Le stronzate di Pulcinella

Monica Guerinoni:una storia di provincia tra omicidi,sesso e tradimenti

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view post Posted on 18/8/2014, 08:06
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Pulcinella291 Forum

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Dopo 26 anni di carcere torna libera Gigliola Guerinoni, oggi 69enne. La donna che fu accusata di aver ucciso nell'agosto 1987 il suo amante, Cesare Brin .Fu soprannominata la mantide di Cairo Montenotte , Gigliola Guerinoni condannata a 26 anni per aver ucciso fra il 12 e il 13 agosto 1987 Cesare Brin, farmacista, consigliere comunale e patron della locale squadra di calcio.come tanti prima di lui, si era innamorato della bionda Gigliola. Poi si era rovinato e aveva perso quasi tutto. Fra il 12 e il 13 agosto 1987 «l’imperatore», cosi' era chiamato il Brin, 56 anni, viene ammazzato a martellate. Il suo corpo sarà trovato dopo circa una settimana da un operaio della Sirti: è in una scarpata alla periferia di Savona, non lontano da una discarica. Fa caldo, il cadavere è avvolto dalle mosche e il volto è irriconoscibile. Dodici giorni dopo gli inquirenti arrestano Gigliola, la donna per cui Brin aveva abbandonato moglie e famiglia. La bella gallerista del paese ha alle spalle due matrimoni (di cui uno finito con la morte misteriosa del consorte, per cui però sarà assolta), tre figli da due uomini diversi, una serie di amanti e molte voci sul suo stile di vita spregiudicato e sui ricevimenti piccanti che dà nella sua galleria d’arte. Un intreccio di provincia fatto di sesso, ricatti, frequentazioni ambigue e tradimenti. «La mantide» viene condannata in primo grado nel 1989 a 26 anni. Con lei vengono coinvolte altre sei persone tra cui Ettore Geri che dalla Guerinoni aveva avuto una figlia, Soraya. L’anziano Geri viene condannato per complicità nel delitto a 15 anni di reclusione. Il processo ha grande risalto sui giornali fra svenimenti dell’imputata, ammissioni e ritrattazioni di Geri, accuse di fantomatici complotti orditi dalla pubblica accusa. Nelle motivazioni alla sentenza della Cassazione che, il 17 dicembre 1991, conferma le condanne inflitte dalla corte di assise di appello di Savona, si dice che il delitto avvenne in casa della Guerinoni. L’arma non è mai stata trovata. Oggi negli archivi fotografici restano tre buste piene zeppe di vecchie foto in bianco e nero.

In gioventù svolge l'attività dapprima di assistente presso il brefotrofio di Savona e dopo di infermiera presso la società “Scarpa e Magnano” (poi Nuova Magrini Galileo) di Savona. Coniugatasi con il metronotte Andrea Barillari, dal matrimonio nascono due figli (Alex e Fabio)Lasciato il marito si trasferisce a Cairo Montenotte ed avvia un rapporto con Ettore Geri, di 27 anni più anziano, contabile dal 1947 nella stessa società dove lei lavora.

Geri, innamoratosi follemente di lei, abbandona la moglie Laura Tobia e la figlia Giovanna ed utilizza nel 1973 la propria liquidazione per aprire una galleria d'arte per lei a Cairo Montenotte. Ettore inoltre non nasconde tendenze politiche di destra, tanto da considerare un suo “allievo” Gabriele Di Nardo, allora consigliere regionale e segretario provinciale del partito della fiamma tricolore (Movimento Sociale Italiano), anch'egli in seguito coinvolto nel “giallo di Cairo” ed ora defunto
Dalla relazione con Geri nasce Soraya Raffaella. In seguito al ménage si aggiunge il geometra Pino Gustini, discreto pittore con il gusto dell'arredamento, savonese sposato con Fiammetta Martini, che accetta di vivere con loro.

L'uomo conosce la Guerinoni ad una mostra e se ne innamora. Sette mesi dopo lascia la famiglia e si trasferisce nella casa della gallerista. Diventa inizialmente l'amante di Gigliola, la quale però nel 1974 finisce per sposarlo.

La Martini accusa la Guerinoni di averle dato fuoco a un negozio e di averle portato via un appartamento.

Il Giustini, venduti tutti i suoi averi per lei, muore misteriosamente nel 1986; sorgono sospetti di mancata assistenza o cure sbagliate per causa della Guerinoni. La tesi: avrebbe fatto mancare a Gustini, gravemente malato di diabete, i farmaci e le cure necessarie.
Dopo la sua dipartita, nella vita di Gigliola entra in scena Cesare Brin, proprietario di un'antica farmacia, consigliere comunale, possidente.

Abbandonati moglie e figli, manifesta l'intenzione di sposare Gigliola ma Soraya lo odia apertamente. Cesare Brin si avventura in alcune operazioni finanziarie azzardate che lo conducono alla rovina.

Scomparso il 12 agosto 1987, il suo cadavere viene rinvenuto bruciato in una discarica. La causa iniziale della morte sono violente martellate. Al processo Gigliola sostiene la seguente linea difensiva: non aveva motivo per soldi di uccidere Cesare Brin, perché ormai sul lastrico. Non sussistevano nemmeno ragioni passionali, quali la gelosia per una sua eventuale riconciliazione con la moglie, se mai era lui ad essere geloso. Non aveva distrutto famiglie. Se mai queste erano già rovinate e lei aveva solamente intrattenuto rapporti con uomini ormai soli.
Al termine di una lunga e discussa vicenda giudiziaria, la Guerinoni risulta assolta per l'omicidio del marito Pino Giustini, e condannata a 26 anni per l'omicidio di Cesare Brin

 
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