Le stronzate di Pulcinella

il coma, la pseudo morte , il nostro cervello

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Winilio
view post Posted on 9/11/2014, 17:53 by: Winilio

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Premetto che la medicina ha ancora vaste aree di conoscenza incompleta o mancante. E non potrebbe essere altrimenti, visto che stiamo imparando a conoscere da relativamente poco tempo ( che sono pochi secoli in confronto alla storia dell'umanità? ). Premetto ancora che nel campo delle neuroscienze ( neurofisiologia, neuropsicologia, neurologia, psichiatria ) il campo delle conoscenze è ancora più ristretto. Del funzionamento del cervello e della psiche si sa ancora pochissimo. Si dice che il cervello più avanzato funzioni ad un sessantessimo delle proprie possibilità, figuriamoci!
Tanto premesso devo dire che è ampiamente previsto dalle attuali nostre conoscenze che in situazioni di pre-morte si abbiamo restringimenti tali del campo di coscienza, con estreme distorsioni temporali, che è possibile "vedere" il film della propria vita in pochi secondi e ancor meno. E', questa, un'esperienza riproducibile, in determinate condizioni, in trance. Soggetti ben predisposti alla ipnosi profondissima possono presentare tale fenomeno senza essere morti nemmeno un poco. Anche il vissuto del tunnel è ampiamente spiegabile col restringimento del campo di coscienza. D'altra parte non si capisce perché una persona che si appresta a morire debba attraversare un tunnel! E' più probabile che il nostro immaginario profondo rappresenti in questo modo il passaggio ( appunto! ) da una vita all'altra, ipotizzata.
Mettiamola così: se tutti gli intervistati riferiscono la stessa esperienza ( o esperienze molto simili ), delle tre l'una: o la cosa appartiene alle nostre fantasie profonde e tutti la pensiamo in quel modo; o il nostro cervello produce fisiologicamente quellla esperienza in quelle condizioni ( nel senso di essere strutturato per funzionare a produrre quelle immagini e quelle sensazioni in condizioni emotive estreme ); oppure si tratta effettivamente di una modalità di passaggio all'aldilà. A d ognuno la scelta di quale spiegazione preferire, tenendo presente che le prime due sono complementari ( la prima rappresentando la spiegazione psicologica, le seconda quella neurofisiologica ) e che la terza non è riproducibile, ma bisogna crederci, per fede.
Affettuosissimi saluti,
Winilio.
 
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34 replies since 4/11/2014, 07:25   891 views
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