| Non capisco il fatto della pericolosità sociale. Andiamo con ordine: Lombroso era figlio dei suoi tempi e credette di scoprire quello che, poi, si è rivelato un mucchio di fandonie. Capita di costruire teorie strampalate. La storia dei briganti è un classico esempio di storia scritta dai vincitori. Non mi ci addentro, lo farete voi se vorrete. Freud non si può definire un grande cocainomane, e comunque non prendeva cocaina per puro piacere. All'inizio del secolo scorso, comunque, la cocaina, come altre droghe si vendeva liberamente dal droghiere. Ad un certo punto della sua vita egli si ammalò di cancro alla mandibola, per cui dovette essere operato. L'operazione non fu risolutiva ( ne ricevette in tutto 37! ), per cui cominciò ad assumere coca come anestetico. Della cocaina si conosceva, a quel tempo, solo la proprietà anestetica, non tutto quello che si sa ora e nemmeno la sua pericolosità, tanto è vero che Freud la raccomandava come cosa piacevole. Parlare di cocainomania è, pertanto, sbagliato. Prima e dopo la vicenda del cancro egli è stato lucidissimo, al punto da creare il corpo dottrinario che oggi noi sfruttiamo. Non è esatto dire che Jung ha corretto le teorie di Freud. Elaborate, in un certo senso, forse. Jung si trovò ben presto a dissentire dalle teorie del maestro e ne elaborò di proprie, tanto è vero che oggi si parla di psicanalisi freudiana e di psicologia analitica junghiana. C'è, poi, anche la psicologia adleriana ( da Adler, altro allievo dissidente ). Col tempo la dottrina freudiana è stata poi elaborata e sviluppata da molti suoi allievi e seguaci, al punto da essere significativamente diversa da come era in origine. Cordialità, Winilio.
|