Le stronzate di Pulcinella

una vita piccola piccola

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view post Posted on 4/7/2014, 09:20
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Pulcinella291 Forum

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Ciao, oggi vi voglio raccontare la mia vita , ma non vi preoccupate, il racconto non sara' lungo poichè la mia vita è stata piccola piccola.
Mi chiamo Davide, ho sette anni e sono nato in Polonia. Mio padre si chiamava Abijam e faceva l'insegnante e mia madre Esther era casalinga . Vivevamo in Varsavia in una bella casa con giardino dove mi piaceva giocare con i miei compagni di scuola, soprattutto Leon e Piotr che erano anche nostri vicini di casa. Ricordo che mia madre ci preparava ottimi dolci dei quali i miei compagni erano ghiotti e mio padre spesso seguiva i nostri compiti e tutte le sere, prima di andare a letto, il mio papa' leggeva, i salmi alcuni dei quali ero riuscito anche ad imparare a memoria. I miei compagni non conoscevano i salmi perchè loro erano cattolici, mentre noi eravamo di religione ebraica, ma questo non impediva alle nostra famiglie di frequentarsi ed avere buoni rapporti di vicinato.
Insomma una vita tranquilla, in una citta' tranquilla. Poi un bel giorno arrivarono i soldati cattivi e le cose , la nostra vita cambio' velocemente. Mio padre non potette piu' insegnare ed io fui costretto a lasciare la scuola. Per un po' di tempo restammo nella nostra casa , ma una mattina, i soldati cattivi vennero a prenderci e costringendoci ad indossare un bracciale con la stella ci portarono in una parte di Varsavia chiusa da filo spinato e piu' tardi da muri alti. Non vi erano spazi verdi ed il gas e la luce elettrica spesso mancavano. Mio padre ci diceva sempre di avere pazienza perchè le cose prima o poi sarebbero cambiate e intanto cercava di procurarci da mangiare vendendo le piccole cose che eravamo riusciti a portarci dietro.
Noi bambini continuavamo a giocare e mio padre ad alcuni di noi continuava a farci lezione e a darci i compiti da svolgere.
Ben presto ci accorgemmo che le cose peggiorarono e pure "la pazienza" di mio padre. Ricordo che pianse quando venne a sapere che ci aveva denunciato il nostro vicino di casa , il padre del mio compagno Piotr.
Poi si sparse la voce che i soldati cattivi prendevano intere famiglie e le portavano lontano a lavorare e venne anche il nostro giorno.
Ci caricarono su grossi camion verdi e poi sul treno. Eravamo in tanti, donne, bambini, vecchi , giovani , ma tanti, tantissimi. Dopo due giorni di un viaggio tremendo arrivammo a destinazione. Un campo grande con un cancello dove c'era scritto Arbeit macht frei , mio padre ci spiego' che significava "il lavoro rende liberi". Si doveva lavorare, insomma. Qui imparai subito la parola schnell che i soldati cattivi ripetevano spesso.
Ci misero in fila come quando eravamo a scuola e poi ci divisero. Gli uomini da una parte e le donne e i bambini dagli altri. Mio padre ci guardava da lontano mentre lo portavano via e da lontano alzo' una mano e sorridendo ci saluto'. Mia madre pianse ma mi rassicuro' dicendomi :" va a lavorare , hai visto? ci ha sorriso!"
Ci portarono in un luogo che i soldati cattivi chiamavano blocco, ci tagliarono i capelli e ci spinsero a fare la doccia . Eravamo tutti ignudi , donne e bambini e l'acqua era a volte caldissima e a volte ghiacciata.
Poi ci diedero una divisa a striscie, la mia era molto piu' lunga e mia madre ci fece i risvolti. Poi ci misero il numero sul braccio . Ricordo che mia madre il giorno dopo, quel numero, lo cuci' sulla divisa.
La vita non era molto bella in quel campo poichè ogni mattina facevamo le esercitazioni e cantavamo canzoni nella lingua dei soldati cattivi. Le persone che non marciavano o cadevano venivano picchiate dai soldati cattivi , Io e mia madre non fummo malmenati perchè non cademmo mai e al mattino eravamo sempre puntuali all'appello e anche a quelli successivi durante il giorno.
Poi mia madre fu avviata al lavoro, non ricordo per quanto tempo lavoro' . Il tempo mi sembrava sempre uguale . La rivedevo solo la sera, stanca e afflitta da molti dolori. Di notte la sentivo piangere in silenzio ed io facevo finta di dormire. Andava sempre a lavorare anche quando aveva la febbre o non stava bene perchè qualche anziana le aveva detto che era molto meglio cosi' . Un giorno non si alzo' e dopo qualche ora ci vennero a prendere per fare la doccia. Ci misero in fila ad aspettare , perchè le docce erano occupate . Poi finalmente venne il nostro turno . Molti non volevano lavarsi, ma i soldati cattivi li spingevano dentro con i fucili. Dovevamo lavarci per forza, dicevano .
Da quel momento non ricordo piu' niente ....mi addormentai.


Edited by Pulcinella291 - 4/7/2014, 11:38
 
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view post Posted on 4/7/2014, 19:06

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Porca miseria.
 
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view post Posted on 4/7/2014, 23:47
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Tua, Pulcinella?...
è scritta bene, ma non mi piace perché lascia in sospeso un interrogativo esistenziale che se non risolto invalida tutto il racconto.

"Quando" il bambino ha scritto questo brano autobiografico?
- Dopo morto?... allora non è vero che non ricorda più niente. Infatti almeno la sua vita la ricorda, e forse anche qualcos'altro.
- Quando si è svegliato?... e perché non ci dice altro?
- O semplicemente qualcuno ha scritto un falso ricordo per dirci qualcosa di immaginato? ed allora perché parla in prima persona?

Quando si scrive un racconto autobiografico occorre innanzi tutto apparire credibili, sennò finisce in farsa!
 
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view post Posted on 5/7/2014, 08:20
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E' mia, si. Naturalmente accetto la tua critica e ne faccio tesoro per qualche altro, poco eventuale componimento, d'altronde sono il primo ad essere critico, sempre negativo , di me stesso. "afforza voglio fa 'o scrittore"mentre mi rendo conto che aggia scrivere sulo "strunzate". Comunque, ho solo immaginato, un bambino di 7 anni (per questo il racconto è stato scritto in forma molto elementare) che vittima dell'assurdita' dell'uomo, parla della sua breve vita, guardandola dall'alto , dalle nuvole , dal posto in cui egli si trova. Evidentemente non sono riuscito a rendere comprensibile l'allegoria su quel "mi sono addormentato", in effetti quella erano le famigerate docce da dove fuoriusciva del gas e non dell'acqua.
 
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view post Posted on 5/7/2014, 08:55
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LUCIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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view post Posted on 5/7/2014, 09:20
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tranquilli... e lasciatemi provocare!

o meglio, lasciatemi accettare la provocazione.
Che i nazisti (non sono nominati, ma io sono arguto e leggo fra le righe) fossero dei fetenti di merda io ne sono convinto,
ma non sono d'accordo sulla propaganda gratuita ed inventata contro la puzza, perché quella propaganda puzza altrettanto!
 
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view post Posted on 5/7/2014, 10:12
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Oh mamma e Pumpei, e tu stamattina 'e deciso e me manna' o manicomio a me?
Io sto a n'ora pe truva' un addentellato tra il racconto e quello che hai testè enunciato ,(t'è piaciuto quel testè?), gue' nun so stato cacchio di trovarlo.
 
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view post Posted on 5/7/2014, 19:59

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Lucio a me il racconto è piaciuto così e lo leggo in classe.
Non ho capito il fatto della propaganda e della puzza...
 
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view post Posted on 5/7/2014, 20:04
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ecco, il fatto che tu lo legga in classe dimostra che sei irregimentata in una precisa propaganda.

Ma sarebbe grave se lo leggessi consapevole di star facendo propaganda. Propaganda alla civiltà dell'odio.
 
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view post Posted on 7/7/2014, 13:49
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Un racconto è come un quadro, ognuno lo interpreta come meglio crede, di sicuro quel « La vita non era molto bella” è molto più onesto e sincero di quel terribile “la vita è bella” di Roberto Benigni.
In questo caso il racconto recupera tutti quei passaggi, noti e meno noti, che hanno caratterizzato a torto o a ragione un periodo storico complesso e articolato.
Il linguaggio semplice di un bimbo di 7 anni descrive gli orrori dell’olocausto, fino all’ultimo capitolo: quello della soluzione finale.
Io sono convinto che mantenere acceso il ricordo non sia errato, anche in considerazione del fatto che i giovani d’oggi presi da altre mille occupazioni, molto più ludiche, di queste cose ne sapranno sempre meno.
Non mi stupisce che Pulcinella si sia confrontato con questo tema, ama a suo dire fare la “storia a pezzi”.
Questa piccola pagina che ricorda per certi versi alcune letture sull’argomento, puo’ volendo, essere interpretata come un personale tributo a chi allora perse la vita in tali circostanze.

Quanto invece alla “Propaganda alla civiltà dell'odio” non mi viene nulla da dire.
 
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view post Posted on 10/7/2014, 18:16
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Credo che Lucio, almeno spero, non nutra dubbi sull'accaduto, ma sulla strumentalizzazione che ne è stata fatta.
 
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view post Posted on 10/7/2014, 18:41
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certo purtroppo, i fatti atroci ci sono stati eccome e tanti, ed anche peggiori di quanti tu ed io ne sappiamo raccontare... la ferocia dell'uomo è oltre ogni immaginazione possibile di una mente sana, perché è nella follia e nel demoniaco.

Io lagno proprio della strumentalizzazione, ma non di quella che ne è stata fatta, non solo di quella, certo, ogni azione va anche giudicata nel suo contesto storico, come tu, storico, mi insegni. Ma della strumentalizzazione che se ne fa ancora oggi, a distanza di sessant'anni da quegli eventi turpi, scegliendo putredine nella putredine non per condannare "quelli", ma per contaminare "questi" che oggi intendiamo come nostri nemici.

Quando vedo certe commemorazioni, certe squallide sceneggiate dei nostri massimi politici ben attenti a "non dimenticare" certe brutture, ben disponibili invece a glissare su altre brutture altrettanto brutte ma ahimé scomode... sai cosa penso?... Sai quale immagine concreta mi si coagula davanti agli occhi?

Quella, a volte mostrate il certi film storici medievali ambientati fra invitti cavalieri e immacolati ideali, delle catapulte che lanciavano al di là delle mura inviolabili dei castelli, i cadaveri infetti dei propri compagni morti di peste. Che il nostro nero morbo contagi l'odiato nemico e lo distrugga, vigliaccamente si ma utilmente, pur dietro l'usbergo protettivo delle sue mura.

Tradotto in termini attuali, mi da fastidio il fetore del lanciar merda a piene mani sugli altri immaginando di rimanere immacolati.
 
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view post Posted on 10/7/2014, 18:50
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Condivido e quoto, come dice Paolo Mieli " la storia è sempre un’arma politica che maschera le colpe dei vincitori e enfatizza quelle degli sconfitti". Sai quante volte litigo con i miei figli che non si vogliono allontanare dal libro di storia delle scuole superiori.
 
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view post Posted on 29/7/2014, 07:18
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Il racconto mi e' piaciuto e il senso anche ti diro' lho fatto leggere a mio figlio il piccolo il quale l inverno scorso ha letto il libro il pigiama a righe che parla della storia di amicizia fra un bambino figlio di un generale tedesco e un bambino rinchiuso in un campo di sterminio..
ti diro' che come l ha letto mio figlio mi ha detto:certo mamma che si e' addormentato perche'i tedeschi le docce le facevano con il gas e dopo ha iniziato a voler cercare il titolo del libro dal quale tu avevi tratto il racconto
O meglio lui non sapeva fin quando nn glielo detto io che tu Pulcinella aveva scritto questo testo ad immaginazione
Mio figlio su tt cio che riguarda i tedeschi la storia del nazismo e quant altro vuole sempre saperne di piu'...a volte gli chiedo se e' una curiosita' perché a lui da piccolo piaceva giocare a soldatini o che cosa altro
e lui mi dice: no mamma voglio trovare un motivo per sapere perché un uomo in quanto tedesco era convinto che era superiore ad un altro...cosa teneva di più un tedesco rispetto ad altri? la stessa testa ,due gambe due braccia mamma solo che erano più alti e perché erano biondi e belli?e li inizia poi...mamma perché Dio ha permesso tanta cattiveria , perché oggi ci sono le guerre ecc ecc ecc
 
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view post Posted on 29/7/2014, 09:01
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CITAZIONE (aurora663 @ 29/7/2014, 08:18) 
Il racconto mi e' piaciuto e il senso anche ti diro' lho fatto leggere a mio figlio il piccolo il quale l inverno scorso ha letto il libro il pigiama a righe che parla della storia di amicizia fra un bambino figlio di un generale tedesco e un bambino rinchiuso in un campo di sterminio..
ti diro' che come l ha letto mio figlio mi ha detto:certo mamma che si e' addormentato perche'i tedeschi le docce le facevano con il gas e dopo ha iniziato a voler cercare il titolo del libro dal quale tu avevi tratto il racconto
O meglio lui non sapeva fin quando nn glielo detto io che tu Pulcinella aveva scritto questo testo ad immaginazione
Mio figlio su tt cio che riguarda i tedeschi la storia del nazismo e quant altro vuole sempre saperne di piu'...a volte gli chiedo se e' una curiosita' perché a lui da piccolo piaceva giocare a soldatini o che cosa altro
e lui mi dice: no mamma voglio trovare un motivo per sapere perché un uomo in quanto tedesco era convinto che era superiore ad un altro...cosa teneva di più un tedesco rispetto ad altri? la stessa testa ,due gambe due braccia mamma solo che erano più alti e perché erano biondi e belli?e li inizia poi...mamma perché Dio ha permesso tanta cattiveria , perché oggi ci sono le guerre ecc ecc ecc

dove vivi aurora?.. a Milano, a Bolzano, a Torino, a Firenze, a Roma, a Napoli, a Palermo?...
ed allora poniti serenamente la domanda:
Come mai mio figlio piccolo si turba tanto del problema della presunta superiorità della razza ariana, e rimane indifferente, o non nota affatto il campanilismo
sprezzante dei suoi concittadini?
Della spocchia meneghina o dello spregio altoatesino, o l'alterigia piemontese, o la presunzione fiorentina, la boria Romana, la rabbia napoletana o lo splendido isolamento siciliano?...
Per ognuno di questi popoli sono loro i migliori in assoluto, e gli altri sono polentoni o terroni, africani o zoccole... come Giulietta?

Perché il bambino guarda oltralpe e non prima in casa sua?... chieditelo serenamente, ragionaci su, risponditi onestamente e troverai il perché del mio sdegno contro la propaganda dell'odio! ... Questo significa in realtà il nostro sbandierato "non dimenticare". Solo rinfocolare l'odio.
 
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21 replies since 4/7/2014, 09:20   348 views
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