Le stronzate di Pulcinella

Frammenti di infinito, - Considerazioni sparse ma non inutili

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view post Posted on 18/9/2014, 10:49
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Frammenti di infinito



- 1- Introduzione



Universo, Infinito, Tutto, Creato… le parole ci salgono spesso alle labbra, e le usiamo disinvoltamente, ma questo mica vuol dire che sappiamo bene di che stiamo parlando! Poche parole infatti sono così sfuggenti ed astratte come queste. Innanzi tutto: quanti infiniti ci sono?... uno, due, mille… infiniti?.... ecco!, già dire "infinità di infiniti" comincia a turbarci, e ci lascia interdetti.
Ragioniamo con calma. Poiché tutto quanto di cui abbiamo coscienza e conoscenza, di cui possiamo argomentare, sognare e pensare passa attraverso la nostra mente ed attraverso i nostri sensi, cioè attraverso noi stessi, possiamo legittimamente dire che per quanto ci riguarda l'infinito (l'Universo, il Creato, il Tutto… chiamiamolo come ci pare) è uno solo: il nostro personale.
Ma naturalmente, poiché esperienza ed intelletto ci dicono che intorno ci sono almeno sette miliardi di uomini nostri omologhi, ecco che coerentemente dobbiamo ipotizzare che di infiniti ce ne siano davvero parecchi!

Domandarsi però in cosa poi si differenzino, l'uno dall'altro, vuol dirsi davvero complicarsi la vita!... già non ho idea di che cosa, chi, come e perché differenzi me stesso, l'unico essere vivente di cui abbia contezza, da tutti gli altri di questo pianeta, figuriamoci andare a discutere sulla percezione altrui.

Prendiamo atto di quest'ipotesi, ed andiamo avanti.

Già, perché anche solo guardando a me stesso, di panorami ne scorgo diversi, ognuno con luci ed ombre proprie e nuvole e stelle, incidenti ed accidenti specifici che aspettano di essere considerati!

Ed allora partiamo per dire qualche parola su alcuni di essi, quelli che ci si affacciano alla mente. Senza impegno e senza la pretesa di approfondire niente. Semplici considerazioni, flash mentali, intuizioni.


Lucio Musto 18 settembre 2014
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view post Posted on 18/9/2014, 18:22
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- 2 - L'universo fisico



Il primo ambito in cui entrare è certamente l'universo fisico, quello nel quale i nostri corpi materiali trascorrono il loro ciclo, organico, quello che chiamiamo, con una certa qual approssimazione "Vitale".

L'universo degli atomi e delle molecole, delle radiazioni e del tempo, del Big Bang e dell'Apocalisse, delle stelle e degli spazi siderali, quelli che diciamo "vuoti".

Notiamo subito che di questi universi fisici ne esistono due… almeno due, per quanto ne sappiamo. Uno è quello che ci raccontano gli scienziati, ai quali crediamo, costruito secondo i loro calcoli e le equazioni relative allo spazio tempo.
Miliardi di chilometri, anni luce, velocità sbalorditive, immani forze in gioco e epocali scontri fra galassie, spegnimenti di soli e nascita di nuovi sistemi. Pianeti che inaridiscono e stelle che si accendono. Tutte cose vere, certo, ma a meno dell'esplosione di una nova o del formarsi di una coda di cometa al suo passaggio vicino al sole, per noi del tutto irrecepibili.
Troppo grandi le distanze, troppo lunghi i tempi, troppo piccole le variazioni per poter essere colte direttamente dai nostri sensi… e dalla nostra mente.

L'universo grande che noi vediamo riflesso negli occhi dell'amata o nei nostri sogni immaginiamo di solcare è tutt'altra cosa. Maestoso, immobile, silenzioso, solenne. E mica ci importa se quella stella che oggi cantiamo nella nostra poesia non è quella che splendente vediamo, ma un'altra, ora più vecchia di migliaia o milioni di anni, forse già spenta o esplosa, e che certamente non sta più là dove noi volgiamo il nostro sguardo, ma da tutt'altra parte, spostata di poco o di molto… nemmeno lo sappiamo o ce ne preoccupiamo.

In realtà del nostro primo universo, quello fisico (ma sarà lo stesso anche per gi altri di cui parleremo) abbiamo contezza "reale" solo di un piccolissimo intorno della nostra persona, molto più piccolo di quanto addirittura immaginiamo, che tanta conoscenza in realtà è solo fiducia nella nostra esperienza e credito alla fantasia. Infatti, manco sappiamo cosa stia accadendo, in quest'istante, dietro la nostra porta.

"Estrapolazione". Questo è forse il dono più grande che ci è stato fatto dal Creatore. La capacità di conoscenza più o meno vera, più o meno azzeccata, ma pur sempre "conoscenza" ben oltre i limiti dell'esperienza spazio-temporale.

Solo come curiosità aggiungerò che la capacità di estrapolazione dei concetti è quello che ci distingue nettamente dal resto del mondo vivente, anche dai più prossimi nostri fratelli animali. Uno scimpanzé non riesce a realizzare che la sua femmina veramente lo tradisce se non la coglie in fragrante. A noi bastano pochi indizi ed i cinesi che sono di saggezza più antica fanno a meno anche di quelli. Ricordate il saggio adagio: « Quando torni a casa picchia tua moglie; tu non lo sai il perché, ma lei si! ».



Lucio Musto 18 settembre 2014
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