Le stronzate di Pulcinella

una “card sharing”e Sky e mediaset vengono pezzottati

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view post Posted on 3/9/2014, 11:36
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Pulcinella291 Forum

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Sembrava che fosse stato debellato il fenomeno della riproduzione illegale delle schede per la pay tv. Ed invece con poche decine di euro ed alcuni "trucchetti", sia Sky e sia Mediaset Premium tornano miracolasamente in chiaro e soprattutto "free".
Sembrava un fenomeno ormai sepolto con l’allargamento del mercato ed invece l’ombra della pirateria torna ad affacciarsi sul mondo delle pay-tv. Un fenomeno che ha in Campania e nella provincia di Caserta diversi centri propulsori. Laboratori hi-tech dove nascono card clonate e decoder piratati. Bastano appena 15 euro per entrare nel giro e garantirsi la visione (anche combinata) dei canali satellitari di Sky o del digitale terrestre di Mediaset premium. Una delle tecniche più usate e quella del cosiddetto “card sharing”. In tal caso uno degli organizzatori della truffa riesce a decodificare il segnale delle pay per view e a dirottarlo verso altri utenti, tramite internet. Il punto di partenza per veicolare tali segnali è qusi sempre un laboratorio tecnico, con numerosi pc, server e decoders, e varie carte di pay-tv che riesce a ‘garantire’ in media quasi cento utenti. I fruitori, infatti, utilizzano decoder direttamente collegati alla rete internet, da cui prelevano il segnale già decriptato. Il reato ascrivibile sia agli organizzatori che ai fornitori in questo caso è di “promozione ed utilizzo per fini fraudolenti di apparati idonei alla decodificazione di trasmissioni audio-visive ad accesso condizionato”. Non sempre però l’offensiva pirata ai colossi televisivi che trasmettono Serie A, Formula 1 e Champions League arriva dall’Italia: spesso i server utilizzati si trovano a diversi chilometri di distanza, disseminati tra Ucraina, Germania, Russia e Romania. In tal caso si utilizza un sito web che riproduce la trasmissione di film ed eventi sportivi offerti nel palinsesto dei canali Hd di Sky, a prezzi irrisori rispetto a quelli di Sky: gli abbonamenti ad un sito chiuso nei mesi scorsi dalla Finanza per lo streaming costavano al massimo 8 euro. Spendendo un centinaio di euro era possibile poi acquistare un dispositivo hardware e gestire con il proprio telecomando una vasta offerta di programmi. E’ stata proprio una denuncia della tv satellitare a dare il via all’indagine che hanno portato ad oscurare gli indirizzi numerici che consentivano di raggiungere i siti che rinviavano al portale. Spesso le smart card necessarie per accedere ai servizi Sky vengono spedite all’Estero per il “trattamento”, ma i servizi sono comunque offerti in Italia. Il trucco è che all’apparenza era tutto legale, in quanto l’organizzazione si appoggiava su server che si trovavano in paesi dove le società detentrici dei diritti (come Sky e Mediaset) non avrebbero potuto reclamare diritti o far partire azioni legali. Situazioni che vengono monitorate anche nel Casertano e nel Napoletano, dove da un paio di anni gli investigatori stanno registrando il ritorno della pirateria satellitare. Su internet ci sono addirittura forum dove vengono spiegate le istruzioni sul procedimento della condivisione dei canali satellitari a pagamento, tramite internet, senza pagare l'abbonamento. Esistono sul web numerosi spazi dedicati allo studio dei metodi per compiere la frode, nei quali gli utenti discutevano tra di loro sui diversi software ed hardware da usare, si scambiavano consigli ed accorgimenti tecnici per “pirati satellitari”. Il fenomeno del “card sharing” (alla lettera “condivisione di carta”) è un sistema che permette infatti di condividere, attraverso la rete internet, i codici numerici della smart card, usati per la decodifica del segnale criptato. La pratica s'è notevolmente diffusa tra i “pirati satellitari” perché permette di condividere un unico abbonamento a pagamento di canali televisivi satellitari e digitali terrestri con altri utenti della rete.
da Caiazzo rinasce web blog dell'alto Casertano
 
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