Le stronzate di Pulcinella

quasi tutti i proverbi veneti piu' belli

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view post Posted on 23/8/2011, 12:25
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Pulcinella291 Forum

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proverbi-veneti


A l'amigo pela el figo, al nemigo el pérsego
All'amico pela il fico e al nemico la pesca

A lavar la testa a l'aseno, se perde aqua e anca saon.
A lavar la testa al molton, se perde aqua e anca saon.
A lavar la testa all'asino (al montone) si perde acqua e sapone.

Amor de fradei, amor de cortei.
Amore tra fratelli è amore di coltelli.

A magnar massa puina, tanto no se camina.
Mangiando troppa ricotta non si cammina.

A la candelora de l'inverno semo fora, ma se tira piova e vento en te l'inverno semo dentro ancora.
Alla Candelora (corrisponde al 2 febbraio) finisce l'inverno, ma se piove o c'e' vento l'inverno durera' piu' a lungo.

Anguria e molon tutto par la so stajon.
Anguria e melone tutto per la sua stagione.

Anara lessa e bigolo tondo, a la sera contenta el mondo.
Anitra lessa e spaghetti, alla sera rendono felice.

A oselo ingordo ghe crepa el gosso.
all'uccello ingordo si rompe la gola.

A pianto de dona e a sudor de cavalo, badaghe poco.
Al pianto delle donne e al sudore del cavallo non si deve badare molto'

Aqua turbia no la spécia
L'acqua sporca non riflette

A Santa Lussia el fredo strussia
A Santa Lucia il freddo si fa avvolgente

A ridare de venere, se pianse de domenega
A ridere di venerdi, si rischia di piangere di domenica

A tola e in leto no se porta rispeto
A tavola e a letto non si fanno complimenti

A on scalin a la volta se fa la scala
Un scalino alla volta e si sale la scala

B [modifica]Batar le nose, tendere le tose, spalar la neve e copar la gente xe laori che no serve a gnente.
Tirar giù le noci dall'albero, far la guardia alle ragazze, spalare la neve e uccidere la gente sono lavori che non servono a nulla.

Bele da xovene, sbeteghe da vece
Belle da giovini, bisbetiche da vecchie

Bona gente e tenporai, dai monti no vien mai.
Buona gente e temporali, dalle montagne non arrivano.

Bon vin fa bon sangue
Il vino buono fa bene al sangue (si intende anche l'umore)

Bruti in fasse, bei in strasse
Brutti appena nati, belli da grandi

Butar l'è parente de pianzar.
Buttare è parente del piangere.
C [modifica]Carta canta, vilan dorme.
Quel che è scritto è quel che vale, mentre il contadino (che normalmente non sapeva scrivere) dorme.

Carta in tola, no se discola.
La carta da gioco quando tocca il tavolo, non si toglie.

Caval che vinse, no se canbia.
Cavallo vincente non si cambia.

Chi cambia munaro cambia ladro.
Chi cambia mugnaio cambia ladro.

Chi varda la luna casca nel fosso.
Chi guarda la luna cade nel fosso.

Ci mal capise, pezo risponde.
Chi mal capisce, peggio risponde.

Ci more el mondo lassa, ci resta se la spassa.
Chi muore lascia l'eredità, chi resta se la spassa.

Ci nasse aseno non more mia caval.
Chi nasce asino non muore cavallo.

Ci nasse sfortunà ghe pioe sul cul anca a star sentà.
Chi è sfortunato, gli piove sul culo anche da seduto.

Chi no pissa in compagnia, xè on ladro o l'xè na spia.
Chi non fa pipì (NDR c'è anche la versione più pudica del chi non mangia) con gli altri o è un ladro o è una spia.

Chi desfa bosco e pra', se fa dano non lo sa.
Chi rovina il bosco o il prato, non sa se sta facendo danni.

Chi no se contenta de l'onesto, perde el manego e anca el sèsto.
Chi non si accontenta del giusto perde il manico e anche il cesto.

Ci semena vento, cata sù tempesta.
Chi semina vento raccoglie tempesta.

Chi pissa contro vento, el se bagna le braghe.
Chi fa pipì controvento, si bagna i pantaloni.

Chi rompe el vecio paga el novo.
Chi rompe il vecchio ripaga con il nuovo.

Chi va all'osteria perde el posto o la partìa.
Chi va al bar perde il posto o la partita.

Chi vive sperando, more cagando.
Chi vive nella speranza muore "nella merda".

Co el cavejo tira al bianchin lassa la dona e tiente el bon vin.
Quando i capelli cominciano a imbiancare, lascia la donna e datti al vino.

Co i nasse i xé tuti bei, co i se sposa i xé tutti siori, co i more i xé tuti santi.
Quando nascono sono tutti belli, quando si sposano sono tutti ricchi, e quando muoiono sono tutti santi.

Co l'aqua toca al culo, s'impara a noare.
Quando l'acqua tocca il sedere, si impara a nuotare.

Come ai mussi a piova.
Come la pioggia agli asini.(NDR agli asini la pioggia non fa nulla in particolare)

D
Da cavalo e da mulo sta tre passi lontan dal culo
Dal cavallo e dal mulo, stai tre passi di distanza

Dai venti ai trenta el va ch'el spaventa, dai trenta ai quaranta qualche volta el se incanta; dai quaranta in su el vien co'l vol lu
Dai venti ai trenta va che spaventa, dai trenta ai quaranta qualche volta si inceppa: dai quaranta in poi viene quando decide lui

Da quei segna' da Dio staghe sinque passi indrio, e dal soto ... oto
Dalle persone segnate da Dio stai cinque passi dietro, e dallo zoppo stai a otto

De fine aprile, voja o no voja, i alberi ga la foja
Dalla fine aprile, che si voglia o no, gli alberi hanno le foglie

De vènere e de marte, no se sposa, no se parte e non se inissia l'arte
Di venerdi' e di martedi' non ci si sposa, non si parte e non si da inizio alle cose

Dise la tera a l'omo, quando son bagna' lasseme stare che son mala'
Dice la terra all'uomo, quando son bagnata lasciami stare che sono ammalata

Do femene e na séola fa un marcà".
Due donne e una cipolla fanno un mercato.

Done e bacalà mai pestà assà
Donne e baccalà non sono mai battute abbastanza

Done e scale, mai voltarghe le spale
Donne e scale, mai girargli le spalle

Dio te lassa far, ma no strafar
Dio ti lascia fare ma non strafare

Doe se magna in tri, se magna anca in quatro.
Dove si mangia in tre, si mangia anche in quattro.

Dopo la cinquantina prega Dio Che vegna matina.
Dopo la cinquantina prego Dio che venga mattina

Dove el cor tira, le gambe porta
Dove tira il cuore, le gambe ti portano

E [modifica]El capel del prete el ga tre punte: una a levante, una a ponente, e l'altra per ciavar la pora gente.

Il cappello del prete ha tre punte, una a Est, una a Ovest e l'altra per fregare la gente povera.

El contadin che vende luame, compra peoci.
Il contadino che vende letame, compera pidocchi.

El diavolo no'l vol scoltar quiàbita.
Il diavolo non vuole ascoltare esorcismi.

El male vien a stari e el va a onse.
Il male arriva a stari (unità di misura per i cereali indica una grossa quantità) e se ne va a once.

El savio no sa gnente, l'inteligente sa poco, l'ignorante sa tanto, el mona sa tuto!
Il saggio non sa niente, l'intelligente sa poco, l'ignorante sa tanto, l'imbecille sa tutto.

El sol de inverno l'è come la bela siera dei veci.
Il sole d'inverno è come i bei visi (di colorito sereno) delle persone anziane.

El can de tanti paroni el more de fame.
Il cane che ha tanti padroni muore di fame.

F [modifica]Fa de pi el prete e la perpetua, che el prete da solo.
Fan di più il prete e la perpetua che il prete da solo.

Fa pi bacan, el caro vojo de quelo pien.
Fa piu' rumore un carro vuoto che quello pieno

Fin a la bara, se impara.
Si possono imparare cose nuove, fino all'ultimo giorno.

Fare e disfare xe tuto on laorare.
Fare e disfare e' tutto un lavorare

Finché l'alto se china, el basso liga la fasina.
Mentre l'alto [di statura] si china, il basso lega la fascina.

Fra le piegore, ale volte, sta' sconto el lupo
Tra le pecore, a volte si nasconde il lupo

G
Grazie, prego; del to grazie me ne frego. Mi dela to malcreanza me grato la me pansa.
Grazie, prego; del tuo grazie me ne frego. Io della tua malcreanza mi gratto la mia pancia.

Gnente fa ben par i oci
Niente fa bene per gli occhi

I
I butini sensa denti, i gà fredo de tuti i tenpi.
I bambini senza denti [ancora piccoli], hanno sempre freddo.

I Dotori i vive con la carne malà; i avocati co la carne rabià; i preti co la carne morta.

I Dottori vivono delle persone ammalate, gli avvocati delle persone arrabbiate e i preti di quelle morte

In casa de galantomeni prima le done e dopi i omeni
In casa di gente per bene prima le donne e dopo gli uomini

I omeni i xe come i cöpi, i sè dàa da bevare l'un con l'altro
Gli uomini sono come le tegole, si danno da bere l'un con l'altro


I omeni par la parola, e i aseni per la cabesa.
Gli uomini [si prendono] per la parola, gli asini per la cavezza.

I proverbi i xe la sapienza de l'omo
I proverbi sono la sapienza dell'uomo

I salgári no fa pèri festari
I Salici non fanno pere (una qualita' locale)

I schéi dei poareti e le bale dei can le xè le robe pì in vista.
I soldi dei poveri e le palle dei cani sono le cose più in vista.

I sordi i xe sospetosi e i orbi i se permalosi spece se i xe morosi
I sordi sono sospettosi, e gli ipovedenti sono permalosi specie se sono fidanzati

I nespoli i se magna co i xe nissi
Le nespole si mangiano quando sono mature

I ultimi sarà i primi... se i primi i gà creansa
Gli ultimi saranno i primi, .... se i primi hanno buona educazione.

L
L'altessa l'è sa mesa belessa.
L'altezza è metà bellezza.

L'aqua smarsisse i pali
L'acqua marcisce i pali

La boca non l'è straca se non la sa de vaca.
Il pasto dovrebbe finire con un pezzetto di formaggio.

La luna l'è busiara: quando l'è a forma de di la crese, quando l'è a forma de ci la decrese.
La luna è bugiarda: quando è a forma di 'D' cresce, quando è a forma di 'C' decresce.

La palestra non l'è mia come la strada.
La palestra non è come la strada.

La prima galina che canta la ga fato l'ovo
La prima gallina che canta ha fatto l'uovo

La prima piova d'agosto rinfresca el bosco
La prima pioggia d'agosto rinfresca il bosco

La rason la xe dei mussi
La ragione e degli asini

Le bronse querte xe quele che scota de piu'
Le braci coperte (sotto la cenere) sono quelle che scottano di piu'

Le ciese le xe fate: co le ciacole dei siöri, co le besteme dei murari e co i schei dei poareti
Le chiese sono fatte: con le chiacchiere dei ricchi, con le bestemmie dei muratori e con i soldi dei poveri

L'erba miseria, dove che la va la taca
L'erba miseria dova va, attacca

L'epifania vol dire che le feste le va via
L'epifania vuol dire che sono finite le feste

Le vacche pissa, i manzi sbrissia, e i bo veci tira
Le vacche pisciano, i manzi scivolano, e i vecchi buoi tirano

L'ista' de San Martin, dura tre di' e on pochetin
L'estate di San Martino dura tre giorni e poco ancora

Lodate cesto, che te ghe un bel manego. (Modo di dire)
Lodati cesto, che hai pur sempre un bel manico.
Detto a chi pecca di presunzione.

L'anguria la xe come la mojer: te te acorxi che la xe bona solo dopo che te la ghe verta
L'anguria e' come la moglie: sai che e' buona solo dopo che l'hai aperta

M
Marso suto e april bagnà fa tanto ben al semená
Marzo asciutto e aprile bagnato fa molto bene alla semina

Massa fiori sul pomaro, s'in maura solo un paro
troppi fiori sul melo, se ne maturano solo un paio

Mejo fidarse de na dona, che de un omo sensa peli
Meglio fidarsi di una donna, che di un uomo senza peli

Mejo frustar le scarpe pitosto dei nisoli
Meglio logarare le scarpe che le lenzuola

Minestra riscalda' la par de bojo e la xe giassá
Minestra riscaldata, sembra bollente ma é ghiacciata

Morte de can, salute de pegora.
Morte di cane, salute di pecora.

Montagna scura piova sicura.
Montagna scura pioggia sicura.

Morto on papa, i gh'in fa n'altro
Morto un Papa, ne fanno un altro

N [modifica]Na dona butà e un palo in pìe tien su qualunque peso
Una donna stesa, e un palo in piedi, reggono qualsiasi peso

Na sësta dura tre ani, on can dura tre sëste, on cavalo dura tre can e on omo dura tra cavai
Una cesta dura tre anni, un cane dura tre ceste, un cavallo dura tre cani, e un uomo dura tre cavalli

Na società se fa in numero dispari, tre iè massa.
Le società si fanno con un numero [di soci ] dispari, in tre si è troppi.

Ndando in xo ogni santo juta
Quando si va giu' per la china ogni Santo puo' aiutare

Nel sbrissiar no ghe xe ritegno.
Nello scivolare non c'e' ritegno

Nel grande ghe sta el poco e anca el tanto.
Nel grande ci sta il poco ed anche il tanto.

Neve marsolina dura da sera a la matina
Neve di marzo dura dalla sera alla mattina

No ghe né re né papa, che no la fasa.
Non c'è né re né papa, che non la faccia [che non vada di corpo].

No ghe sponsar che straca.
Non c'è riposare che stanchi.

Non se ghe dise binda a na vaca, se no la ga almanco na maceta
Non si chiama una mucca maculata, se non ha almeno una piccola macchia

No se dise vaca mora, se non la gà almanco un pel.
Non si dice mucca nera, se non ha almeno un pelo [nero].

Non se pol indrissarghe le gambe ai can
Non si puó raddrizzare le gambe ai cani

Non son mia nato imparato, però imparo in pressia.
Non posso sapere tutto, però imparo in fretta.

No la dura da Natale a San Stefano
Non dura da Natale a Santo Stefano




O
Ogni giorno nasse on cuco, beati chi se lo cuca
Ogni giorno nasce uno sciocco, beato che se lo prende

Ogni putin el riva col so fagotin.
Ogni bambino arriva con il suo fagottino.

Ora che l'aqua la suga el fien, uno de montagna el fa del ben.
Un montanaro farà del bene quando l'acqua asciugherà il fieno.

O magnar sta minestra o saltar da la finestra
O si mangia la minestra o si puo uscire dalla finestra

On colpo core el can, on colpo core el lievore
Una volta corre il cane e una volta la lepre

P [modifica]Chi in parentela non furiga in paradiso non rosega
Chi non ha tresche con parenti in paradiso non mangia

Pan e nose magnar de spose
Pane e noci mangiare di donne

Pan roverso su la tola ciama carestia.
Il pane girato a rovescio in tavola porta carestia.

Pàpa e persegari no i pol durare pi de venti ani
I papi e i peschi non possono durare piu' di vent'anni

Par arare ghe vole do esse: suto e sötto
Per arare ci vogliono due esse: asciutto sotto

Par farghela a on furbo, ghe vole on furbo e meso
Per freghare un furbo ci vuole un furbo e mezzo

Par la compagnia se ga sposá anche on frate
Per la compagnia si e' sposato anche un frate

Par le vedove qualunque omo es xé belo
Per una vedova qualunque uomo e' bello

Par negarse se va nel mar.
Per annegare si va in mare.
Invito a scegliere la persona specializzata.

Par no farse comandare el tempo xé restà da maridare
Per non farsi comandare il tempo non si e' mai sposato

Par star ben no bisogna aver bisogni
Per stare bene non bisogna avere bisogni

Pecà confessà, mèso perdonà
Peccato confessato, mezzo perdonato

Per pagar e morir, ghè senpre tempo.
Per pagare e per morire c'è sempre tempo.

Pèso el tacon del sbrego
peggio il rattoppo che la rottura

Pignatin picenin, poche pape ghe stà.
In una piccola pignatta ci sta poca pappa.

Pitosto de pèso, mario vecio
Piuttosto di peggio, marito vecchio

Pitosto de gnente, mejo pitosto
Piuttosto di niente, meglio piuttosto

Pitosto de laorar de gusto, l'è mejo magnar sforsai.
Piuttosto di lavorare volentieri è meglio mangiare sforzandosi.

Pitosto de un funeral col sol, l'è mejo un matrimonio co l'aqua.
Piuttosto di un funerale con il sole, è meglio un matrimonio con l'acqua.

Q [modifica]Quatro done e un oco le fa un marcà.
Quattro donne ed un'oca fanno un mercato.

Quando che la merda monta in scagno, se non la spussa la fa sempre danno
Quando la merda (intesa come ambizione) sale, se non puzza fa danno

Quando ch'el caso xè disperà, ricordate che la Providenza la xé vissina.
Quando il caso e' disperato ricordati che la provvidenza e' vicina

Quando ch'el corpo se frusta, l'anima se giusta
Quando il corpo invecchia, l'anima si aggiusta

Quando Marana la ga el capelo, vendi la vaca e compra l'ombrelo
Quando Marana (una cima in provincia di Vicenza) ha la neve, vendi la vacca e acquista l'ombrello

Quando l'è finio el vin, va ben anca l'aqua.
Quando è finito il vino va bene anche l'acqua.

Quel che no strangola ingrassa
Quello che non fa ci fa strangolare, ci ingrassa

R
Rossa de bel pel, sento diavoli per cavel
Bella con i capelli rossi, cento diavoli per capello

Rosso de sera bon tenpo se spera.
Rosso si sera, bel tempo si spera.

Recoaro, Valdagno e Schio xe l'orinal de Dio
Recoaro, Valdagno e Schio sono il pisciatoio di Dio

S [modifica]Sagra vien na volta l'ano
La festa del patrono è solo una volta l'anno

San Martin pelarin, san'Andrea se ghen fusse ne pelaria.
S. Martino [11 novembre] pelarino, Sant'Andrea [30 novembre], se ce ne fossero [foglie sugli alberi] ne pelerebbe

San Bastian con la viola in man
San Sebastiano con la viola in mano

Santa Bibiana, quaranta dì e na stimana.
Da Santa Bibiana, quaranta giorni e una settimana. (Riferito al clima)

Sant'Agnese l'isarda la va par siese
Sant'Agnese la lucertola va per siepi

Sasso tirà no torna indrìo
Sasso lanciato non torna indietro
Scarpa larga e goto pien el fa a l'omo tanto ben
Scarpa larga e bicchiere pieno fa molto bene all'uomo
Scarpe e capelo, gnanca de to fradelo.
Scarpe e cappello, nemmeno di tuo fratello.
Invito a non riutilizzare questi capi di abbigliamento.
Schei de vilan e balote de can i xe sempre in mostra
I soldi dei poveri e le palle dei cani sono sempre in mostra
Se a Marso no còdega, a Majo no se sega
Se a marzo l'erba non prende, a maggio non si puo fare fieno
Se el fogo rüsa le xe visite
Se il fuoco crepita, arrivano visite
Se fiscia na recia i xé tre B : bessi o bote o basi
Se fischiano le orecchie sono le tre b: soldi botte o baci
Se i aseni i gavesse le ale, i te daria da magnar con la fionda. (Modo di dire)
Se gli asini volassero, a te darebbero da mangiare con la fionda.
Se laora par vivar, non se vive par laorar.
Si lavora per vivere, non si vive per lavorare.
Se man de ladro no prende, canton de casa rende.
Se la mano del ladro non prende, l'angolo di casa restituisce.
Riferito a cosa smarrita: si ritrova solo se non è stata rubata.
Se nevega su la foja, te cava la voja.
Se nevega su la foja, l'inverno perde la voja
Se nevica sulla foglia, te ne togli la voglia [di neve].
Se no la vien dal core, fa de manco de cantare
se non viene dal cuore, fa a meno di cantare
Sensa fadighe vien fora ortighe
Senza fatiche, escono le ortiche
Se piove a la Senza, se perde la semenza
Se piove alla domenica dell' Ascensione, si perdono le sementi
Se ride su le Palme, Pianxe sui Övi; se pianxe su le Palme, ride sui Övi
Se fa bello alle Palme, piove il giorno di Pasqua (Uova), se Piove sulle Palme fa bello a Pasqua
Se se va al molin, se se infarina.
Se si va al mulino, ci si infarina.
Sole de vëro e aria de fessura porta l'omo a la sepoltura
Prendere il sole attraverso il vetro, e l'aria dalle fessure fa morire l'uomo
Soto le strasse onte, palanche pronte
Sotto i vestiti sporchi, ci sono soldi contanti
Spurgo de pele, sanità de buele
Pelle con i brufoli sono le budella che si ripuliscono
Stà mejo on sorxe in boca al gato, che on cristian in man de n'avocato.
Stà meglio un topo in bocca al gatto, che un cristiano in mano ad un avvocato
T [modifica]Tacai a un ciodo ma vivi
Per poco ma vivi
Tanto fien poca polenta
Tanto fieno poca polenta
Tegner dal canolin e spander dal cocon no xè risparmiar
(Si riferisce ai due fori che ci sono in una botte)Tenere dalla piccola spina della botte, e perdere dal tappo della botte non e' risparmiar
Tenpo, cul e siori, i fa quel che i vol lori.
Il tempo, il deretano ed i signori [i ricchi], fanno quel che vogliono.
Tenpo e paja e maùra anca le nespole.
Tempo e paglia e maturano anche le nespole.
Tenti che chi spua sempre miel el tien sconto el fiel
Attenti a chi é sputa miele, perché tiene nascosto il fiele
Terra bagná, no se vanga perché la xe malá
Terra bagnata, non si vanga perché é ammalata
Tira più un pel de figa che cento bò
Tira piú un pelo di donna, che cento buoi
Tosse, amore e pansa no la sconde gnanca la creansa
Tosse, amore e pancia non si nasconde neanche con il rispetto
Trombità de culo sanità de corpo
Flatulenza, corpo sano
Trotto de musso dura poco
Il trotto dell'asino dura poco
Tuti no pol scoltar la messa tacà al prete
Non tutti possono ascoltare la messa vicino al prete
U [modifica]Un monte e na val, fa un gualivo.
(Variante: Un alto e un basso fa un gualivo.)
(Oppure: 'Na mota e 'na busa fa un gualivo.)
Un dosso e una buca, fanno una strada piana.
V [modifica]Vardate da le sfrese, da l'omo che parla sotovose, de la xente che no beve vin e da la femena che no ghe piase ... el codessin
Guardatevi dalle fessure, dall'uomo che parla sottovoce, dalla gente che non beve vino e dalla donna a cui non piace .. il cotechino
Vendar el sol par conprar petrolio. (Modo di dire)
Vendere il sole per comprar petrolio [da lanterna].
Viagiar descanta ma chi parte mona torna mona.
Viaggiare rende svegli ma chi parte stupido torna stupido.
X [modifica]Xe el soco vecio che tien xo el fogo
E' il ceppo vecchio che fa brace
Xe la rösa che para i mulini
E' la roggia che fa girare i mulini
Xe mejo on mocolo impissà che na candela stuà
E meglio un mozzicone di candela accesa che una candela spenta
Note [modifica]↑ Codifica di una credenza superstiziosa secondo la quale il porre a rovescio il pane in tavola porti male
↑ Il proverbio ha un duplice significato: il primo attesta la spoliazione degli alberi, ultimata generalmente nella prima decade di novembre e certa e completa alla fine dello stesso mese; il secondo si riferisce al fatto che tradizionalmente nel periodo intorno a S. Martino si mangiano le castagne (e, per mangiarle, si pelano): a S. Andrea, se ce ne fossero ancora, se ne mangerebbero.


Edited by Pulcinella291 - 29/5/2018, 18:50
 
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pulcipat84
view post Posted on 30/3/2015, 09:34




buon giorno! un proverbio veneto che renda questso concetto: il villano può anche andarsene dal suo villaggio, ma il villaggio da lui non se ne va mai
 
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1 replies since 23/8/2011, 12:25   46066 views
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