Le stronzate di Pulcinella

Angela e Pietro Cereseto:perchè dimenticarli?

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view post Posted on 29/10/2014, 08:31
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Pulcinella291 Forum

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Quella dei fratelli Angela e Pietro Cereseto è una delle tante storie che la memoria di molti ha voluto dimenticare. E' invece importante conoscere e meditare l'accaduto,per trarne un quadro più completo su quegli anni e, cosa forse più importante, sul nostro presente. Stiamo parlando di quello che accadde in Italia dopo il 25 aprile del 45 a guerra oramai finita, senza voler riproporre il tema delle uccisioni sommarie praticate dai partigiani durante la guerra civile dall'8 settembre 1943 , che potrebbero anche avere una qualche giustificazione.
La storia dei fratelli Cereseto va inquadrata tra le numerosissime esecuzioni sommarie proseguite sino al 1948, dove spesso a morire non erano solo i fascisti, ma chiunque fosse stato visto nei mesi precedenti anche solo parlare con qualche tedesco. Ed è quello che successe a Angela e Pietro Cereseto, due ragazzi genovesi, uccisi il 29 aprile del 1945, all’età di 19 e 16 anni, da un gruppo di partigiani a Bolzaneto.
La colpa che costò la vita a Pietro fu quella di essersi fermato a parlare in tedesco con un soldato nazista. Lo videro e fu portato in un campo di prigionia partigiano, ai piedi della collina di Gemignano, in Valpolcevera, dove fu picchiato a sangue. Dopo alcuni giorni di silenzio, la sua mamma si preoccupò e mandò sua sorella Angelita a cercarlo. Purtroppo, lo trovò e lo vide in uno stato talmente pietoso, con lividi e percosse in tutto il corpo, da suscitare una rabbia e una violenta reazione nei confronti dei partigiani colpevoli di aver ridotto così il suo fratellino. La presero, la picchiarono e la violentarono con una ferocia tale da provocare la reazione di Pietro che, a sua volta, con la forza della disperazione, riuscì a strappare il mitra dalle mani di un partigiano e ad uccidere lo stupratore. Fu la sua, la loro, condanna a morte: Pietro e Angelita vennero uccisi barbaramente sul posto e ora riposano al cimitero della Biacca, a Bolzaneto .
In quelle settimane, scomparì anche il padre Lorenzo. Barista di un locale del quartiere, il 22 maggio del ’45 fu prelevato dalla sua abitazione da due partigiani che lo caricarono su una macchina di colore nero insieme ad un imprenditore edile, anche lui residente in Valpolcevera.
Di loro si persero le tracce e il Tribunale di Genova ne stabilì la morte presunta con una sentenza del 17 maggio 1952. Nel quartiere in molti raccontavano come Lorenzo fosse stato annegato in mare dai partigiani.

 
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