Le stronzate di Pulcinella

la storia maledetta di Rosalia Quartararo:uccise la figlia per gelosia

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view post Posted on 23/9/2014, 08:18
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Pulcinella291 Forum

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E' Il 20 agosto 1993 Rosalia Quartararo, una donna di 39 anni residente a Pozzuolo Martesana, colpì a bastonate e strangolò la figlia Maria Concetta Romano di soli 18 anni. Il movente: la gelosia per lo stesso uomo, un cinquantenne della zona.
Rosalia, nata a Palermo in una famiglia con otto figli,ha infanzia di violenze e umiliazioni che aveva subito in famiglia.
Picchiata più volte dal padre, violentata e messa incinta (con successivo aborto) da un fratello, fu ben felice di sposarsi presto con un uomo che, seppur fosse dedito al bere, le potesse consentire di fuggire da quell’inferno.
La nascita di tre figlie (Lucia, Vincenza e Maria Concetta) e la relazione con un altro uomo (seppur già sposato) la portarono a Milano insieme alle bambine. Naufragato il matrimonio e terminata la relazione extraconiugale la Quartararo, ormai residente nel milanese, trovò un nuovo compagno in Giampiero Redaelli, un mungitore di Pozzuolo Martesana.
L’apparente stabilità familiare era però minata costantemente dalla stessa Quartararo che, nel frattempo, era diventata manesca e autoritaria, che si faceva consegnare i salari delle figlie ormai grandi e faceva “rigare dritto” il convivente con urla e minacce.
Le frustrazioni accumulate nel corso della vita dalla madre erano venute a galla e ora si stavano riversando sulle figlie incolpevoli. Come a suo tempo era stata la Quartararo a volere a tutti i costi abbandonare la casa familiare, ora erano le sue figlie a maturare lo stesso desiderio.
Maria Concetta, la più giovane, si era nel frattempo innamorata di Rosario Loria, una guardia forestale di 50 anni, sposato e già nonno.
Il Loria stava seriamente pensando di lasciare la famiglia per mettere su casa con la giovane Maria Concetta, e sembra che il suo progetto fosse quello di andare a vivere nella casa della Quartararo e del suo compagno, il Redaelli.
Qualche giorno prima dell’omicidio il Loria e Maria Concetta avevano invitato Rosalia a una strana gita a tre.
Non si può escludere che il Loria, d’accordo con la giovane amante, volesse simulare un interesse per la Quartararo, allo scopo di ingraziarsela e mettere così il piede in casa con più facilità. Una cosa certa è che, la notte prima del delitto, l’uomo la passò proprio in casa del Redaelli e della Quartararo, ma un’occhiata di intesa con Maria Concetta – come riferisce la stessa Quartararo nel corso dell’intervista – fece capire tutto alla donna, che la mattina dopo, accecata dalla rabbia, tramortì a bastonate la figlia per poi strangolarla con una corda.
Una volta tornato dal lavoro, il Redaelli scoprì l’orrendo delitto. La Quartararo, che aveva ormai il pieno controllo psicologico del compagno, lo costrinse ad aiutarla nel disfarsi del cadavere, che fu avvolto in sacchi neri della spazzatura, caricato in macchina e buttato in una roggia comunicante col canale Muzza, nella speranza che sparisse tra i flutti dell’Adda.
La madre che uccide la figlia, ne mette il cadavere in sacchi della spazzatura e all’obitorio di Melegnano recita la parte della madre disperata simulando svenimenti e crisi isteriche (tanto da farsi ricoverare in psichiatria) riassume il complesso quadro psichiatrico in cui era precipitata la Quartararo.
Sia al processo che davanti alla giornalista Leosini la donna parlerà di raptus improvviso, fingerà di non ricordare nulla e infine si rammaricherà dell’ergastolo.
Rosalia, infatti, è una delle pochissime donne che, a fianco al suo nome nel casellario giudiziario italiano, ha la scritta «fine pena mai».


Edited by Pulcinella291 - 17/10/2019, 18:50
 
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