Le stronzate di Pulcinella

Una domanda sciocca, nemmeno tanto, allo psichiatra

« Older   Newer »
  Share  
Il Merovingio1
view post Posted on 17/11/2014, 10:06




Egr. dottore,
io sono un appassionato lettore della storia risorgimentale e mi vengono in mente due cose nel campo cosidetto medico.
1) Cesare Lombroso, la cui teoria è stata dimostrata errata per molti fattori che non sto a descrivere per la lungaggine che richiederebbe l'argomento. Oggi, tramite associazioni meridionalistiche sono nate battaglie legali, a cui si oppone l'università di Torino, di cui almeno una vinta, quella del "brigante" Vilella che oggi riposa nel cimitero del suo paese, per riportare a degna sepoltura i resti dei meridionali decapitati e le loro ossa esposte in bella mostra al museo degli orrori, aggiungo io. Lombroso ha fatto scuola in tutte le università d'Italia fino gli anni 60. Oggi non è più credibile: lui stesso infatti ha nel cranio la famosa fossetta che distingueva i briganti del sud, dal resto del popolo "nordico" italiano. Non infierisco per non apparire razzista verso gli ebrei.

2) Sigmund Freud, risulta, è storia nota, essere stato un grande cocainomane, eppure ha creato principi e teorie, magari elaborate e corrette poi dal suo migliore allievo Jung. Non avendolo studiato, non posso dire se ha creato anche delle castronerie.
Ebbene, come mai questi due personaggi, al limite della pericolosità sociale hanno avuto tutta l'attenzione possibile dagli studiosi? Forse perchè non c'era altro?
 
Top
view post Posted on 19/11/2014, 20:14

Sr. member

Group:
Member
Posts:
315

Status:


Non capisco il fatto della pericolosità sociale.
Andiamo con ordine: Lombroso era figlio dei suoi tempi e credette di scoprire quello che, poi, si è rivelato un mucchio di fandonie. Capita di costruire teorie strampalate. La storia dei briganti è un classico esempio di storia scritta dai vincitori. Non mi ci addentro, lo farete voi se vorrete.
Freud non si può definire un grande cocainomane, e comunque non prendeva cocaina per puro piacere. All'inizio del secolo scorso, comunque, la cocaina, come altre droghe si vendeva liberamente dal droghiere. Ad un certo punto della sua vita egli si ammalò di cancro alla mandibola, per cui dovette essere operato. L'operazione non fu risolutiva ( ne ricevette in tutto 37! ), per cui cominciò ad assumere coca come anestetico. Della cocaina si conosceva, a quel tempo, solo la proprietà anestetica, non tutto quello che si sa ora e nemmeno la sua pericolosità, tanto è vero che Freud la raccomandava come cosa piacevole. Parlare di cocainomania è, pertanto, sbagliato. Prima e dopo la vicenda del cancro egli è stato lucidissimo, al punto da creare il corpo dottrinario che oggi noi sfruttiamo. Non è esatto dire che Jung ha corretto le teorie di Freud. Elaborate, in un certo senso, forse. Jung si trovò ben presto a dissentire dalle teorie del maestro e ne elaborò di proprie, tanto è vero che oggi si parla di psicanalisi freudiana e di psicologia analitica junghiana. C'è, poi, anche la psicologia adleriana ( da Adler, altro allievo dissidente ). Col tempo la dottrina freudiana è stata poi elaborata e sviluppata da molti suoi allievi e seguaci, al punto da essere significativamente diversa da come era in origine.
Cordialità,
Winilio.
 
Web  Top
1 replies since 17/11/2014, 10:06   72 views
  Share