Le stronzate di Pulcinella

ex allenatori famosi scomparsi dalle scene

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view post Posted on 18/8/2014, 12:16
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Gigi Radice


Luigi Radice, detto Gigi (Cesano Maderno, 15 gennaio 1935), è un ex allenatore di calcio , fu il promotore negli anni settanta del pressing a tutto campo. Ha iniziato e finito ad allenare a Monza (nel 1966/67 la prima esperienza, nel 1998 l'ultima) ma ebbe la sua più grande soddisfazione nella stagione 1975-76: al 2013 è l'unico allenatore capace di vincere lo scudetto con la squadra del Torino dopo la tragedia di Superga e nello stesso anno gli è stato assegnato il premio Seminatore d'Oro quale miglior allenatore dell'anno. Il tecnico lombardo ha guidato anche altre squadre prestigiose del panorama italiano come il Milan (1981-82).

Enrico Catuzzi


Enrico Catuzzi (Parma, 23 settembre 1946 – Parma, 28 novembre 2009).Inizia la carriera di allenatore nel 1975, allenando le giovanili del Parma[4]. Nel 1978 affianca Zdenek Zeman come assistente di Fernando Veneranda al Palermo, occupandosi anche delle giovanili[5][6]. Nel 1980, dopo una breve esperienza in prima squadra vissuta l'annata precedente, Catuzzi passa ad allenare le giovanili del Bari guidando la formazione Primavera alla conquista della Coppa Italia Primavera, battendo in finale il Milan di Alberigo Evani e Andrea Icardi.
Dopo il trionfo in Coppa Italia Primavera, si affaccia sulla grande platea calcistica nella stagione 1980-1981 salvando dalla retrocessione il Bari. Nella stagione successiva il presidente Antonio Matarrese gli diede fiducia e Catuzzi decise di puntare sui ragazzi della Primavera. Nacque così il Bari dei Baresi: un gruppo di ventenni quasi tutti autoctoni che sfiorò la Serie A. Allenera' numerose squadre tra cui il Foggia in Serie A.
La squadra alla fine del girone d'andata si trova a lottare per la zona UEFA, ma nel girone di ritorno accusa una brusca flessione di rendimento retrocedendo a fine stagione in Serie B.
Nel giugno 2000 riceve la chiamata da parte del Cska Sofia. Nonostante gli ottimi risultati (la squadra era seconda in campionato e nei quarti della coppa nazionale), nel dicembre dello stesso anno presenterà le dimissioni, a causa di contrasti con la dirigenza sul suo futuro contrattuale.
Inattivo da alcuni anni, la sera del 28 novembre 2006 muore per un infarto a 60 anni, dopo aver accusato un malore al termine di una cena tra amici.

Rino Marchesi (San Giuliano Milanese, 11 giugno 1937)


Esordisce nel 1973 alla guida del Montevarchi, per poi sedere sulle panchine di Mantova, Ternana, Como, Udinese, Venezia, SPAL, Lecce, Avellino, Napoli, Inter e Juventus.

Ha ottenuto le maggiori soddisfazioni professionali quando nel 1981 ha portato il Napoli a sfiorare la conquista del suo primo scudetto, giungendo terzo in classifica al termine del campionato. Sempre a Napoli fu il primo allenatore italiano di Diego Armando Maradona.
Personaggio schivo e mai polemico, non è riuscito ad ottenere alla guida della Juventus risultati degni di nota, anche perché la squadra che gli fu affidata era ormai al termine del ciclo legato a Michel Platini.
La disastrosa retrocessione in B del Lecce, nel 1994, pose fine alla sua carriera da allenatore.

Osvaldo Bagnoli (Milano, 3 luglio 1935)


Ha fatto applicare alle sue squadre (e in particolare al Verona) il cosiddetto catenaccio.Pur applicando una marcatura a zona mista in fase difensiva, nella quale il centrocampo era chiamato a un lavoro di pressing aggressivo. In fase di possesso palla chiedeva ai suoi giocatori di rallentare il gioco e far girare il pallone, oppure colpire velocemente in contropiede sfruttando al massimo il gioco sulle fasce e le verticalizzazioni.
Inizia la carriera di allenatore sulla panchina della Solbiatese, in Serie C. Nel 1978 accetta di scendere in Serie C2 alla guida del Fano, con cui ottiene la promozione[2], poi torna tra i cadetti con il Cesena, col quale nel giro di due anni sfiora la promozione in Serie A nel 1980 e la raggiunge al termine del campionato 1980-1981.Nel 1981 lascia la panchina cesenate per tornare al Verona. Con gli scaligeri ottiene la promozione in Serie A nel campionato 1981-1982; nella stagione successiva raggiunge il quarto posto in campionato e arriva alla finale di Coppa Italia, con una formazione composta da giocatori scartati da altre squadre .Nel campionato Serie A 1984-1985 la squadra, con gli innesti di Hans Peter Briegel e dell'attaccante danese Preben Elkjær Larsen, va in testa alla classifica già nelle prime giornate e conquista il primo ed unico scudetto della storia del Verona.
Allenera' poi il Genoa e l'Inter dove ottiene il secondo posto alle spalle del Milan, grazie a una rimonta in classifica nelle ultime giornate. Bagnoli, che aveva già deciso di lasciare la panchina interista a fine stagione, conclude la carriera di allenatore a 59 anni, rifiutando diverse offerte negli anni successivi.

Pippo Marchioro((Milano, 13 marzo 1936)

Dal 1968 fu vice di Nils Liedholm e Luigi Radice sulla panchina del Monza; la sua esperienza di primo allenatore iniziò al Verbania nel 1970-1971, in Serie C, dove restò due anni ottenendo come miglior risultato un sesto posto, che rimarrà il secondo miglior traguardo raggiunto dalla società del Verbano in cinquant'anni. Con l'Alessandria arrivò terzo e vinse inoltre la prima edizione della Coppa Italia Semiprofessionisti, nel 1973. Al termine di quella stagione passò al Como in Serie B restandovi per due anni. Dopo il quarto posto della prima stagione, nel 1974-1975 centrò con i lariani la promozione in Serie A.

Nel 1975-1976, alla prima esperienza in Serie A, ottenne con il Cesena una storica qualificazione in Coppa UEFA: questo traguardo gli consentì l'approdo a una grande squadra, il Milan. L'esperienza alla guida dei rossoneri, nel 1976-1977, durò fino alla fine del girone d'andata in quanto venne esonerato. Scese dunque in Serie B con il Cesena; nel 1979-1980 ottenne la promozione in Serie A con il Como.
Nella stagione 1986-1987 ha allenato il Barletta guidando la società pugliese alla vittoria del campionato di serie C1 e quindi alla disputa, l'anno successivo, del primo campionato di Serie B della sua storia. Nel 1988-1989 fu chiamato alla guida della Reggiana, in Serie C1; condusse gli emiliani per sei stagioni, guidando la società alla vittoria del campionato di Serie B nel 1992-1993 e alla prima promozione in massima serie. Esonerato dal club granata nel 1994, dopo una serie di esperienze, tra cui la guida del Genoa nel 1994-1995, si distaccò dal mondo del calcio.

Eugenio Bersellini (Borgo Val di Taro, 10 giugno 1936).

Soprannominato il sergente di ferro per i suoi duri metodi d'allenamento,Bersellini ha alle spalle una lunga carriera alla guida di varie squadre di Serie A e di Serie B. I maggiori successi li ha ottenuto con l'Inter, con la quale ha vinto uno scudetto nella stagione 1979 - 1980.Il suo debutto come allenatore risale alla stagione 1968 - 1969 quando venne chiamato a sedersi sulla panchina del Lecce nelle ultime 9 partite del campionato di serie C.
Conta 490 panchine nella serie A italiana (148 vittorie, 197 pareggi e 145 sconfitte) ed ha conquistato da allenatore tre edizioni della Coppa Italia, due volte con l'Inter (1977-78 e 1981-82) ed una con la Sampdoria (1984-85). Poi sempre in serie A con Fiorentina (1986 - 1987), Avellino (1987 - 1988) ed Ascoli. Torna in C1 a Como (1990-1991), in B a Modena (1991-1992), a Bologna (1992-1993), e a Pisa (da febbraio a giugno del 1994) e poi ancora in C1 con due anni al Saronno (1995-1997).

Il suo ultimo incarico nel mondo del calcio è stato quello di direttore sportivo del Sestri Levante nel 2007, squadra ligure di Serie D


Massimo Giacomini (Udine, 14 agosto 1939)


Nel 1973-1974 guida l'Udinese in Serie C con la collaborazione di Sergio Manente, portandola al secondo posto. Nella stagione 1974-1975 guida in Serie D il Treviso vincendo il campionato e centrando la promozione in Serie C. Nella stagione successiva guida la Salernitana, venendo esonerato dopo dieci partite.

Dopo aver ottenuto il patentino di allenatore al supercorso, Giacomini ritorna alla squadra friulana del presidente Teofilo Sanson nella stagione 1977-1978, portandola in due anni dalla C alla Serie A, e conquistando inoltre il Torneo Anglo-Italiano interleghe e la Coppa Italia di Serie C. Giacomini passa poi al Milan e nel 1980-1981 ottiene con i rossoneri un'altra immediata promozione in Serie A.

Allenerà poi il Torino, il Napoli, la Triestina, il Perugia, il Cagliari (per poche giornate), il Venezia e il Brescia.

Nella stagione 1987-1988 viene chiamato dal presidente Pozzo alla guida dell'Udinese, venendo esonerato dopo appena cinque giornate. Dopo alcuni anni di inattività, nel gennaio 1996 torna in panchina per guidare la Pro Gorizia, formazione di Serie D, portandola alla salvezza. Nella stagione successiva si dimette quasi subito dopo il negativo avvio in campionato e l'eliminazione dalla Coppa Italia di categoria, ponendo fine alla carriera di allenatore.




Edited by Pulcinella291 - 19/8/2014, 08:29
 
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