Le stronzate di Pulcinella

L'invidioso e l'usuraio

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masquerade.
view post Posted on 27/11/2014, 17:18




Questa è una storia che pare si tramandi di generazione in generazione sui famosi (o famigerati) Quartieri Spagnoli.
Me la raccontava sempre mio padre, nato e cresciuto tra vicoli e bassi.
Lui mi assicurava che era una storia vera più che mai. Se sia così o no, non saprei, ma certo è che ha un significato molto “vero”.
Per le frasi in dialetto (che so parlare, ma non scrivere) un grazie a Pulcinella.



Un giorno, il Re parlando con uno dei suoi ministri più fidati, esternò il suo parere sulla figura dell’usuraio.
“E’ la persona peggiore che esista al mondo!”
“Di sicuro non è una bella figura, ma mi creda, non è la persona peggiore. Ne esiste una che lo supera: l’invidioso.”
Il re scoppiò a ridere, sinceramente divertito, convinto che il Ministro lo prendesse un po’ in giro, ma l’uomo ripeté la sua teoria in modo molto serio.
“E come può un semplice invidioso essere peggiore di un usuraio che rovina realmente la povera gente? L’invidia non può fare questi danni!”
Il Ministro propose quindi al Re di constatare di persona e portò al suo cospetto, l’invidioso più famoso e l’usuraio più avido.
I due erano curiosi e un po’ intimoriti di trovarsi davanti al Re, anche perché i soldati che erano andati a prelevarli, niente avevano detto loro.
Come il Re giunse, l’invidioso si inginocchiò: “jie n'aggia fatte niente v'o ggiuro!"
L’usuraio, intimorito, non si inginocchiò, ma curvo su se stesso disse la sua: “Mo' jie nun saccio che vanne ditte, ma v'assicuro che aiuto assaje perzone cu nu pucurille e 'nteresse!"
Il re li zittì entrambi con un gesto, li guardò attentamente e poi si rivolse a colui che il Ministro gli aveva indicato come invidioso. “Tu! Avvicinati.”
L’invidioso mosse solo qualche passo, spaventato più che mai.
“Ho deciso di farti un regalo!” annunciò il RE.
Sia l’invidioso che l’usuraio sobbalzarono dalla sorpresa.
“A mme? e pecchè?"
“Perché oggi mi sento generoso ed ho chiesto ai miei soldati di scegliere due persone del popolo a cui fare dei regali.”
I due iniziarono a tranquillizzarsi ed anche a sorridere compiaciuti.
“Ho deciso di iniziare da te. Cosa ti piacerebbe?” come l’invidioso fece per aprir bocca, il Re lo fermò. “Ma… c’è una condizione che devi sapere prima di fare la tua richiesta.”
"Diciteme" disse l'invidioso.
“Chiedimi qualsiasi cosa: palazzi, carrozze, cavalli… Io te li concederò. Però… tutto ciò che ciederai, a lui…” e il Re indicò l’usuraio rimasto indietro “…a lui concederò il doppio.”
Mentre l’usuraio si stupiva di questa condizione così bizzarra, l’invidioso iniziò a perdere il sorriso.
"Maista' faciteme capi', quassiasi cosa jie ve chiede , a isse, senza che ve chiede niente, date 'o doppio?"
“Esatto. Mi chiedi un palazzo? Lo avrai. Lui però ne avrà due.” Volle chiarire il Re con un esempio.
L’invidioso si irrigidì notevolmente. A tratti guardava l’usuraio che attendeva la richiesta, a tratti il Re.
Il Ministro, osservava la scena in disparte, con evidente soddisfazione.
Passavano i minuti e il silenzio regnava nella sala.
“Allora?” lo incoraggiò il Re. Ma l’invidioso restava in ostinato silenzio. “Ti vedo indeciso. Ti concedo 24 ore di tempo per pensarci. Domani a questa stessa ora vi voglio qui entrambi. Tu mi farai la tua richiesta ed io l’esaudirò.”
"E a isse sempe 'o doppio?"Chiese l’invidioso ancora incredulo, indicando l’usuraio.
“Come promesso.” garantì il Re.
Congedati, i due fecero ritorno nei loro quartieri. Ad attenderli tutti i conoscenti che li avevano visti portar via senza una ragione e curiosi di sapere. L’usuraio raccontava il tutto allegro, l’invidioso, in tono infastidito.
Se ne accorsero i suoi amici e parenti e lo esortarono a decidere in fretta. Chi gli consigliava palazzi, chi cavalli, chi carrozze e cavalli e perché no? Anche palazzi! Forse non c’era un limite. Il Re aveva detto qualunque cosa, no?
Ma l’invidioso scuoteva sempre il capo in segno di diniego. Non poteva accettare che l’usuraio, senza nulla chiedere, avrebbe avuto il doppio. E a nulla valsero i consigli di tutti sul non fregarsene. Stava per diventare ricco e solo a questo avrebbe dovuto pensare!
La notte l’usuraio dormì beatamente, l’invidioso si girò e rigirò nel letto senza chiudere occhio. Non poteva essere! Perché l’altro doveva avere più di lui? E per merito suo!
Venne il giorno dopo e l’ora stabilita.
Il Re fece il suo ingresso nella sala con il Ministro e guardò i due uomini.
Poi si soffermò sull’invidioso che aveva un’aria molto decisa rispetto al giorno prima. Guardò quindi brevemente il Ministro, pregustando la soddisfazione di aver avuto ragione. L’usuraio era la persona peggiore, non un innocuo invidioso che poteva solo farsi del male.
“Hai deciso?”
“Sì.” Rispose l’invidioso.
“Chiedi pure.” Lo incitò il RE.
"Maista', tutte che chelle che isse chiede a isse doie vote!parola' rre?" volle esser certo l’invidioso.
“Parola di Re.” Garantì il sovrano.
"Allora Maistà, a me cecateme n'uocchio , ma a isse tutte duie!"

Edited by masquerade. - 27/11/2014, 17:47
 
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Il Merovingio1
view post Posted on 28/11/2014, 11:54




Ahahahahahah...bella favola! C'era da immaginarselo. Tutto sommato il ministro del re dimostrò di avere ragione.
 
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masquerade.
view post Posted on 28/11/2014, 16:25




A Napoli si dice che una persona invidiosa è quella che "ti toglie la polpetta dal piatto".
 
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view post Posted on 28/11/2014, 22:41
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Grazie del racconto, masquerade, scritto bene, anche se la storia era nota, almeno a noi vecchi.

Malinconicamente, perché la storia è vecchia assai, ma infinitamente vera.
Facci caso: gran parte della nostra realtà funziona a questo modo, e quasi tutti siamo invidiosi proprio come il protagonista del racconto.
Godiamo più delle disgrazie altrui che dei benefici nostri, e siamo disposti a sopportare... purché agli altri vada peggio.
Voglio pagare le tasse, purché tu ne paghi di più, accetto di essere tartassato, se gli altri sono più tartassati di me,
e non mi importa di perdere di consenso popolare se il mio avversario politico ha avuto una debacle maggiore della mia.

E da questo atteggiamento spirituale deriva gran parte del nostro agire... Usiamo più tempo per cercare di scamazzare gli altri che per sforzarci di elevare noi stessi,
più tempo a spargere merda che a lodare, più tempo a distruggere che a costruire...
 
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masquerade.
view post Posted on 30/11/2014, 18:19




CITAZIONE (Lucio Musto @ 28/11/2014, 22:41) 
Grazie del racconto, masquerade, scritto bene, anche se la storia era nota, almeno a noi vecchi.

Malinconicamente, perché la storia è vecchia assai, ma infinitamente vera.
Facci caso: gran parte della nostra realtà funziona a questo modo, e quasi tutti siamo invidiosi proprio come il protagonista del racconto.
Godiamo più delle disgrazie altrui che dei benefici nostri, e siamo disposti a sopportare... purché agli altri vada peggio.
Voglio pagare le tasse, purché tu ne paghi di più, accetto di essere tartassato, se gli altri sono più tartassati di me,
e non mi importa di perdere di consenso popolare se il mio avversario politico ha avuto una debacle maggiore della mia.

E da questo atteggiamento spirituale deriva gran parte del nostro agire... Usiamo più tempo per cercare di scamazzare gli altri che per sforzarci di elevare noi stessi,
più tempo a spargere merda che a lodare, più tempo a distruggere che a costruire...

Anche ai meno vecchi se la generazione precedente l'ha tramandata a sua volta. E spero di non essere la sola "meno vecchia" a conoscerla.
Io di persone come il protagonista ne ho incontrate. Non comprendo onestamente comesi faccia a voler così tanto il male dell'altro, al punto da rinunciare al meglio per noi stessi. E' un, concedimi il termine) avvelenamento interno.

Lucio, io ho una teoria nell'esempio che tu fai: si sparge merda sugli altri nel tentativo di rendere meno evidente la nostra. Si distrugge, per non ammettere la propria incapacità di costruire.
Tuttavia non so se questo atteggiamento nasca dall'invidia che invece tende proprio a sottrarre agli altri e rende competitivi in modo malsano.
 
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view post Posted on 30/11/2014, 23:10
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Purtroppo io temo che non sia più tanto un "atteggiamento", ma un modo s'essere, una contaminazione perversa che sempre più fa parte del nostro essere.

Mi spiegherò con un esempio:

Tu giri per forum generalisti, come questo di Pulcinella e puoi capire.
Si tratta di salotti virtuali, nei quali si trattano i più vari argomenti, fra persone delle più diverse estrazioni sociali, culture, credi religiosi e fede politiche.
Non ci si conosce perché tutti portano una maschera ufficiale che si chiama nickname.
Non ci sono premi né penitenze, non si guadagna niente e niente si paga.

Eppure, l'atteggiamento reciproco più ricorrente è quello della sopraffazione, dell'aggressività, dell'ostilità, dello sgarbo per lo sgarbo... nella migliore delle ipotesi.

Domanda senza risposta, o con una sin troppo ovvia, agghiacciante risposta:
"Perché tutto questo astio, anche in un posto che non offre alcuna motivazione?
 
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masquerade.
view post Posted on 1/12/2014, 18:19




Forse la risposta è nel primo rigo: "contaminazione perversa".

Ho scoperto il mondo forumistico qualche anno fa, piena di entusiasmo al punto da espormi in prima persona al di là del nick (non questo) scelto.
Inutile dire che ho presto fatto a pugni con una realtà "virtuale" non meno violenta della vita stessa. Dietro a quei nick sul serio si celano persone che in rete, protetti da una "maschera" non hanno esitazione alcuna a ferire e infierire senza pietà.
E forse, protetti da quella maschera, riescono invece a mostrare veramente se stessi.
Mica sapevo io cosa fosse un multinick, un troll (o meglio qui lo sapevo, ma lo collegavo alla mitologia) un flammmare...
E ancor meno mi sarei aspettata tanti colpi bassi o altrettanti tentativi di "sopraffazione", come giustamente tu fai notare.
Perché alla fine il discorso è sempre quello: voler aver ragione, voler avere sempre la meglio sugli altri. Non c'è confronto, ma affronto.
Nel virtuale, come nel reale.

 
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view post Posted on 1/12/2014, 18:25
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Pulcinella291 Forum

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CITAZIONE
Eppure, l'atteggiamento reciproco più ricorrente è quello della sopraffazione, dell'aggressività, dell'ostilità, dello sgarbo per lo sgarbo... nella migliore delle ipotesi.

Questa cosa qua mi giunge nuova , su questo forum succede tutto questo e io non me ne sono mai accorto?
Ma non abbiamo sempre detto che ci si confronta? E che se ci danno torto su qualche questione ci si arricchisce?
 
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view post Posted on 1/12/2014, 18:34
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No Pullecenè, su QUESTO forum non succede, come non succede in ALCUNI ALTRI forum geeneralisti.

Ma la maggioranza dei forum (anche quelli orientati o specialistici) sono una giungla,
la più pericolosa delle giungle, perché infestata dalle fiere più feroci: gli esseri umani!
 
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view post Posted on 1/12/2014, 18:41
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Pulcinella291 Forum

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...e meno male, aggio tirate nu suspiro di sollievo, stavo cominciando a pensare di essermi "n'zallanuto"
 
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masquerade.
view post Posted on 1/12/2014, 18:42




Lucio, tu ne conosci altri di forum dove non l'affronto non regna sovrano? Io lo dico: fino ad oggi, questo lo posso dire solo qui. Altrove proprio no. Anzi! Sul circuito forum free ho assistito all'inevitabile tramontoo di alcuni forum proprio per gli affronti. Che poi altro non è che la totale incapacità di confrontarsi.
Inizio a credere che sia proprio il confronto a spaventare.
 
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view post Posted on 1/12/2014, 18:53
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No, amica cara, non è il confronto spesso è la presunzione, l'arroganza, la saccenteria naturalmente condite con un pizzico di spocchia e vanagloria.
Molte di queste persone nella vita hanno una vita anonima e nascondono dietro il nick la frustrazione della propria identità. Il confronto sui forum diventa un motivo di compiacimento.
 
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view post Posted on 1/12/2014, 18:55
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Si, ce ne sono altri sereni come "Le Stronzate di Pulcinella"... ma non molti, e pochissimi che non siano solo di cazzeggio

Non a caso sono qui... no?.... :woot: :woot: :woot: :cry: :cry: :cry:
 
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masquerade.
view post Posted on 2/12/2014, 16:15




Sì Pulcinella e ti assicuro che a lungo andare anche il posto migliore stanca quando arrivano personaggi simili.

Lucio... allora grazie per avermi dato questa dritta. ^_^ Non ricordo se te l'ho già detto, ma dopo due esperienze avevo deciso di lasciar perdere il circuito forumfree.
 
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view post Posted on 2/12/2014, 18:11
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Dai resta qui!... che ci si sta benissimo!...

Ma se devi andare... dimmelo!
Che io ti seguirò fino alla fine del mondo!... :rolleyes:
purché sia nell'ambito dell'aia di casa mia... :unsure:
 
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