Le stronzate di Pulcinella

TIVOLI (ROMA)

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view post Posted on 18/10/2014, 22:36
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Nel Medioevo Tivoli fu sede vescovile (nota dall'anno 366) e fortemente implicata nelle contese feudali. Sempre gelosa della propria indipendenza, ma stretta tra i baroni romani e il feudo benedettino di Subiaco, per sottrarsi al patrimonio vescovile si schierò con i ghibellini; tuttavia questo non le risparmiò di dividersi continuamente in fazioni e di rimanere ostaggio della contesa fra i potenti romani, come i Colonna e gli Orsini, per tornare infine, nel XV secolo, nel patrimonio della Chiesa, del cui stato seguì le sorti. Nel 1550 fu nominato governatore di Tivoli il cardinale Ippolito II d'Este (1509-1572), che promosse la realizzazione della celebre villa che dalla sua famiglia prende il nome. La sistemazione di Villa d'Este fu continuata dai suoi successori, il nipote cardinale Luigi d'Este (morto nel 1586) e il cardinale Alessandro d'Este (morto nel 1624).

In età medioevale era presente anche una comunità ebraica.

Nel 1867 la città fu testimone della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con la colonna garibaldina Pianciani.

Negli anni dell'avvento del fascismo (1921-1922) Tivoli, con la giunta Parmegiani, eletta nel 1919 e a forte componente operaia, fu uno degli ultimi comuni d'Italia a guida socialista e comunista, insieme ad Ancona, Parma e Cremona, e la sua strenua resistenza alle pressioni del fascismo romano fu strettamente legata allo sfruttamento pubblico delle acque della cascata per la produzione di energia elettrica, che restò tale fino alla caduta della Giunta. Soltanto un uso massiccio della violenza da parte del Fascismo che all'uopo trasferì a Tivoli il gerarca di Civitavecchia Pollastrini, nonché l'attività di quest'ultimo che tese a dividere le maestranze della Centrale Elettrica, consentì ai fascisti di esautorare, con la complice passività dei regi carabinieri, la Giunta Parmegiani, esiliandone i principali membri. Il fascismo prese il potere a Tivoli e immediatamente la Centrale Elettrica fu privatizzata passando nelle mani della società Anglo-Romana.

Tivoli parte antica
Durante la seconda guerra mondiale la città, che si trovava sul percorso della ritirata dei nazisti verso il nord lungo la via Valeria, fu duramente e ripetutamente bombardata dall'aviazione anglo-americana, che puntava ad interrompere i collegamenti ferroviari e stradali tra Roma e l'Adriatico

Durante l'occupazione tedesca fu forte la presenza di nuclei partigiani. Ciò comportò sanguinose ritorsioni nonché la distruzione di infrastrutture (come i ponti sull'Aniene, ad eccezione di quello Lucano antico) da parte dei nazisti in ritirata.

Fino agli anni settanta del XX secolo Tivoli rimase città a vocazione fortemente industriale e con una solida base operaia, orientata politicamente a sinistra, almeno nelle elezioni sovracomunali[10]. Nella fase di deindustrializzazione che seguì, vi fu anche forte e sentita la contrapposizione politica degli anni di piombo. Numerosi furono gli estremisti di destra anche di rilevanza nazionale provenienti da Tivoli o legati alla città [1] [2] [3], che espresse comunque, anche per tutto il decennio 1970-80, un fortissimo e preponderante movimento operaio e studentesco legato al PCI e alla sinistra extra-parlamentare nelle sue diverse articolazioni.















 
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