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| Aljosa Asanovic era nato il 14 dicembre del 1965 a Spalato e aveva accumulato negli anni esperienze in diversi campionati. Non solo nel club croato più famoso e seguito, l’Hajdux, ma anche in Francia (Metz, Cannes, Montpellier), Spagna (Valladolid) e Inghilterra (Derby County). Era un centrocampista centrale con compiti di regia e sviluppo del gioco: intelligente e saggio nella manovra, costruiva le trame offensive senza disdegnare un aiuto in difesa. Il suo grosso guaio era senz’altro la lentezza e l’insofferenza al pressing avversario, segnali che emersero soprattutto in Spagna e Inghilterra dove nella linea mediana del campo spesso si combatte col coltello fra i denti. Difatti in patria e in Francia Asanovic gestiva molto meglio le sua qualità, e le sue squadre ne traevano beneficio. Avrebbero dovuto fare queste valutazioni anche i dirigenti del Napoli, che ingaggiarono Asanovic quando il campionato 1997-98 era già iniziato da un paio di mesi. Il croato arrivò dall’Inghilterra in sovrappeso e senza conoscere nulla del calcio italiano; sommando tutto ciò al suo impalpabile dinamismo la frittata era completa . Il Napoli era in crisi di gioco e di risultati, rischiava addirittura la retrocessione in B. I tifosi si aggrapparono al croato per tentare una risalita che in effetti non era impossibile: purtroppo Asanovic affondò definitivamente le speranze dei partenopei! Eppure con la sua nazionale era sempre fra i migliori in campo, una Coppa del Mondo a dir poco brillante; un torneo memorabile, da tramandare ai posteri, il migliore nella storia della sua nazionale!
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