Le stronzate di Pulcinella

dicembre 1941, un altro grande errore:il Duce dichiara guerra agli Stati uniti

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view post Posted on 14/1/2022, 17:35
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Pulcinella291 Forum

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Il fascismo fu, se non apprezzato (Franklin Roosevelt tuttavia ne stimò vari aspetti di politica sociale), tollerato, perché «assicurava stabilità interna e internazionale e soprattutto accettava i termini dettati dall'America per instaurare proficui rapporti economici, sarebbe stato sostenuto.
Vicina al fascismo era la maggioranza degli immigrati. Il regime, con la sua ostentazione di forza interna e internazionale, con la sua retorica sulla italianità da difendere, rappresentava un motivo d'orgoglio per gli italiani viventi sul suolo americano, che «si sentivano difesi e potevano manifestare l'orgoglio di essere italiani.
Eppure l'11 dicembre 1941, Mussolini commise l'ulteriore errore di dichiarare guerra agli Usa, sulla spinta del Governo giapponese. Questo fu il discorso con il quale il Duce presento' agli Italiani la sua decisione:
"Combattenti di terra, di mare e dell’aria.
Camicie nere della rivoluzione e delle legioni.

Uomini e donne d’Italia, dell’Impero e del Regno d’Albania.

Ascoltate!

E’ questa un’altra giornata di decisioni solenni nella storia d’Italia e di memorabili eventi destinati ad imprimere un nuovo corso nella storia dei continenti.

Le potenze del Patto di acciaio, l’Italia fascista e la Germania nazionalsocialista, sempre più strettamente unite, scendono oggi a lato dell’eroico Giappone contro gli Stati Uniti d’America. Il tripartito diventa un’alleanza militare che schiera attorno alle sue bandiere 250 milioni di uomini risoluti a tutto pur di vincere!
Nè l’Asse, nè il Giappone volevano l’estensione del conflitto. Un uomo, un uomo solo, un autentico e democratico despota, attraverso a una serie infinita di provocazioni, ingannando con una frode suprema le stesse popolazioni del suo paese, ha voluto la guerra e l’ha preparata giorno per giorno con diabolica pertinacia.
I formidabili colpi che sulle immense distese del Pacifico sono già stati inferti alle forze americane mostrano di quale tempra siano i soldati del Sole Levante. Io dico, e voi lo sentite, che è un privilegio combattere con loro. Oggi il tripartito, nella pienezza dei suoi mezzi morali e materiali, è uno strumento poderoso per la guerra e il garante sicuro della vittoria; sarà domani l’artefice e l’organizzatore della giusta pace tra i popoli.
Italiani e italiane, ancora una volta in piedi siate degni di questa grande ora.

Vinceremo!"

A questa dichiarazione il giornalista Giovanni Ansaldo, amico di Galeazzo Ciano gli chiese piu' che preoccupato:"ma tuo suocero ha idea di cosa è l'America? Mostragli l'elenco telefonica di New York , forse capirà".
Qualche storico afferma che anche gli Italiani si mostrarono alquanto tiepidi alla dichiarazione , l'entusiasmo della piazza fu ben lontano da quello espresso qualche anno prima, ad esempio, con la dichiarazione dell'Impero.
Possibile che il Duce non sapesse che combattere contro "la perfida Albione", un'altra era, invece mettersi contro quella che al momento era la nazione piu' potente del mondo, un colosso non solo economico ma anche militare.
Lo sapeva, lo sapeva ma oramai era in ballo e occorreva continuare a ballare.
Sapeva anche che gli accordi con l'asse tra la Germania, l'Italia e il Giappone che ne erano i tre principali membri, oltre ad essere quelli che prevedevano il dominio della Germania sulla maggior parte dell'Europa continentale, quello dell'Italia sul Mediterraneo e quello del Giappone sull'Asia Orientale e sul Pacifico, erano validi solo in caso che una delle tre nazioni fosse attaccata.
Non ando' cosi'.
Mussolini spinto dall'alleato Giapponese che accusava direttamente il presidente americano Franklin Delano Roosevelt di aver perseguito la guerra mediante una serie di provocazioni, invece, preferi' diversamente, soprattutto dopo l'attacco a sorpresa che i giapponesi alle prime luci dell'alba del 7 dicembre 1941 portarono a Pearl Harbor, operazione che fu attuata in assenza della dichiarazione di guerra da parte nipponica.
Piu' o meno quello che avvenne con l'attacco tedesco all'Unione sovietica con la quale si aveva persino stretto un accordo.
Adolf Hitler avevano consegnato agli ambasciatori del presidente americano Franklin Delano Roosevelt, la dichiarazione di guerra e cosi' fece anche Mussolini.
E fu cosi' che, se c'erano speranze di vittoria, i due dittatori assieme all'imperatore Hirohito, le persero definitivamente.
Qualche storico disse che il Duce avrebbe potuto rinsaldare il «Fronte Latino», con la destra francese del generale Petain, costituendo, senza guerra agli Usa e d’intesa con il Caudillo Franco in Spagna, un Mediterraneo bunker anti-flotta inglese. Hitler, alla fine, dopo i cinque giorni che avrebbero potuto salvare il Terzo Reich e il fascismo, umiliando Londra e abbandonando Washington e Tokyo a un difficile duello, con il Sol Levante padrone di Singapore, Malesia e, presto di India e Australia,
Forse poteva essere vero!
 
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