Le stronzate di Pulcinella

I segreti e i misteri sulla morte di Elisa Claps

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view post Posted on 21/8/2014, 07:40
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Pulcinella291 Forum

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Elisa, nata a Potenza il 21 gennaio 1977 e all'epoca del fatto sedicenne, scomparve nella sua città natale il 12 settembre 1993.
Era studentessa al terzo anno del liceo classico di Potenza, proveniva da una famiglia molto unita ed era la più giovane di tre figli. Era descritta da tutti una ragazza felice e serena, era molto religiosa e cantava nel coro della parrocchia. La mattina del 12 settembre 1993 Elisa esce di casa per recarsi a una funzione religiosa nella vicina chiesa insieme a un'amica alla quale confida di doversi incontrare un amico che doveva consegnarle un regalo per festeggiare la promozione agli esami di riparazione. Fu scoperto in seguito che la persona incontrata da Elisa è Danilo Restivo,

che risulterà anche essere l'ultimo ad aver visto la ragazza: il giovane viene sospettato dagli inquirenti di avere un ruolo importante nella scomparsa della ragazza per l'incapacità di ricostruire i suoi spostamenti dopo l'incontro.
Secondo le dichiarazioni fatte a 'Chi l'ha visto' dallo stesso Restivo, l'incontro sarebbe avvenuto nella chiesa della Santissima Trinità: "...ci stavano pochissime persone perché la messa era finita. Ci mettiamo dietro l'altare per una decina di minuti, dopodiché Elisa mi dice che a mezzogiorno doveva andare in campagna. La seguo con lo sguardo fino all'uscita principale e dopo mi sono soffermato in chiesa a pregare..." Da quel momento nessuno ha più visto Elisa Claps, che sarebbe scomparsa sotto gli occhi della gente che affollava via Pretoria.

I sospetti
Il giovane viene sospettato dagli inquirenti di avere un ruolo importante nella scomparsa della ragazza per l'incapacità di ricostruire i suoi spostamenti dopo l'incontro.
Poiché ore dopo la sparizione di Elisa, inoltre, Restivo si presenta, con gli abiti insanguinati, al Pronto Soccorso dell'ospedale cittadino per farsi medicare un taglio alla mano, raccontando ai medici di essersi fatto male in seguito ad una caduta nel cantiere delle scale mobili vicino alla Chiesa della Santissima Trinità. La ferita, tuttavia, sembra essere provocata da una lama. I vestiti che il giovane indossava quella domenica appaiono vistosamente insanguinati, ma non vengono sequestrati immediatamente, e lo stesso si rende irreperibile per i due giorni successivi, con la scusa di dover sostenere un esame universitario a Napoli.
Depistaggi e misteri

Cominciano qui una serie di depistaggi ancora oggi avvolti nel mistero. Nonostante la polizia avesse richiesto per ben due volte il sequestro dei vestiti questo viene negato dalla Pm di turno. Non solo ma Restivo era gia' noto alle forze dell'ordine per aver ferito alla gola all'eta' di 14 anni un coetaneo dopo di averlo legato (anche in questo caso il fatto venne archiviato) e per avere l'abitudine di importunare le ragazze delle quali si invaghisce, alle quali spesso fa telefonate mute seguite dalla colonna sonora del film Profondo Rosso o dalla nota melodia Per Elisa di Ludwig van Beethoven. Un'altra abitudine decisamente insolita di Restivo è quella di tagliare di nascosto ciocche di capelli a giovani donne con un paio di forbici che porta sempre con sé. Alcune amiche di Elisa dichiararono che Restivo aveva tentato di corteggiarla senza successo e che era altresì abitudine del giovane cercare di ottenere appuntamenti dalle ragazze da cui era attratto con la scusa di offrire piccoli doni, diventando poi aggressivo e violento quando le ragazze che gli interessavano rifiutavano i suoi approcci.
Quando apprende che la giovane aveva un appuntamento con Restivo, la madre di Elisa punta immediatamente il dito contro il ragazzo, dichiarando che con ogni probabilità Danilo ha ucciso Elisa e ne ha occultato il corpo; la donna chiede ripetutamente agli inquirenti di indagare a fondo su Restivo ma senza esito.
Nei mesi e negli anni seguenti ci sono stati avvistamenti e segnalazioni e qualche falsa tesimonianza.
Del caso, anche negli anni in cui gli inquirenti non facevano progressi (Felicia Genovese, PM di Potenza e titolare dell'indagine, è stata inizialmente indagata dalla Procura di Salerno - competente per i magistrati di Potenza - in quanto sospettata di aver insabbiato il caso, venendo successivamente prosciolta; dalla Procura della Repubblica di Potenza il caso è comunque passato di competenza a quella di Salerno, che lo ha successivamente risolto).

Il ritrovamento

Diciassette anni dopo - i resti della giovane vengono ritrovati nel sottotetto della chiesa dove Elisa si era incontrata con Restivo. Chiesa che i familiari di Elisa chiedevano appunto da diciassette anni di perquisire.
I resti sembrerebbe scoperti per caso da alcuni operai durante lavori di ristrutturazione per infiltrazioni d'acqua; oltre ai resti umani, vengono trovati anche un orologio, gli occhiali, gli orecchinii, i sandali e quel che resta dei vestiti della giovane. Il reggipetto appare tagliato ed i jeans sono aperti, suggerendo che la ragazza abbia subito un'aggressione a sfondo sessuale prima di essere uccisa.
Il ritrovamento verrà giudicato dai familiari una messa in scena, ritenendo loro che fosse avvenuto in precedenza e che fosse stato tenuto nascosto dal parroco della chiesa, don Mimì Sabia: la madre di Elisa ha dichiarato di sospettare del religioso, poi deceduto, perché non le avrebbe mai permesso di «vedere l'interno della chiesa», e il fratello della scomparsa ha chiesto al vescovo di Potenza di «dire finalmente la verità su quanto accaduto»
Particolare scalpore è derivato anche dal fatto che, appurata la circostanza del ritrovamento del cadavere da parte del viceparroco alcuni mesi prima della sua segnalazione, questi abbia affermato di aver taciuto il fatto poiché «quel giorno il nostro Arcivescovo era impegnato in un convegno, riprovai al telefono senza dire di cosa si trattasse ma non riuscii a mettermi in contatto. Decisi così che gli avrei parlato l'indomani. Ma la cosa poi mi scivolò di mente.». Maggiori dettagli su come si sia giunti alla scoperta trapeleranno solo in seguito, quando - a gennaio 2013 - si chiuderanno le indagini della magistratura sulle due donne delle pulizie che avevano avvertito il parroco della scoperta fatta nel sottotetto, e che hanno rilasciato dichiarazioni discordanti.
Il 19 maggio 2010, Danilo Restivo, già coinvolto a suo tempo nel caso sulla sparizione di Elisa Claps e successivamente trasferitosi in Inghilterra, a Bournemouth, nel Dorset, viene fermato dalla polizia inglese, con l'accusa di omicidio volontario con riferimento al brutale assassinio del 2002 ai danni dell'allora sua vicina di casa, la sarta Heather Barnett. Da tempo era tenuto sotto controllo e pedinato dalla polizia locale, che lo aveva anche ripreso mentre in una zona boschiva - armato di uno stiletto - pedinava con atteggiamento sospetto donne inglesi. Alla data del 28 maggio 2010 i risultati dell'autopsia sui resti del corpo sono ancora secretati. Gli inquirenti hanno comunque comunicato che Elisa Claps è stata uccisa con 13 colpi di un'arma da taglio e a punta.
Tracce spermatiche
Il 29 giugno 2010 alcune foto contenute nella perizia medico legale filtrano alla stampa. Il 6 luglio 2010 Vincenzo Pascali, direttore dell'Istituto di Medicina Legale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, riferisce ai consulenti delle parti che dalle tracce di sperma trovate sul materasso posto vicino al cadavere sono stati estratti due codici genetici - diversi tra loro - e su uno strofinaccio sequestrato nei locali del centro culturale Newman (che ha sede nella canonica, sotto al sottotetto) si è riusciti ad estrarre un terzo codice genetico sovrapponibile ad uno di quelli estratto dal materasso. Pertanto, sarebbe così possibile risalire a due individui di sesso maschile che hanno utilizzato tale materasso come alcova.

Altri risultati
Il 25 ottobre 2010 vengono rese note alcune risultanze aggiuntive: i clasti (sassolini) provenienti dal sottotetto e presenti nel solco del tacco di Elisa Claps dimostrano che Elisa arrivò viva, camminando, nel sottotetto e che poi vi fu uccisa; Elisa sarebbe stata colpita con una forbice di medie dimensioni e da una lama tagliente; l'aggressore si accanì tagliando, probabilmente rivoltandone anche il corpo, per un tempo relativamente lungo dopo l'aggressione, con Elisa moribonda o già morta; il bottone rosso trovato vicino al suo cadavere potrebbe essere appartenuto con molta probabilità a un abito cardinalizio; i fori presenti nel tavolato posto sotto le tegole, in corrispondenza del luogo di ritrovamento del cadavere, risultano praticati con un cacciavite spaccato, di piccole dimensioni, e fanno pensare a operazioni condotte senza metodo per creare frettolosamente una feritoia nel sottotetto allo scopo di far disperdere i miasmi.

Il processo in Inghilterra

Il 30 giugno 2011 Danilo Restivo viene condannato all'ergastolo dalla Crown Court (tribunale) di Winchester per l'assassinio di Heather Barnett, uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster, un villaggio del Dorset nei pressi di Bournemouth. Nel pronunciare la sentenza - in cui si afferma che senza ombra di dubbio Restivo ha ucciso anche Elisa Claps - il giudice Michael Bowes ha inoltre detto a Restivo: "Lei non uscirà mai di prigione [...]. Lei è recidivo. È un assassino freddo, depravato e calcolatore [...] che ha ucciso Heather come ha fatto con Elisa [Claps, n.d.r.] [...]. Ha sistemato il corpo di Heather come fece con quello di Elisa. Le ha tagliato i capelli, proprio come Elisa [...]. Merita di stare in prigione per tutta la vita.

Il processo in Italia
L'8 novembre 2011, presso il Tribunale di Salerno, ha inizio il processo di primo grado a Danilo Restivo, con rito abbreviato. Nel corso della prima udienza i PM, facendo notare che i reati più gravi a carico di Restivo - che avrebbero potuto far scattare l'ergastolo - sono tutti prescritti, avanzano la richiesta di 30 anni di reclusione, ossia il massimo possibile, unitamente all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata al termine dell'espiazione della pena. L'11 novembre 2011 Restivo viene condannato a 30 anni di carcere, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni a fine pena, oltre al versamento di € 700.000 alla famiglia Claps a titolo di risarcimento.
Il processo di appello, iniziato a Salerno il 20 marzo 2013 e celebrato in presenza di Restivo (dall'11 marzo 2013 estradato temporaneamente in Italia), si conclude il 24 aprile 2013 con la conferma della condanna a trent'anni per Restivo, il quale sconterà la pena all'ergastolo in Inghilterra.

L'indagine è ancora aperta per eventuali depistaggi e omissioni
Anche dopo la sentenza di condanna per restivo a trent'anni, resta ancora aperta l'indagine della Procura di Salerno sulla scomparsa di Elisa Claps, sulle modalità del ritrovamento del cadavere e su eventuali complicità di cui avrebbe beneficiato Restivo. L'11 novembre 2011 l'avvocato della famiglia Claps, prima della lettura della sentenza, ha sottolineato come per l'omicidio di Elisa Danilo Restivo non avrà l'ergastolo "per colpa della Chiesa che, in questi 18 anni, ha permesso che siano stati prescritti i reati concorrenti". Lo stesso GUP Boccassini in primo grado aveva scritto nella sua sentenza di "condotte di inquinamento probatorio imputabili a famigliari e terzi", di omissioni gravi.

I servizi segreti ?
A Salerno comincerà a breve il processo per falsa testimonianza di due donne delle pulizie della Curia potentina, in quanto mentirono quando affermarono di aver scoperto i resti di un cadavere nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità solo il 17 marzo del 2010 mentre vi sono evidenze che inducono la Procura a ritenere che da mesi sapessero che là vi era un cadavere. Due giornalisti, Pierangelo Maurizio del Tg5 e Fabio Amendolara della Gazzetta del Mezzogiorno, hanno scoperto che dell'omicidio si era occupato il Sisde, servizio segreto civile, e che sul caso c'era il segreto di Stato. Per queste scoperte Amendolara è anche stato perquisito più volte su disposizione della magistratura di Salerno che era alla ricerca delle sue fonti.
 
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micky19751
view post Posted on 6/3/2015, 17:30




Sul caso Sisde-Amendolara è stato riaperto il fascicolo il 10.02.2014 su un esposto e l' autore è stato già sentito dalla Dia su delega della Pm Rosa Volpe di Salerno. Probabilmente tale indagine del Sisde è legata ad una cospirazione per il quale Amendolara, Sciarelli e G. Carbone, il comandante dei CC Zacheo ecc. furono indagati e poi prosciolti per inutilizzabilità delle prove nel caso cd. Toghe Lucane.
 
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1 replies since 21/8/2014, 07:40   1158 views
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