Le stronzate di Pulcinella

UNA BELLA NOTIZIA - 2 -, "Il mio desiderio di oggi" da Giovanni Keller

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view post Posted on 25/3/2015, 11:51
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Licola 25/3/2015





Racconto-217



A casa di Onofrio c’ero andato per un motivo ben preciso, prendere il vino da portare a Civitavecchia. Dopo i convenevoli di rito, le chiacchiere, il caffè, le notizie del figlio, i ragguagli sulle nostre famiglie, don Vincenzo si attivò con i figli per prendere una damigiana di cinquantaquattro litri di vino rosso. Io spostai la mia Cinquecento che all’uopo avevo munito di portapacchi, nei pressi del “cellaro”. Quindi don Vincenzo, Ciccillo, Mimì e io sollevammo la damigiana sul tetto della macchina. Per fermare bene il bagaglio decisi di spostare la Cinquecento da quel posto e feci lentamente marcia indietro. Non vidi assolutamente un filo di ferro teso per stendere i panni e quasi messo a bella posta all’altezza del collo della damigiana che ovviamente ne rimase impigliato e trascinò tutto a terra. Non è difficile immaginare quale fosse il mio stato d’animo nel vedere cinquantaquattro litri di vino inzuppare il terreno, per giunta era la prima volta che mi recavo presso di loro e non avevo ancora familiarità né confidenza. Scesi dall’auto con un’espressione che doveva essere tutto un programma. Don Vincenzo col sorriso sulle labbra, accompagnato dal riso degli altri componenti della famiglia, con grande naturalezza mi disse: “Il vino fa salute”, poi rivolto ai figli: “Guagliù, pigliate n’ata damigiana.”

Che persona don Vincenzo, un’altra perla che ho incontrato sul mio cammino.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 25/3/2015, 11:55
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Mi pareva di essere vicino a capire, senza riuscire però a capire, come capita di essere vicini a ricordare e non riuscire a ricordare.
Edgar Allan Poe

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CITAZIONE (Lucio Musto @ 12/3/2015, 19:00) 
Giovanni è un mio amico di vecchia data (una quarantina d'anni più o meno).
Tre anni fa si ripromisi di scrivere ogni giorno un pensiero, un aforisma, un ricordo, una citazione da condividere coi suoi amici,
e con chi ne avesse fatto richiesta. Io chiesi a Pulcinella di poterlo riportare anche qui a beneficio degli utenti che volessero
approfittare delle "perle" di Giovanni e fui accontentato.

Giovanni, che considera questo suo lavoro anche un impegno spirituale, è venuto meno un solo giorno, giustificatamente,
perché bloccato in sala operatoria da un intervento chirurgico.
A me sembra questa una bella testimonianza di fermezza, ma non avevo dubbi, non mi aspettavo di meno da "baffo 'e fierro!".

Un bell'esempio di fermezza e di costanza, sì.
 
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view post Posted on 26/3/2015, 11:37
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Licola 26/3/2015



Parerga e paralipomeni-19a



Guardando dal balcone di casa mia a Fuorigrotta, sulla sinistra sorgeva un edificio lungo una quarantina di metri ed alto circa dodici metri, la facciata, tranne i due portoni a destra ed a sinistra, non aveva aperture, in alto una fila di fori rettangolari che richiamavano i merli di una torre e sul frontespizio un bassorilievo in cemento che rappresentava una scena sportiva con giocatori di Pelota. Era un palazzetto dello sport, realizzato nel peggior stile fascista, in cui si svolgevano partite di “Pelota basca”. Questo antico gioco spagnolo veniva utilizzato per fare scommesse a totalizzatore. Due squadre, i cui giocatori impugnavano un cesto a forma di falce, poste di fronte ad una parete sparavano la palla a velocità notevole per far sì che gli avversari non riuscissero a prendere il rimbalzo. Avendo questo posto sotto casa, qualche volta la sera scendevamo mio fratello ed io, con papà e ci accomodavamo nel piccolo parterre per seguire le partite. Ci capitava anche di fare delle piccole scommesse ma in tutto avremmo vinto un paio di volte. C’era, inutile dirlo, un ambientino: qualche delinquentuccio locale, qualche giovane che veniva a perdere un po’ di tempo sperando di raggranellare qualcosa e soprattutto derelitti di mezz’età che sognavano di cambiare il corso della loro vita con misere puntate. Erano soprattutto questi ultimi che mi colpivano: barbe incolte, volti scavati rubizzi o pallidi, vestiti in modo approssimativo ma soprattutto espressioni vuote di persone sconfitte che continuavano a giocare pur avendo perso le speranze.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 28/3/2015, 10:13
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Licola 28/3/2015



Parerga e paralipomeni-19b



Non mancava il tifo. Mi risuona ancora il rimbombo della palla che picchiava sulla parete seguito dalle urla degli spettatori che imprecavano o incitavano chiamando per nome i giocatori, anch’essi, “umanità varia”, di giorno facevano altri mestieri e di sera cercavano di “arrotondare” con la “pelota”. Col tempo si cambiò il tipo di gioco e quei giocatori che impugnavano il cesto cambiarono anch’essi attrezzo, questa volta usavano un tamburello incordato a mo’ di racchetta e giocavano l’uno contro l’altro cercando di fare punti per la classifica finale sulla quale si scommetteva. Fu inserito al centro della rete che divideva in due il campo di gioco, un disco che, se colpito dalla pallina, si abbatteva facendo esplodere un colpo e dando due punti di bonus al giocatore. Gli incitamenti erano forsennati ed il frastuono assordante: “Spara! Spara!”, “Vai Lenci”, “Forza Passetto”, “Basile sì na latrina!” Una sera studiavamo il tabellone dei giocatori e facevamo qualche puntata ma niente, perdevamo sempre. Nel fare la fila al botteghino che prendeva le giocate, notammo un anziano appuntato dei carabinieri dall’aspetto trasandato e dallo sguardo perso dietro le speranze di vincita, giocare e vincere e di nuovo giocare e vincere ancora. Decidemmo allora di seguirlo con discrezione e senza dare nell’occhio fare le stesse sue giocate. È il caso che ve lo dica? Da quel momento il carabiniere non vinse più.



Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 29/3/2015, 07:45
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Licola 29/3/2015





Racconto-219



In caserma oramai mi ero ambientato ed ero ben inserito, con i superiori avevo un rapporto tranquillo e con i soldati c’era una sorta di familiarità amichevole che rimaneva però nell’ambito del rispetto. Mi ero prefisso di evitare di infliggere punizioni ed, a dire il vero, la cosa non mi riusciva difficile. La mancanza di rispetto delle regole si concretizzava in peccati veniali la cui condanna sarebbe servita solo a predisporre il trasgressore a ripetere la violazione se non altro per provocazione verso l’autorità. Una sera, ero ufficiale addetto al controllo della libera uscita, dovevo andare in giro per Civitavecchia e controllare che i soldati si comportassero bene, che tenessero un contegno che non gettasse discredito sulla caserma. Il comandante di compagnia mi avvisò che il vicecomandante della caserma, un tenente colonnello tosto che si atteggiava a duro, pretendeva per il giorno dopo sulla sua scrivania dei biglietti di punizione da parte dell’ufficiale alla libera uscita perché riteneva assurdo che non si riscontrassero comportamenti scorretti in un’intera serata da parte della truppa. Non mi persi d’animo e pur di tener fede all’impegno preso con me stesso, preparai una piccola relazione nella quale specificavo che nonostante avessi riscontrato piccole infrazioni, avevo ritenuto opportuno eseguire richiami verbali senza bisogno di dover ricorrere ad ulteriori sanzioni. La cosa andò bene e fu accettata senza rimostranze da parte del vice comandante.

Anche quella volta me l’ero cavata.



In quest’inizio di primavera viviamo la festività de “la domenica delle palme”; è una festività festosa, ogni anno rivivo l’immagine dei fanciulli che agitano i rami d’ulivo al cospetto di Gesù che procede su di un asino. È un’immagine delicata e gioiosa, mi riporta all’allegria infantile. Mi auguro che questa emozione sia provata anche da voi per poter condividere la pace che essa ci dona, soprattutto con quelli che ci sono più vicini.

Buona domenica delle palme ed un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 30/3/2015, 10:14
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Licola 30/3/2015





Compito a casa



Nei certificati di nascita è scritto dove e quando un uomo viene al mondo, ma non vi è specificato il motivo e lo scopo.
Anton Čechov




È il primo compito che ci viene assegnato, il compito di riempire la casella relativa al motivo ed allo scopo della nostra vita ed è un compito che dovremmo cercare di portare a termine prima che essa abbia termine.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 31/3/2015, 09:04
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Licola 31/3/2015





Racconto-220



Appena potevo andavo a Roma e mi riempivo gli occhi e l’animo della sua bellezza. Castel Sant’Angelo mi affascinò e piazza Navona mi prese il cuore. Nacque allora quella voglia di vivere le strade e le piazze di Roma che, allora inconsapevole, avrei rivissuto anni dopo. In caserma non mi lasciavo sfuggire le occasioni di pilotare qualche mezzo corazzato, in particolare il VTT 113, dove per VTT si intendeva veicolo trasporto truppa. Era un parallelepipedo, una specie di scatoletta corazzata in grado di guadare piccoli corsi d’acqua, molto manovrabile ed agile, divertente da pilotare. La prendevo come un gioco ed i soldati apprezzavano in me l’ufficiale che si divertiva a scherzare con loro e per farmi un complimento dicevano che ero “ginnico”, aggettivo che si usava in contrapposizione a “firmaiolo”. Il tenente Keller era “ginnico” perché sapeva come comportarsi e soprattutto non essere troppo opprimente ed assillante con loro. Quando c’era un contingente che finiva il periodo di ferma, i congedanti organizzavano una cena di saluto alla quale invitavano qualche ufficiale e qualche sottufficiale. Nel periodo in cui ho prestato servizio al primo reggimento si sono congedati due contingenti ed io ho partecipato a due cene di congedo. In particolare ricordo che alla fine di una di queste due, dovevamo riprendere il pullman per rientrare in caserma e un ragazzo, parecchio alticcio, si rifiutava di salirvi, non c’era verso, nessuno riusciva a convincerlo. Non mi persi d’animo: “Panariello, ah… ttenti! Panariello, avanti marsc! Front a destr, destr!” e continuando ad urlare comandi lo condussi dritto dritto nel pullman.

La spensieratezza.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 1/4/2015, 10:59
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Informazione

questo thread si interrompe qui per non appesantire la gestione
gli interventi coninuano su


Una bella notizia - 3 -

qui

#entry572033268

 
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