Le stronzate di Pulcinella

il riscaldamento col caminetto:storia

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view post Posted on 27/9/2014, 07:41
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Pulcinella291 Forum

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Da sempre l'uomo ha avuto l'esigenza di potersi riscaldare addomesticando, in un certo qual modo il fuoco.



Poichè le prime abitazioni erano per lo piu' in legno, il fuoco domestico era generalmente allestito in un focolare centrale rispetto all'ambiente, con un foro posto sul tetto sopra di esso come unico sfogo per il fumo, e questo per molti secoli. Tale collocazione aveva il vantaggio di diffondere il calore uniformemente in tutte le direzioni, tenendo il fuoco lontano da pareti quasi sempre ancora di legno ed altri materiali poveri ed infiammabili.
Dal Tredicesimo secolo in poi, le cose iniziano a cambiare. Lo sviluppo economico, l'aumento della popolazione e di un relativo benessere, insieme all'ingrandimento delle città, portano conseguenze fondamentali nell'edilizia urbana. Le case in pietra consentono l'allestimento del camino a parete o in angolo della stanza, dove vi è una canna fumaria, necessaria a convogliare il fumo prodotto dalla combustione, alla parte superiore terminale di uscita del camino: questo sistema fu inventato dai Normanni in quanto fino ad allora il fuoco veniva fatto bruciare all'interno delle abitazioni in un'apposita stanza, ad esempio l'atrio (da ater, annerito). La realizzazione di una canna fumaria, evitava o diminuiva il pericolo di incendio, permetteva di inserire il camino in qualunque ambiente, utilizzandolo per scaldare oltre che per cucinare. Era nato il caminetto moderno.
Ideato senza dubbio nei paesi nordici, dove il freddo è più acuto che nel mite clima mediterraneo, il caminetto a parete si diffuse in tutta Europa e fece la sua apparizione nell' Italia settentrionale tra il 1200 ed il 1300, dapprima a Venezia, dove se ne ha notizia nel 1227, e poi a Pisa, in cui la sua presenza è accertata intorno al 1298, grazie all'intensificarsi degli scambi commerciali, di cui le Repubbliche Marinare furono le prime ad approfittare in Italia.

La transizione tra focolare centrale e camino a parete si protrasse comunque per tutto il quattordicesimo secolo, ed a lungo permase l'uso del focolare centrale, specie nelle abitazioni più povere. A Roma venne introdotto, sembra, nella seconda metà del trecento, dal nobile padovano Francesco Carrara, mentre il cronista piacentino Giovanni Musso (1388), racconta che già ai suoi tempi ogni casa era dotata di camino.
I primi camini furono del tipo cosiddetto 'a padiglione', cioè completamente aggettanti dalla parete a cui erano addossati, che ne costituiva il fondo. L'enorme cappa era sostenuta spesso da colonne. L'ingombro era notevole, e la mancanza di fianchi protetti ne rendeva il tiraggio difficoltoso. La diffusione del camino nei vari ambienti della casa, fin nelle camere da letto, consigliò l'ideazione di camini meno prominenti, integralmente contenuti nel muro, che doveva però essere di grande spessore, rendendone difficile la realizzazione ai piani più alti. La soluzione più diffusa finì per essere quella intermedia, col camino inserito per metà nello spessore del muro, il che aiutava il tiraggio, e rendeva meno ingombrante il camino, consentendone l'impiego anche con muri non enormi. Questa soluzione è tutt'oggi la più diffusa, e anzi, costituisce ormai l'immagine stessa del camino.
 
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