| Il concetto di anima fa parte del vocabolario di ognuno di noi sulla terra, e ognuno ne dà la lettura semantica che discende dalla propria cultura e dal proprio orientamento scienza-religione. Come bene dice Masquerade l'etimologia ci dice che la parola viene dal greco Anemos, che significa vento; quindi il concetto originario di anima fa riferimento al soffio vitale, quello che fa di una cosa inanimata ( appunto! ) una cosa viva. Si definisce vivo, quindi, ciò che è dotato di respiro ( mi riferisco al mondo animale, ovvio ). IL concetto di respiro associato alla vita attraversa tutte le culture e tutte le religioni, non è invenzione di quella nata duemila anni fa ( la quale, peraltro, ha richiamato e inglobato parti di molte religioni, compresa quella pagana ). La parola spirito ha lo stesso significato originario ( da spirare, soffiare ). La parola psiche, invece...pure: dal gr. psykhḗ ‘anima’, connesso con psýkhō ‘respiro, soffio’ . Come si può dedurre anima, spirito, psiche, stanno tutte ad indicare il soffio, per l'appunto vitale. Con alcune religioni si è voluto stabilire che la vita, cioè il soffio, cioè l'anima ecc. ecc, è stata portata dal sovrannaturale, dalla divinità. La fede, chiede Lucio Musto, è nata prima della religione o come conseguenza di essa? A mio modestissimo avviso l'uomo presenta un bisogno innato di religione ( dal latino religio= vincolo ). Tutto ciò che l'uomo non riesce a spiegare tende ad essere convogliato nel soprannaturale, nel magico ( senza voler essere blasfemi, esiste un forte collegamento semantico tra i due concetti). I popoli primitivi, i cavernicoli cominciarono a temere, e per questo ad adorare ( teniamo bene a mente questo legame! )gli elementi dela natura: i fulmini, i tuoni, le tempeste. Passarono poi ad adorare ( e temere.... ) il sole, che vedevano come incombente e pericolosissima presenza quotidiana, e, via di questo passo. Mano mano che il cervello cresceva, e con esso la capacità di comprendere e imparare, l'idea di sovrannaturale si strutturò in maniera più progredita, andando a formare le varie religioni che oggi conosciamo, ciascuna pretendendo di spiegare il legame tra la vita terrena e quella ultraterrena, giacché è intollerabile pensare ad una morte che annulli tutto, al nulla dopo la vita, al nulla quando il soffio vitale ( l'anima ) non ci sarà più. Ovviasmente, sempre secondo me, un costrutto così, diciamo, complesso come quello religioso ha bisogno di un collante forte, cioè della fede, senza la quale vacillerebbe. Dove si trova l'anima, se c'è? E chi lo sa? Nessuno lo ha mai detto. Se la si colloca naturalmente in petto è proprio perché si intende respiro. La psiche la si colloca naturalmente in testa, nel cervello, perché il termine si è evoluto al punto da coincidere col pensiero e con la vita psichica, appunto. Ma noi siamo respiro in tutto il nostro organismo, siamo psiche in tutto il nostro organismo. Felice notte, Winilio.
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