in particolar modo quello della deportazione. Nel 1940 e nella prima metà del 1941, i sovietici deportarono più di 1.500.000 polacchi, la maggior parte in quattro deportazioni di massa. La prima deportazione avvenne il 10 febbraio 1940, con più di 220,000 uomini inviati nel Nord della Russia Europea; la seconda tra il 13 e il 15 aprile 1940, con l’invio di 300.000 [- 330.000 principalmente nel Kazakistan; una terza ondata, che ammontava a più di 240.000, forse 400.000 uomini, nel giugno e nel luglio del 1940; la quarta si verificò nel mese di giugno 1941, e riguardò 200.000 persone, tra cui numerosi bambini. Alla ripresa delle relazioni diplomatiche polacco-sovietiche nel 1941, è stato stimato sulla base di informazioni sovietiche che più di 760.000 dei deportati morì, di cui una gran parte erano bambini, i quali ammontavano a circa un terzo dei deportati.



Il massacro di Katyn fu un'altra atrocità commessa dai Russi. una delle pagine più tristi e meno conosciute degli orrori della seconda guerra mondiale ed una delle più imponenti fosse comuni dell'intera Europa, il teatro di un eccidio di proporzioni colossali che ha visto la morte di quasi 22 mila tra ufficiali e cittadini polacchi uccisi a sangue freddo dai soldati dell'Armata Rossa nel 1940. Il massacro rispondeva ad una logica ben precisa di ulteriore indebolimento della Polonia appena asservita. Infatti, poiché il sistema di coscrizione polacco prevedeva che ogni laureato divenisse un ufficiale della riserva, il massacro doveva servire ad eliminare una parte cospicua della classe dirigente nazionale.

I Tedeschi


L'Esercito tedesco fu inviato, come sentenziato da Adolf Hitler poco prima dell'invasione: "con l'ordine di uccidere senza pietà e tregua tutti gli uomini, donne e bambini della razza polacca. I tedeschi vedevano sia i polacchi che gli ebrei polacchi come popolazione ad essi inferiore. I tedeschi condussero massacri ed esecuzioni fin dall'inizio. Si stima che furono condotte 200 esecuzioni al giorno. Tipicamente, le esecuzioni venivano effettuate in un luogo pubblico, ad esempio la piazza del villaggio.





Così come i civili, anche i soldati polacchi venivano massacrati; anche nel primo giorno di battaglia, il 1º settembre, i prigionieri di guerra polacchi vennero uccisi a Pilchowice, Czuchów, Gierałtowice, Bojków, Lubliniec, Kochcice, Zawiść, Ornontowice and Wyry. Oltre 156 città e villaggi furono attaccati dalla Luftwaffe.[ Varsavia soffrì particolarmente della combinazioni di bombardamento aereo e fuoco d'artiglieria che ridusse gran parte del centro storico in macerie. L'Unione Sovietica assistette i tedeschi permettendo loro di usare un radiofaro da Minsk per guidare i loro piani di battaglia.


Durante l'invasione della Polonia (1939), squadre speciali delle SS e della polizia (la Einsatzgruppen) vennero schierate nei territori appena conquistati per arrestare ed uccidere i civili che offrivano resistenza ai tedeschi o quelli che erano considerati capaci di farlo, in base alla loro posizione sociale. Diecimila tra ufficiali del governo, proprietari terrieri, sacerdoti, e membri della classe colta — insegnanti, dottori, giornalisti, ed altri (sia polacchi che ebrei) - vennero uccisi in esecuzioni di massa o mandati in prigione ed in campi di concentramento.Le unità dell'esercito tedesco e le forze paramilitari di difesa del Selbstschutz, composte da cittadini di etnia tedesca (Volksdeutsche) parteciparono ad esecuzioni di civili. Il Selbstschutz, insieme alle unità delle SS, prese attivamente parte agli omicidi di massa di Piaśnica, in cui furono uccisi tra i 12.000 ed i 16.000 civili polacchi. Uno dei casi più noti fu la deportazione in campi di concentramento del novembre 1939 di 180 professori dell'università di Cracovia. Gli occupanti tedeschi lanciarono la AB-Aktion nel maggio 1940, un piano per eliminare la classe colta e quella dirigente.[ Oltre 16,000 di loro trovarono la morte nella sola Operazione Tannenberg:




La chiesa cattolica romana fu soppressa nel Reichsgau Wartheland più duramente che altrove: le chiese vennero sistematicamente chiuse; la maggior parte dei preti venne uccisa, imprigionata o deporatata al Governatorato Generale. I diari del governatore generale dei territori occupati in Polonia, Hans Frank, mostrano come egli pianificasse una "guerra al clero". I tedeschi chiusero inoltre i seminari ed i conventi e perseguirono i monaci e le suore. Tra il 1939 ed il 1945 vennero uccisi circa 2,801 membri del clero polacco (in tutta la Polonia); di questi, 1926 in campi di concentramento (798 di loro a Dachau).
Centootto di loro vengono ricordati come beati martiri, Massimiliano Maria Kolbe come santo.


Padre Kolbe fu un sacerdote polacco, frate francescano conventuale, che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz .Vi giunse il Il 28 maggio 1941 dove venne immatricolato con il numero 16670 e addetto a lavori umilianti come il trasporto dei cadaveri.


Venne più volte bastonato, ma non rinunciò a dimostrarsi solidale nei confronti dei compagni di prigionia. Nonostante fosse vietato, Kolbe in segreto celebrò due volte una messa e continuò il suo impegno come sacerdote.
Alla fine del mese di luglio dello stesso anno venne trasferito al Blocco 14 e impiegato nei lavori di mietitura. La fuga di uno dei prigionieri causò una rappresaglia da parte dei nazisti, che selezionarono dieci persone della stessa baracca per farle morire nel cosiddetto bunker della fame.
Quando uno dei dieci condannati, Francesco Gajowniczek, scoppiò in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalle file dei prigionieri e si offrì di morire al suo posto.
Il dialogo con il comandante del campo:
Un uomo esce dalle fila - numero 16670 - e con passo deciso si presenta
"Cosa vuole da me questo sporco polacco?"
"Vorrei morire al posto di uno di quelli"
"Perché?"
"Sono vecchio, ormai, e buono a nulla - La mia vita non può più servire gran che."
"E per chi vuoi morire?"
"Per lui, ha moglie e bambini"
"Ma tu chi sei?"
"Un prete cattolico" P. Massimiliano Kolbe - n° 16670 - dice semplicemente "un prete" per offrire a "testa di mastino"(così era chiamato il comandante) un valido pretesto che giustificasse quel suo ritorno su una decisione già presa.
"Accetto: il 16670 sostituisce il 5659. Tutto è a posto. I conti tornano."
In modo del tutto inaspettato, lo scambio venne concesso: i campi di concentramento erano infatti concepiti per spezzare ogni legame affettivo e i gesti di solidarietà non erano accolti con favore. Kolbe venne quindi rinchiuso nel bunker del Blocco 13. Dopo due settimane di agonia senza acqua né cibo la maggioranza dei condannati era morta di stenti, ma quattro di loro, tra cui Kolbe, erano ancora vivi e continuavano a pregare e cantare inni a Maria.
La calma professata dal sacerdote impressionò le SS addette alla guardia, per le quali assistere a questa agonia si rivelò scioccante. Kolbe e i suoi compagni vennero quindi uccisi il 14 agosto 1941, vigilia della Festa dell'Assunzione di Maria, con una iniezione di acido fenico. Il loro corpo venne cremato il giorno seguente, e le ceneri disperse.
All'ufficiale medico nazista che gli fece l'iniezione mortale nel braccio, Padre Kolbe disse: «Lei non ha capito nulla della vita...» e mentre l'ufficiale lo guardava con fare interrogativo, soggiunse: «...l'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!». Le sue ultime parole, porgendo il braccio, furono: «Ave Maria».
Fu lo stesso tenente medico nazista che raccontò dopo alcuni anni questo fatto, che fu messo agli atti del processo canonico.


Francesco Gajowniczek riuscì a sopravvivere ad Auschwitz. Tornato a casa, trovò sua moglie viva, ma i suoi due figli erano rimasti uccisi durante un bombardamento russo. Morì nel 1995.







Continua

Edited by Pulcinella291 - 24/3/2014, 08:49
 
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