Le stronzate di Pulcinella

Evoluzione dei costumi e delle usanze sociali

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/3/2014, 18:09
Avatar

Gold member

Group:
Supporter
Posts:
6,726

Status:


Ai nostri giorni, frenetici e movimentati, ci si alimenta con uno snack o al fast food, s'indossano i jeans da quando ci si alza fino a quando si va a dormire, dove le scarpe 'da ginnastica' la fanno da padrone e per le signore sono scomparsi i cappelli per esser sostituiti dai coiffeur, potrà sembrare strano, molto strano, se non addirittura sconosciuto, quanto racconto.

Il pronome 'tu' oggi è il più utilizzato e con esso ci si rivolge a parenti, amici ed anche estranei, ma, nel lontano 1800, i nostri nonni si rivolgevano ai loro genitori con il 'voi', quale plurale maiestatico ed il capo famiglia è il padrone-dittatore assoluto, gli si doveva rispetto ed ubbidienza cieca ed assoluta. Alle donne erano demandati i lavori domestici e non avevano alcun potere decisionale, ne, tantomeno il diritto di voto. Sia le signorine, che le signore, di buona famiglia, non potevano uscire da sole, ma sempre accompagnate, magari da una persona a servizio.

Difficilmente ad una studentessa era consentito di frequentare l'università ed, in genere, le ragazze di buona famiglia o venivano istruite in casa, oppure in conclamati istituti, preferibilmente retti da personale ecclesiastico.

Ma credo sia più interessante fare un salto di mezzo secolo ed arrivare agli anni 30' (1930) in epoca fascista.
Con l'avvento del fascismo, le usanze ed i costumi subirono un profondo cambiamento. Tutti i giovani dovevano appartenere alla G.I.L. (gioventù italiana del littorio) ed, a seconda dell'età, divenivano : figli della lupa (maschi e femmine), Balilla i maschi e Piccole italiane le bambine, Avenguardisti gli adolescenti e Giovani italiane le adolescenti. Oltre i 18 anni i maschi aderivano ai Fasci giovanili di combattimento e le donne divenivano Giovani fasciste.

I compiti assegnati ai giovani erano : preparazione spirituale, sportiva e premilitare con l'esercizio dell'educazione fisica. Le riunioni avvenivano ogni sabato ed anche in giorni prestabiliti e tutti gli aderenti dovevano indossare la divisa che per i maschi era simile ad una divisa militare con la 'classica' camicia nera, mentre per le donne la camicia era bianca.

vd39


tgtw



Con il fascismo, il pronome 'voi' divenne il più utilizzato e ci si rivolgeva solo ad amici e parenti, in ambito privato, con il 'tu', mentre il 'lei' era bandito.

Quindi, con l'avvento della dittatura cambiarono radicalmente usi e costumi che divennero para-militari. C'è da aggiungere che, con il fascismo, le donne cominciarono ad avere altri compiti, oltre quelli domestici, e cominciarono ad esser impiegate nelle fabbriche, negli uffici, sia pubblici che privati ed avevano anche possibilità di far (una limitata) carriera.
 
Contacts  Top
view post Posted on 24/3/2014, 19:21
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,061
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


Mi sembra questa una corretta, asettica, imparziale ed esatta relazione storica su la realtà di quel tempo.
Vorrei solo aggiungere, non so se a complemento o a precisazione, che i "dictat" di quel periodo, giustamente riportati
da arecata, non erano così rigidi come potrebbe apparire ad una lettura veloce.

A titolo di esempio porterò il caso della mia famiglia, borghese, assolutamente normale, in usuale contesto cittadino.
Mi madre, figlia di un tagliatore di pelle (forse oggi si direbbe "designer calzaturiero") in una fabbrica dell'interland foggiano si laureò
nel '24 in "SCIENZE NATURALI CHIMICA E MERCEOLOGIA" ed impiantà il laboratorio chimico delle Manifatture Cotoniere Meridionali,
poi professoressa nelle scuole di Stato. Mai iscritta al fascio, mai disturbata né interessata alla politica.
Mio padre, pianista concertista, volontario (per età troppo bassa) nella prima guerra mondiale e volontario (sarebbe stato esente per ferita
e prigionia nella Ia guerra mondiale) anche nella seconda. Maggiore di fanteria sempre in prima linea.
Mai iscritto al fascio, rispettoso suddito di Sua Maestà ed appassionato italiano e patriota convinto ma nulla dipiù.
Mia sorella, nata nel '36 mai iscritta alla G.I.L., mai impegnata in nessuna di quei raggruppamenti esattamente elencati da arecata.
Io, figlio della lupa, ho anche la mia foto con la divisa, ma essendo nato nel '39... di carriera ne ho fatta poca.

Voglio dire solo: c'erano senz'altro tutte quelle organizzazioni paramilitari ed erano fortemente caldeggiate. Ma nessuna imposizione di regime.
Per quel che risulta dalla mia personale esperienza. Poi, ci sono i soliti ben informati, come accade in tutte le guerre.

ps - ah, a mio padre davamo del tu. Ma lo rispettevamo, eccome!... e la sua parola, proprio come dice arecata, era vangelo,
in casa.
Qualche ricordo su questo punto credo di averlo pubblicato anche qui, su Pulcinella. Ora lo cerco.

infatti eccolo qui - https://pulcinella291.forumfree.it/?t=61276844
 
Top
view post Posted on 24/3/2014, 19:44
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,099

Status:


date uno sguardo anche qui e anche ai commenti per favore:
 
Web  Top
view post Posted on 24/3/2014, 20:37
Avatar

Gold member

Group:
Supporter
Posts:
6,726

Status:


Prima di continuare, desidero precisare che parlo degli 'usi & costumi' presenti nella (stragrande) maggioranza della popolazione italiana e non necessariamente di quello che avveniva, o avviente, in tutte.

Come è innegabile che fossero in maggior numero gli italiani con tessera, o meno, aderenti al fascismo, lo è altrettanto che i giovani indossino jeans, scarpe da ginnastica e piumini (e tatuati)...Ma se i figli di 'X' vestono ancora 'alla marinara' come diceva nel suo libro Susanna Agnelli, al signor 'X' dico che una rondine non fa primavera.

Sia chiaro che la precisazione scaturisce per quello che, giustamente, ha fatto rilevare Lucio, ma credevo che fosse sott'inteso : mi sbagliavo.
 
Contacts  Top
view post Posted on 24/3/2014, 20:58
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,061
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


infatti concordo con quello che dice arecata. Le oceaniche folle plaudenti erano di tesserati, simpatizzanti e certamente plagiati dal punto di vista ideologico. Non ci piove!...
Io volevo solo sottolineare che non era un obbligo essere o dichiararsi fascisti, solo un pesante condizionamento.

Nulla di cui stupirsi. le folle sono sempre state guidate allo stesso modo, anche prima e dopo il fascismo che, in questo campo, non ha inventato proprio niente. Ve li ricordate gli operai metalmeccanici degli anni cinquanta?... tutti rigorosamente al lavoro con l'Unità a sporgere per metà dalla tasca esterna della giacca o del cappotto perché si vedesse che c'era... Ma mica tutti sapevano leggere!... e ben pochi avevano il tempo per farlo.

Ed anche allora "naturalmente" potevi non essere iscritto al sindacato (ed io infatti non sono "quasi mai" stato iscritto), ma appena assunto l'iscrizione era automatica, e nemmeno ti chiedevano a quale sindacato volevi essere iscritto.
Appena te ne accorgevi, imparando a leggere il cedolino paga, potevi iniziare la "pratica" per cancellarti, e questo giustifica il "quasi mai" che mi riguarda, ma se non te ne accorgevi, nessuno ti informava di essere un "militante"!

Tale e quale al fatto del "Figlio della lupa"!...
 
Top
view post Posted on 25/3/2014, 09:52
Avatar

Gold member

Group:
Supporter
Posts:
6,726

Status:


La seconda guerra mondiale è terminata e con l'avvento dei vincitori alleati che, negli ultimi mesi della 'nostra' guerra, da acerrimi nemici, in base ad un comunicato radiofonico, tra l'altro imposto, erano divenuti anche i nostri alleati, ai quali ci accomunammo nel combattere quelli che, fino al giorno prima, combattevano al nostro fianco, ma questo è tipico dell'Italia e degli italiani : salire a festeggiare sul carro del vincitore, dicevo che con il loro avvento, i nostri costumi, le nostre usanze vennero stravolte radicalmente.

Per la prima volta il voto divenne a suffragio universale, per cui ne ebbero diritto tutti i cittadini, di ogni sesso, condizione sociale, anche se analfabeti, purchè senza condanne penali. La guerra ci aveva procurato sofferenze e privazioni, ai lutti si era aggiunta la sscarsità delle materie prime, sopratutto alimentari, condizionate da razionamento mediante tessere annonarie, per cui, in numero considerevolissimo, si era ricorso alla 'borsa nera'. Lo ha spiegato benissimo Pulcinella in altro thread, qui posso aggiungere, in breve, che alcune persone andavano nelle campagne, nei piccoli paesi decentrati per rifornirsi di generi di prima necessità che poi rivendevano ai cittadini a prezzi notevolmente maggiorati, assai diversi e superiori a quelli imposti dal regime.
Con l'avvento dei vincitori, tale mercato non solo non terminò, anzi ebbe un nuovo maggior impulso, alimentato da cose che non ci si sognava di poter comprare e che adesso erano divenute disponibili quali sigarette, cioccolato, caffè, calze di nylon ed anche il primo antibiorico : la pennicillina.

Fondamentalmente furono gli statunitensi, con la loro opulenza, contrapposta alla nostra miseria a determinare l'aspirazione a cose che non si erano mai neppure immaginate. Nella nostra città, la prima che accolse da trionfatori i vincitori, che avrebbero dovuto combattere altri due anni per sconfiggere i tedeschi, gli scugnizzi, per ragranellare qualche soldo, facevano i lustrascarpe, oppure, se un pò più grandicelli, si offrivano come guide a bar-tabarin, a prostitute, per poi, magari, da ubriachi, derubarli degli abiti, scarpe etc. Era uno dei modi di 'arrangiarsi'. Le ragazze, spesso cedevano alle avances di questi giovanotti americani, magari con la speranza che le portassero, in moglie in America che per loro era l'Eldorado, nei loro sogni. Quelle poche e rare che raggiunsero questa loro aspirazione, nella maggioranza dei casi, restò profondamente delusa e molti film ce ne hanno raccontato le storie. Molte altre, meno sognatrici, si concessero, anche per fame e la canzone "Tammorriata nera" ne esprime l'essenza.

Accadendo ciò sotto gliocchi di tutti, di certo trovarano molti emuli ed imitatori di ambo i sessi ed il principio del capo famiglia, padrone assoluto, cominciò a vacillare, specialmente nelle città, molto meno nei paesi dove lo scempio non era visibile, ma ormai i valori morali erano cambiati inesorabilmente.

Dopo che gli 'alleati' ridussero al minimo la loro presenza (non hanno MAI abbandonato la nostra città, il nostro paese ed ancora oggi sono ben presenti sul territori) e resa più discreta, riprese la nostra vita, alla ricerca di un'occupazione che consentisse di vivere dignitosamente. Alle adunate fasciste del sabato, si contrapposero i pomeriggi danzanti e sorsero improvvisati dancing con orchestrine che richiamavano i giovani ed i meno giovani.
Nei giorni di festa, chi poteva, andava in gita a mangiare nelle trattorie paesane, ma in molti si portavano il vino da casa, per risparmiare, cosi i trattori esponevano il cartello che vietava, nominalmente, tale abitudine.

Nel tempo libero, oltre i dancing, c'erano le passeggiate ed il cinema. Grande successo di pubblico avevano i film americani, sopratutto i musicali e le commedie, ma è proprio in quegli anni che la nostra cinematografia espresse il meglio di se con il neorealismo, a proposito del quale desidero ricordare un film, documento dell'epoca "Roma ore 11" di Giuseppe deSantis. Questo film è basato su un fatto di cronaca realmente accaduto nella capitale, dove un rappresentante di commercio aveva fatto pubblicare un'inserzione posta alla ricerca di una segretaria dattilografa e si presentarono circa 200 ragazze, magari accompagnate, le quali, assiepate sulle scale del palazzo ove si trovava l'ufficio della loro aspirazione, ne causarono il crollo, a causa di un violento litigio sulla precedenza, e ci furono molte persone ferite ed anche una ragazza morta.
Pur senza crolli o incidenti, questa situazione era assai comune dovunque. La ricerca del posto fisso o non fisso, di un lavoro, comunque, era la base dell'esistenza, un pò come oggi......
 
Contacts  Top
view post Posted on 25/3/2014, 10:52
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,061
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


:) :) :) :)
 
Top
view post Posted on 25/3/2014, 17:17
Avatar

Gold member

Group:
Supporter
Posts:
6,726

Status:


Già verso la fine degli anni 50', cominciava ad sserci un certo benessere per il popolo italiano che s'incamminava verso la strada del consumismo. Già, da quasi un decennio, il lavoratore voleva sentirsi autonomo per gli spostamenti brevi e medi e l'introduzione sul mercato della Vespa fece diventare questo scooter l'oggetto del desiderio che poteva appagare questa nuova necessità.

La Vespa veniva costruita e venduta dalla Piaggio, una società specializzata in prodotti e velivoli aeronautici, a 68.000 lire, cui bisognava aggiungere il costo del sellino posteriore, per il secondo passeggiero, il parabrezza di plexiglass che avrebbe riparato dal vento ed in parte dalla pioggia e la ruota di scorta, più le spese per l'immatricolazione. La cifra rappresentava l'equivalente di alcuni mesi di stipendio e non sarebbe stato possibile, alla massa, poter accedere, subito, al mezzo, ma ecco che si fa ricorso ad uno strumento finanziario in maniera massiccia : la cambiale, volgarmente chiamata 'pagherò'.
Grazie alla possibilità di rateizzare l'importo in rate mensili, il successo nelle vendite fu strabiliante e sorsero altri fabbricanti che producevano scooter anche a minor prezzo, come la Lambretta delle industrie Innocenti.

Eccovi alcune immagini dei primi motoscooter che motorizzarono gli italiani, nell'ordine : uno dei primi modelli Vespa, pubblicità Piaggio di quegli anni, una dei primi modelli della Lambretta.

wo8z

o23x

56y1



Lo scooter poteva portare un solo passeggiero, oltre il guidatore e le famiglie italiane avevano di sicuro i bambini.... e le gite 'fuori porta', magari al mare, si dovevano fare tutti insieme. Non era raro vedere famiglie composte da padre, madre due bambini su di uno scooter. Il figlio più piccolo seduto davanti al genitore,in punta di sella, che avendo le braccia sul manubrio, in pratica lo 'abbracciava' controllandolo e sul sellino posteriore si sistemava la madre avendo l'altro figlio inbraccio, oppure, se più grandicello, sistemato dietro il genitore e prima di lei. E' vero che si vendevano anche i sidecar, da affiancare allo scooter, ma questo faceva lievitare di molto il prezzo iniziale e quindi solo chi ne aveva effettivamente necessità, e poteva permetterselo, se ne dotava.

5pf6



Nel 1951 aveva visto la luce in festival della canzone italiana, che in breve prese la denominazione di Festival di Sanremo, ma solo dalla terza edizione in poi, con numerosi cantanti che interpretavano varie melodie, il successo crebbe a dismisura,pur essendo veicolate, queste canzoni, esclusivamente dai programmi radiofonici della RAI, unica emittente monopolista, oppure dotandosi di dischi a 78 giri, assai costosi.
Il festival risentìì delle innovazioni musicali provenienti da oltre atlantico ed alle canzoni melodiche, si accompagnavano canzoni swing e ballabili di moda. La televisione apparve, a Napoli, nella seconda metà degli anni 50' ed aveva un unico programma nazionale ed un orario di trasmissioni assai ridotto e contenuto.

Desidero rammentare che il programma "Non è mai troppo tardi" che, con il maestro Manzi, contribuì non poco ad alfabetizzare gli italiani inizia nel 1960, nonostante l'analfabetismo, la vendita di giornali e riviste era assai notevole. Il pubblico voleva essere informato e non era sufficiente il 'telegiornale' che, con l'avvento del suo secondo direttore : Massimo Rendina (ex partigiano), da semplice notiziario era divenuto l'embrione di quelli che oggi possiamo vedere ed ascoltare, anche perchè ce ne era un'unica edizione alle ore 20, quindi i quotidiani, uscivano in varie dizioni giornaliere e cosi mentre a Napoli avevamo Il mattino nelle ore antimeridiane, nel pomeriggio, dello stesso editore c'era il Corriere di Napoli con gli ultimi aggiornamenti, fino all'edizione serale, chiamata 'ultimissima'.
Le riviste d'informazione avevano molto successo, sopra tutto per i loro servizi e reportage fotografici, il pubblico voleva 'vedere' più che leggere, infatti a questa euforia editoriale, non è mai corrisposta una analoga verso l'editoria libraria.
Sempre per le immagini, avevano grandissimo successo i fotoromanzi, in pratica un film fotografico,a fumetti, completo, di storie drammatiche di amori contrastati ed impossibili. Anche molti settimanali femminili avevano inserti di fotoromanzi, ma a puntate, insomma erano gli antesignani delle 'telenovelas' attuali.

Questa enorma diffusione dei media, la pubblicità, il desiderio di dimenticare gli orrori della guerra, il nuovo benessere, introdussero le nuone mode ed i nuovi modi di vivere.
 
Contacts  Top
view post Posted on 8/5/2014, 10:55
Avatar

Gold member

Group:
Member
Posts:
15,220

Status:


tgtw



vV4oYmY



Bambini soldati italiani di ieri e palestinesi di oggi.
Un allevamento di futuri combattenti, futuri cadaveri
Ma i bambini di ieri e di oggi non avrebbero dovuto passare il loro tempo a giocare...
E noi adulti cosa siamo diventati per aver permesso tutto questo...
Se questo è il prezzo per il senso di appartenenza alla patria è meglio non avercela

 
Top
view post Posted on 8/5/2014, 11:11
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,061
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


Io ritengo che "noi adulti" non "siamo diventati" proprio niente. Siamo sempre uomini, come nel medioevo, nell'impero romano, in Grecia ed in Assiria... ci adeguiamo all'ambiente che ci circonda cercando di trasformarlo secondo certi principi che ci sembrano validi nel contingente.
Un po' ci riusciamo, ma quasi mai pienamente e la storia dell'uomo procede lentamente verso il suo destino, ma zigzagando parecchio, e così continuerà a fare.

Personalmente ritengo solo una grave miopia l'atteggiamento spirituale di chi sembra dire: "Oggi che sappiamo tutto, e che tutto abbiamo capito..."
Lo hanno pensato tutti i popoli di tutti i tempi della storia, così come ne è convinto ogni quattordicenne di ogni generazione... ma non è così!
 
Top
view post Posted on 8/5/2014, 11:31
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,099

Status:


E di questo ne vogliamo parlare?









E' il campo “Berkut”, che vuol dire “Aquila reale"si trova a circa 40 km da Mosca, a Zhukovsky.Al campo vengono ospitati bambini dai 5 ai 12 anni, per un addestramento a coloro che ambiscono da grandi ad entrare nell’elite delle armate militari.
Il campo ambisce a formare le generazioni di domani a servire la Madre Terra (come chiamavano l’Unione Sovietica non molto tempo fa), e promuove uno stile di vita sano sia dal punto di vista fisico che psichico.Il tutto regolarmente autorizzato da Putin.
 
Web  Top
view post Posted on 8/5/2014, 13:12
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,061
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


beh?... e che cambia?... chi è di destra fa vedere gli sconci della sinistra, chi è di sinistra afferma che gli sconci sono a destra... normale...
Ma l'uomo rimane uomo dovunque si trovi, a destra, a sinistra, al centro... da un'altra parte.
I bambini che seviziano le lucertole è perché non sanno sodomizzare le compagnucce di scuola... ma impareranno prima di iscriversi al Partito!
 
Top
view post Posted on 9/5/2014, 08:15
Avatar

Gold member

Group:
Member
Posts:
15,220

Status:


Non è questione né di destra né di sinistra, solo di ignoranza pura...lo era Mussolini lo era Stalin
Coglioni erano i fascisti coglioni i russi, se non altro i fascisti avevano la circostanza attenuante del tempo visto che si parla degli anni 30/40
 
Top
view post Posted on 9/5/2014, 08:31
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,061
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


non in anni o secoli va misurata l'evoluzione umana, ma in millenni. Stalin, Mussolini, Gheddafi... non sono il passato, sono ancora il presente, per i tempi lunghi della storia!
 
Top
13 replies since 24/3/2014, 18:09   465 views
  Share