Ragazzi, ma che vi state mangiando ultimamente? Ma davvero volete mettervi a discutere di un argomento così vasto e un po' controverso come la parafilia? E se ci leggono i minori di anni 60?
La sessualità rappresenta il luogo della mente ove confluiscono alcuni degli istinti basilari della persona: ricerca del piacere, scarico di aggressività, bisogno di regressione, istinto di sopravvivenza , volontà di sopraffazione ecc. ecc. Il tutto condito da sentimenti di amore, più spesso, odio, qualche volta; sentimenti di paura; desiderio di competizione; istinti sadici e/o masochisti. Tutti questi begli ingredienti variamente mescolati a realizzare rapporti sani e tranquilli, così come rapporti basati sulle perversioni più spinte. Di parafilie se ne possono elencare molte, il concetto è che una parafilia è una deviazione( Devianza ) dal normale intendere un rapporto sessuale. Ma chi lo stabilisce quando un rapporto si considera normale? Ecco che allora interviene il criterio della coppia consenziente, che però non è esaustivo ( pensate che anche la pedofilia è compresa tra le parafilie... ). Se la forza esercitata in un rapporto sessuale è da considerarsi componente fisiologica? No, non sempre, dipende dalla forza, se essa realizza sottomissione io penso di no. Poi, siccome all'interno della coppia comanda la coppia: dove c'è gusto non c'è perdenza...
Le parafile possono essere innocenti variazioni sul tema, così come modi di porsi verso la sessualità fortemente disturbati.
Che altro posso dirvi? Se siete interessati ad un argomento un po' più circoscritto nell'ambito delle parafilie ponetemi quesiti più specifici.
Per completezza vi riporto la definizione di parafilia secondo il dizionario di medicina della Treccani:
Parafilia: Disturbo psicosessuale caratterizzato dal fatto che chi ne è affetto deve, per ottenere eccitamento o soddisfazione sessuale, perseguire fantasie o compiere atti anomali o perversi (➔ perversioni); ne sono esempi il feticismo (➔), il masochismo, il sadismo (➔ masochismo/sadismo), il travestitismo (➔ transgender), ecc.
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Winilio.