Le stronzate di Pulcinella

Questo è il mio corpo, - Riflessioni sull'Eucaristia - 3 -

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view post Posted on 22/8/2014, 22:48
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« Questo è il mio corpo… »

« Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese del pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: "Prendete e mangiate; questo è il mio corpo"… »
[Mt 26:26]

Stiamo parlando del momento cruciale di tutta la Cena de Signore, quando Gesù nel dare se stesso in olocausto nella nuova Pasqua, in luogo dell'agnello previsto come offerta nella legge Mosaica, costituisce il "Suo Corpo", strumento di purificazione e redenzione per tutti noi suoi discepoli.

Notiamo subito che nella versione greca del Vangelo di Matteo, ed ora correttamente tradotta nella Nuova Riveduta, si dice "prese del pane" e non semplicemente "il pane" come diciamo nella liturgia. La differenza sembra sottile, ma è sostanziale.
Infatti "il pane" per antonomasia era presso gli ebrei quello degli azzimi, sacro per la Pasqua giudaica e riservato a quei giorni; nella Pasqua del Nuovo Testamento la comunione con Gesù di ogni giorno dell'anno, e la sacralità non sta nella sostanza di un pane ma nell'Eucaristia tutta intera.

Ci ritorniamo più oltre, per concludere questo discorso, ma per ora anticipiamo alcune altre osservazioni sul pane eucaristico, molte volte prefigurato nell'Antico Testamento, a partire dalla Genesi dove Melchisedek, "Sacerdote dell'Altissimo" [Gn 14:18-20], "Sacerdote per sempre" [Sal 110:4] già offriva pane e vino.

Ma ci viene in mente anche Gesù nel deserto, quando ebbe fane, e Satana che lo tenta: "…ordina che queste pietre diventino pane" [Mt 4:3] e Gesù lo blocca: "… Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio" [Mt 4:4], già anticipando quello che avrebbe fatto in quell'Ultima Cena.

Il pane della Cena viene prima benedetto, poi spezzato. I Vangeli sono concordi su questo punto, ed il significato di questo gesto è assai profondo. Benedetto significa "riconosciuto come dono", ed il dono è unico: Gesù. E dopo la frazione e la distribuzione rimarrà tutto intero in ogni singolo frammento, a totale beneficio di chi lo prenderà e lo mangerà, per farlo suo, per interiorizzare il patto della Nuova Alleanza.
Giuda infatti, nel Vangelo di Giovanni, prende il boccone anche lui, ma non lo mangia, non riesce a far penetrare il Cristo in comunione con lui. Prende il boccone e subito esce.
( « …Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte. » [Gv 13:30])

Aggiungiamo che nel Vangelo di Matteo Gesù benedice solo due volte, ed entrambe benedice il pane. Nell'ultima cena e nel miracolo del pane e dei pesci, dove il pane benedetto e spezzato viene distribuito alla folla, riunita in gruppi di cinquanta uomini, in segno di comunità, e fatti sdraiare per terra. Perché? Perché all'epoca sdraiati mangiavano i signori, gli uomini liberi che non dovevano servire nessuno. Ed in quel caso infatti i servitori sono i Discepoli, che distribuiscono il pane ed i pesci. Questo a significare che l'Eucaristia rende liberi.
Non ci resta che concludere chiedendoci a cosa si riferisse Gesù dicendo: "questo è il mio corpo".
Al pane certamente, ma evidentemente non solo a quello. Perché in greco "corpo" è di genere maschile mentre "questo" è detto nella forma neutra, e non ci sarebbe accordo fra nome ed aggettivo. Quindi il "questo" non può riferirsi al solo pane ma a tutta la celebrazione.

"Corpo di Cristo" è dunque anche la benedizione, la frazione del pane, il vino, le parole dette da Gesù, l'intera Assemblea dei discepoli e dei fedeli riunita intorno a Lui. Ed anche a quelli, dobbiamo aggiungere ai quali, non essendo stato possibile partecipare all'Assemblea l'Eucaristia, cioè il "rendimento di grazie" viene portato dagli emissari di quella Assemblea.
I diaconi, oggi anche i laici Ministri dell'Eucaristia.

Ed ecco come il pane, frazionato in molti "bocconi" si ritrova ad essere strumento di Unità fra tutti i fedeli, membra diverse di un solo corpo, come nelle parole di S. Paolo nella prima lettera ai corinzi. Il corpo mistico di Cristo.

Ed è bello qui citare una antica preghiera eucaristica chissà perché oggi poco usata che fra l'altro dice:
"" come i chicchi di grano sparsi sui colli si sono fusi a formare questo pane, così si raccolga la tua Chiesa da ogni confine della Terra "" .

Non manca che una dolente osservazione da fare, coagulatasi forse in secoli di strapotere ecclesiastico, ed una licenza del tutto inventata, ma presente questa, fortunatamente, solo nella liturgia italiana.

L'osservazione parte da quelle purificazioni esteriori del rito ebraico prima del cibo cui già abbiamo accennato e che Gesù non accettava. Nella eucaristica possiamo aggiungere altro.
Se siamo in difficoltà spirituale, nel dubbio, nella vergogna del peccato, chi può aiutarci, se non la comunione col Cristo, cioè l'Eucaristia che purifica e salva?... ma i nostri catechisti ci insegnano che non possiamo prendere l'Eucaristia se non ci siamo prima purificati! Il controsenso è evidente, tanto più che Gesù ha più volte detto e testimoniato di non essere venuto per i sani, ma per i malati, quelli nello spirito, cioè noi i peccatori!

E la licenza gratuita sono le parole "offerto in sacrificio per voi" che il sacerdote ripete alla fine della consacrazione del pane, inserita nel nuovo Ordo dopo il Concilio Vaticano II.
Nei Vangeli non ce ne è traccia, ed anzi nel vangelo di Matteo per ben due volte Gesù citando il profeta Osea è estremamente esplicito sull'argomento.

« Or andate e imparate che cosa significa: "Io voglio misericordia e non sacrificio". Perché io non sono venuto per chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori». [Mt 9:13]

« Ora, se voi sapeste che cosa significa: "Io voglio misericordia e non sacrificio", non avreste condannato gl'innocenti. » [Mt 12:7]


Lucio Musto 22 agosto 2014
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Edited by Lucio Musto - 23/8/2014, 11:57
 
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view post Posted on 23/8/2014, 09:45

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Hai ragione Lucio l'inserimento di " offerto in sacrificio per voi" è inutile e addirittura forviante.
 
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