Le stronzate di Pulcinella

attori non protagonisti e semplici comparse della II guerra mondiale

« Older   Newer »
  Share  
Pulcinella291
view post Posted on 1/4/2014, 07:44 by: Pulcinella291
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,104

Status:


Donna Rachele, la moglie contadina



Nasce a Salto, in Romagna, l'11 del 1890. Ultima di cinque sorelle, era di umilissime origini essendo figlia di contadini. Frequentò la scuola elementare dove incontrò per la prima volta Benito che, maestro elementare, sostituiva talvolta la madre, Rosa Maltoni. All'età di otto anni rimase orfana di padre: cominciò così per la sua famiglia un periodo di estrema miseria, umiliazione e fame.Si trasferirono a Forlì, dove Rachele andò a servizio in alcune ricche famiglie. Nel 1909, Benito convocò suo padre Alessandro Mussolini e la madre di Rachele, entrambi rimasti vedovi, comunicando loro che Rachele e lui avevano intrapreso una stabile relazione e, indicando la giovane con una rivoltella in mano, minacciò di uccidere lei e sé stesso se non avesse ottenuto il permesso di sposarla. In seguito, durante e dopo il ventennio fascista, convisse con Mussolini fin dal gennaio 1910 a Forlì e ne ebbe una figlia, Edda, prima del matrimonio, quindi illegittima secondo la legislazione dell'epoca. Fu registrata all'anagrafe come figlia di Mussolini e di madre ignota, anche se in alcune versioni storiche è il padre di Edda ad essere ignoto in quanto Mussolini non credeva nello stato e quindi non firmò all'anagrafe, contrassegnando il padre di Edda come ignoto.
Benito Mussolini sposò poi Rachele una prima volta con rito civile il 16 dicembre 1915 durante una degenza come ferito di guerra all'ospedale di Treviglio ed una seconda volta con rito religioso nel 1925, quando era ormai presidente del Consiglio.La coppia ebbe cinque figli:

Edda (1º settembre 1910 - 9 aprile 1995)
Vittorio (27 settembre 1916 - 13 giugno 1997)
Bruno (22 aprile 1918 - 7 agosto 1941)
Romano (26 settembre 1927 - 3 febbraio 2006)
Anna Maria (3 settembre 1929 - 25 aprile 1968)
Nata contadina e analfabeta, pratica e sbrigativa, donna Rachele raduna tutta la paccottiglia dei riconoscimenti ottenuti dal marito: le targhe, le coppe, le medaglie; ori e argenti che fa fondere per ricavarne il denaro con cui poi compra una «cucina economica. Era cresciuta a fianco del marito, pur tenendosi apparentemente al di fuori della politica e della società del potere fascista, ma un certo peso lo ebbe certamente.
Fu forse lei far cadere Leandro Arpinati, il pontefice nero,per essersi opposto a concedere la gestione delle Terme di Castrocaro al candidato voluto da lei stessa, Starace cadde perché lei denunciò al duce che in tempo di guerra mandava l' attendente a passeggiare i suoi cani al parco.
Detestava il genero Ciano (forse anche perché sapeva molte cose) e spietatamente lo volle morto, condividendo la mancata concessione della grazia, peraltro negata soprattutto dai tedeschi. Si sa anche che aveva una personale polizia, ossia una rete privata di informatori romagnoli, mezzo parenti e mezzo profittatori, i quali la tenevano al corrente di tutti i retroscena del regime; e non si capisce perché lo facesse, se i compiti da lei sempre rivendicati erano quelli di tirare la sfoglia, di allevare le galline a Villa Torlonia e di tenere unita una famiglia con un capo invisibile, deificato e puttaniere, una figlia ribelle e quanto a sesso presto postasi sulle orme paterne, anche lei per vendetta.Molte fonti concordano nell'affermare che Donna Rachele avesse un temperamento severo e autoritario, a volte anche più del marito, inoltre negli ultimi mesi del 1943 andava ogni sera a colloquio per due ore con Buffarini Guidi, ministro dell'Interno della Repubblica Sociale Italiana, chiedendogli più severità al fine di ristabilire l'ordine interno. Sapeva della relazione di suo marito con la Petacci che chiamava "quella donna "ma pare che avesse per lei una sorta di rispetto. Da buona romagnola dagli impulsi forti e dalle decisioni senza appello, capiva quello che Claretta aveva dovuto affrontare. E il fatto che, pur avendone la possibilità, non si fosse sottratta all’esecuzione, in una certa misura mitigava il suo risentimento.
Non una semplice comparsa,Donna Rachele , ma un'attrice non protagonista.


Claretta :la sua morte fu il riscatto di amore clandestino



Fu per molti ritenuta la puttana del duce, e , forse, senza quella morte cosi' atroce, sarebbe stata ricordata come una delle tanti amanti del dittatore, una bella , raffinata e giovane amante di un uomo molto piu' anziano. Ma l'essersi sacrificata assieme al suo amato Ben, mentre avrebbe potuto salvarsi, Claretta salvo' la sua figura e riscatto' la banalita' di un amore proibito. Senza il suo sacrificio, la Petacci sarebbe stata una comparsa manco citata nei titoli di coda del film della seconda guerra e nella Storia d'Italia.
Sarebbe passata quasi inosservata , ricordata, forse, per la sua lussuosa villa sulla Camilluccia , o per la scia di profumo che lasciava al suo passaggio, nulla piu'. Come dice il giornalista Mauro Mazza:"Quella morte per amore , solo per amore , la fece ingombrante e d’improvviso così grande, costituendo una vergogna per la memorialistica resistenziale ricordare che , insieme al dittatore, fu assassinata una donna senza colpa alcuna” Con quella morte, Claretta aveva dimostrato che il suon amore non era una buffonata e si era presa la rivincita sui gerarchi, che l’avevano sempre detestata , odiata , ritenendola un’intrigante e un’approfittatrice , una sorta di Pompadour in sedicesimo, corresponsabile di molte decisioni sballate del duce, mentre in realtà Mussolini non confidò mai nulla dei segreti di Stato alla propria amante , e le rarissime volte in cui lei intervenne in questioni politiche che non conosceva la zittiva bruscamente dicendole in modo assai poco elegante: “Clara, non dire coglionerie”.
Era riuscita ad avvicinarlo in una soleggiata giornata d'aprile , sul lungomare di Ostia, accompagnata dal suo fidanzata. Finalmente era riuscita a parlare a quell'uomo che lei riteneva, come tante donne di allora, un demiurgo, il salvatore di un'Italia uscita dalla prima guerra con le pezze al culo. Cosi' comincio' la sua storia d'amore e cosi' fini' tragicamente:






continua

Edited by Pulcinella291 - 2/4/2014, 08:53
 
Web  Top
23 replies since 19/3/2014, 09:24   8074 views
  Share