Le stronzate di Pulcinella

intervista immaginaria a Gesu' bambino

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Lucio Musto
view post Posted on 16/11/2014, 20:23 by: Lucio Musto
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Non è il dubbio l'errore, e non potrebbe esserlo, visto che è un bilico fra due possibilità,
spesso fra una tesi ed il suo contrario!...

E' quando il dubbio si dissolve e sopravviene la realtà che si scopre quale (parte) del nostro pensare era errore e quale verità!

Torniamo a Tommaso ed alle parole di Gesù. Il fatto lo conosciamo e non lo ripetiamo.
"«Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» [Gv 20,29]

Cosa ha visto Tommaso, e cosa ha creduto?...
non quello che ha visto, ovviamente. Nelle stimmate che sta toccando, nel foro del costato nel quale ha messo la mano, ovviamente non serve credere!
ci ha messo la mano, ne ha avuto certezza!
Ma ha creduto in Gesù "Mio signore e mio Dio!" [Gv 20, 28], la frase che ha appena pronunciato inginocchiandosi.

"Traduciamo allora Gesù con altre parole":
Tu Tommaso, hai avuto bisogno di prove schiaccianti, di vedermi, toccarmi, accertarti con i tuoi occhi e le tue mani della mia resurrezione,
per credere che io sia veramente il figlio di Dio!... mica hai fatto un grande sforzo!... Beati quelli che con assai meno elementi di te,
crederanno come tu credi adesso!

No, io non credo che Gesù si sia dispiaciuto. L'incredulità di Tommaso è servita a Gesù per trasmetterci l'indicazione preziosa per
il nostro collaborare alla realizzazione del Regno.

Lo riscontriamo nell'esortazione iniziale di Gesù, al precedente versetto: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!» [Gv 20.27]
Qui Gesù anticipa la parola "credente" che spiegherà subito dopo la conversione del discepolo.
 
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28 replies since 22/10/2014, 18:00   1053 views
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