| O la borsa o la vita -
(La sanità in Campania)
E' stato il titolo di un film del 1933, anche di un libro e lo ascoltavamo al cinema in alcuni film nei quali i banditi rapinatori minacciavano i malcapitati.
Oggi, queste parole, non vengono esplicitamente dette, gridate, ai malati, anche terminali, ma è la dura realtà presente nella nostra Regione che ha ultimato i fondi e quindi non autorizza e non rimborsa le indispensabili indagini che sono a totale carico dei pazienti che possono permettersi di pagare 250€ una PET TC in provincia e 450€ in città, 80€ una TAC, 70€ un ecografia e cosi di seguito.
Per ottenere una visita specialistica domiciliare, magari neurologica, bisogna attendere oltre 45 giorni, se invece puoi permetterti di chiamare il professionista privatamente, magari verrà lo stesso personaggio che sarebbe stato incaricato dalla A.S.L., lo stesso giorno della chiamata, oppure il successivo, a tuo completo carico.
In contatto con A.L.I.Ce (Ass.Lotta Ictus Cerebrali) ho appreso che :
in Campania non esistono strutture dedicate alla cura ed all'assistenza in acuto dell'ictus.
Manca una rete organizzata che veicoli su corsia assistenziale privilegiata e pertinente il paziente colpito.
Dicono i responsabili di ALICe :
"Le ragioni sono molteplici ed a nostro avviso tutte non sufficienti a giustificare questo grave ammanco.
Diremmo che "su carta" sono definiti 'Stroke Unit' gli ospedali di Salerno "Luigi D'Aragona" e quello di Benevento "Rummo"
Ma non siamo in grado di appurarne l'efficienza.
Nel 2013 si son conclusi i lavori di definizione delle linee guida per la costruzione della rete regionale per l'emergenza ictus.
Conclusi i tempi d'attesa, la commissione si è pronunciata a sfavore del progetto, che resta, ad oggi, irrealizzato."
In conclusione, nel malagurato caso aveste un conoscente, un congiunto che avesse necessità dell'intervento ed assistenza di una Stroke Unit (vera e valida), anche se siete milionari, in Campania non la troverete.
Ah, a proposito, per chi dovremmo votare alle regionali?
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