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| Per quanto mi riguarda, amici miei, mi trovate solidale. Eppure questo principio, secondo molti, rappresenta uno tra i più evidenti indici di uno stadio avanzato di civiltà giuridica in contrasto all'inquisizione classica secondo la quale, ogni conclusione , in mancanza di prove certe ed idonee per la condanna, era portata "ad infinitum" e l'indiziato era, per tutta la vita, perseguibile. Ha ragione l'amico Marco quando afferma "Forse sarebbe il caso di rivederla, visto i progressi della scienza nel campo delle indagini"e cosi' anche Rosaria , ma siamo sicuri che una revisione dell'art. 649 c.p.p non comporterebbe la duplicazione dei processi all'infinito? Ora alla luce degli ultimi sviluppi del caso di via Caravaggio , il principio puo' sembrare assurdo, ma bisogna tener presente anche che lo stesso garantisce anche all’imputato già condannato di non essere di nuovo processato per il medesimo fatto.
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